Inquinamenti e bonifiche Territorio e paesaggio

Bonifiche siti contaminati: il 2° Rapporto ISPRA su dati regionali

L’ISPRA ha pubblicato il 2° Rapporto sullo stato delle bonifiche dei siti contaminati, che illustra e analizza i dati ricavati da MOSAICO, il database nazionale sui procedimenti di bonifica, con i dati aggiornati al 31/12/2020 (esclusi i dati che riguardano i SIN). A RemTech Expo (Ferrara, 20-22 settembre 2023) l’ISPRA parteciperà, come di consueto, a numerosi incontri, tra cui quello dedicato proprio allo stato delle bonifiche dei siti contaminati.

In Italia i siti contaminati oggetto di procedimento di bonifica sono 35.022 di cui 16.199 con procedimento in corso e 18.823 con procedimento concluso. I procedimenti in corso costituiscono il 46% dei procedimenti totali e quelli conclusi il 54%.

È quanto emerge dal secondo Rapporto dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sullo stato delle bonifiche dei siti contaminati, che illustra e analizza i dati ricavati da MOSAICO, il database nazionale sui procedimenti di bonifica, popolato nel 2021 da SNPA, dalle Regioni e Province Autonome, con i dati aggiornati al 31/12/2020 e non sono ricompresi i dati che riguardano i Siti di Interesse Nazionale (SIN).

I procedimenti di bonifica risultano distribuiti in modo eterogeneo nelle diverse regioni: quelli in corso sono maggiormente concentrati in Campania (20% dei procedimenti in corso nazionali) e Lombardia (17%), cui seguono Toscana e Veneto (rispettivamente 12% e 10%); i procedimenti conclusi sono concentrati in Lombardia, con il 43% di procedimenti nazionali conclusi, seguita dalla Toscana (14%). Tre procedimenti in corso su cinque (9.871 procedimenti, pari al 61%) si trovano in fase di notifica; di questi 2.809 procedimenti (pari al 28%) sono riconducibili ai 17 ex SIN, per i quali la competenza amministrativa delle procedure di bonifica è stata trasferita dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica alle Regioni e 720 sono stati avviati ai sensi del D.M. 471/99 e risultano “congelati” in una fase iniziale da almeno 15 anni.

Nel rapporto sono analizzati gli stati di avanzamento del procedimento e lo stato di contaminazione dei siti con procedimenti in corso, le modalità di chiusura di quelli conclusi, l’età dei procedimenti e la loro durata. Sono esaminati altresì i tipi di procedura adottati a norma di legge, i soggetti titolari del procedimento e la distribuzione territoriale dei procedimenti. Infine non manca uno sguardo all’approccio europeo sui siti contaminati e una sezione divulgativa per chi non ha familiarità con la tematica della gestione dei siti contaminati.

Dall’analisi della modalità di conclusione dei procedimenti è emerso che:
quasi la metà (49%) dei procedimenti conclusi sono stati chiusi con autocertificazione a seguito delle sole indagini preliminari;
nel 67% dei procedimenti conclusi (due casi su tre) non è stato necessario alcun intervento di bonifica/messa in sicurezza, a seguito delle indagini preliminari, della caratterizzazione o dell’Analisi di Rischio (AdR);
solo un procedimento su tre (32%) si è rivelato contaminato evidenziando quindi la necessità di bonifica/messa in sicurezza.

La distribuzione dello stato della contaminazione per i procedimenti in corso mostra:
30% siti in attesa di accertamenti analitici;
35% siti potenzialmente contaminati;
21% siti contaminati;
13% siti per i quali lo stato di contaminazione è non noto o non coerente con lo stato del procedimento.
I siti contaminati in Italia sono 3.467, in diminuzione rispetto ai dati trasmessi nel 2020, sia in termini assoluti che percentuali, dei quali il 79% si trova in fase di bonifica.

Stato della contaminazione per i siti oggetto di procedimento di bonifica in corso – distribuzioni regionali (Fonte: ISPRA)

Alcune elaborazioni confermano quanto già emerso nel primo rapporto con particolare riferimento all’esigenza di indagare i motivi per i quali numerosi procedimenti risultano congelati in uno stadio preliminare del procedimento, individuare soluzioni, eventualmente anche normative, che sblocchino tali situazioni per abbattere il carico amministrativo in capo alle autorità competenti, indagare, ed eventualmente gestire, gli eventuali carichi ambientali connessi. Un ulteriore elemento di conferma è l’esigenza di implementare i dati di superficie amministrativa e tecnica ad oggi disponibili in maniera disomogenea sul territorio nazionale.

Le informazioni oggetto di raccolta per la prima volta con MOSAICO hanno permesso di effettuare analisi che, adeguatamente corroborate nelle prossime edizioni del rapporto sulla base di dati più omogenei e consolidati, consentiranno di rappresentare le criticità ed i punti di forza delle procedure previste ad oggi dalla norma indirizzando eventuali interventi anche normativi.

I contenuti delle prossime edizioni del rapporto rifletteranno gli avanzamenti nel popolamento delle varie sezioni di MOSAICO sia in termini di qualità, omogeneità ed affidabilità dei dati alla base delle elaborazioni sia in termini di nuove informazioni e di conseguenza possibilità di nuove valutazioni.

L’obiettivo generale di garantire dati consolidati e omogenei a livello nazionale, attraverso il popolamento delle varie sezioni di MOSAICO, viene perseguito in maniera progressiva secondo un ordine di priorità definito in maniera condivisa con tutti i soggetti coinvolti nell’alimentazione del database (ISPRA, ARPA/APPA, Regioni e Province Autonome).

In questo senso le prime priorità sono quelle di garantire l’aggiornamento dei dati su tutto il territorio nazionale, colmando il gap informativo al 31-12-2020 e assicurare un quadro completo a livello nazionale attraverso l’acquisizione dei dati relativi ai procedimenti ricadenti in aree SIN.

Tra gli obiettivi futuri ci sono quelli di ridurre il numero di procedimenti con tipo del procedimento valorizzato con “non specificato Dlgs152/06” (al momento il 27% dei procedimenti) al fine di definire meglio la distribuzione dei tipi di procedimento previsti dalle norme vigenti, aumentare la conoscenza del dato di superficie con particolare riferimento ai procedimenti Focus in corso, acquisire informazioni di maggiore dettaglio per i siti orfani finanziati dai programmi afferenti al PNRR ed avviare su un sottoinsieme di procedimenti l’alimentazione delle sezioni relative a tecnologie di bonifica e relativi costi per effettuare preliminari valutazioni circa il loro censimento e monitoraggio.

Il tutto con un metodo di lavoro progressivo e selettivo, tenendo presente che l’attività è energivora dal punto di vista del personale di Regioni/Province Autonome/Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell’Ambiente/ISPRA. Sono, infatti, necessarie risorse per l’acquisizione e la sistematizzazione delle informazioni richieste da MOSAICO (esperti di procedimenti di bonifica, tecnici ambientali, informatici).

Rappresentazione cartografica del numero dei procedimenti conclusi a scala comunale (Fonte: ISPRA)

È necessario, quindi, un cambio di passo per l’acquisizione delle informazioni minimizzando l’impatto in termini di risorse per la Pubblica Amministrazione (ad esempio mediante la compilazione a carico dei proponenti, l’introduzione di specifica normativa regionale e/o nazionale).

Il passaggio culturale delle anagrafi regionali da mero adempimento di legge a strumento operativo di monitoraggio e supporto alle decisioni potrà dare una svolta, da un lato nella valorizzazione del patrimonio informativo, dall’altro nell’investimento di tempo e risorse al fine di individuare strumenti volti al miglioramento quali-quantitativo dei dati e alle loro modalità di acquisizione.

Il percorso effettuato ha permesso di raggiungere, con la messa in esercizio di MOSAICO, un livello di dettaglio elevato, a scala del singolo procedimento di bonifica, consentendo un notevole aumento del grado di conoscenza rispetto ai dati precedentemente raccolti – afferma nella presentazione del Rapporto Maria Siclari, Direttore Generale ISPRA – Il percorso non è ancora concluso, continueremo a rafforzare MOSAICO, in totale condivisione col Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, le Regioni e le Province autonome, per ampliare la conoscenza sulla tematica, contribuire ad una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini e fornire elementi necessari a garantire un migliore orientamento dei decisori ai vari livelli amministrativi”.

Nel corso di RemTech Expo (Ferrara Fiere, 20- 22 settembre) l’Hub Tecnologico Ambientale specializzato sui temi del risanamento, rigenerazione e sviluppo sostenibile dei territori, l’ISPRA parteciperà a numerosi incontri, uno dei quali verterà sul tema “Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia. Mosaico: uno strumento per tutti” (21 settembre 2023).

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.