Biodiversità e conservazione Fauna

Granchio blu: segnalare la presenza di questo colonizzatore alieno

Quantunque il granchio blu abbia carni saporite tanto da essere oggetto di intensa pesca nell’areale di provenienza (coste atlantiche del continente nord-americano), la sua introduzione accidentale nel Mediterraneo attraverso le acque di zavorra delle navi, sta costituendo una minaccia per la biodiversità marina e la pesca costiera, essendo un formidabile predatore di mitili e vongole. ISPRA e blog Il giornale dei marinai collaborano per la raccolta delle segnalazioni per il progetto dedicato alle specie aliene.

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) collabora con ilgiornaledeimarinai.it nella raccolta delle segnalazioni del granchio reale blu o granchio azzurro (Callinectes sapidus), crostaceo decapode della famiglia dei Portunidi. Specie aliena proveniente dalle coste atlantiche del continente americano, negli ultimi decenni si è diffuso in Europa. Le prime segnalazioni sono avvenute alla fine degli anni ’40 nel Mediterraneo orientale (Grecia) e nell’alto Adriatico (Grado), ma le ultime segnalazioni provenienti dal Mar Baltico indicano che la specie si sta diffondendo anche nei mari più settentrionali del continente europeo..

Come si legge nella scheda curata dal biologo marino Marcello Guadagnino, fondatore del blog il giornale dei marinai, dedicato al mare e a tutte le meraviglie del mondo sommerso, con l’obiettivo di sensibilizzare su vari temi tra i quali l’overfishing e l’inquinamento marino, a fianco della piccola pesca costiera che ancora può dirsi sostenibile, il granchio reale blu è un predatore che si nutre dal 30 al 40% di gasteropodi e bivalvi (cozze, vongole, telline, ostriche,…), dal 15 al 20% di crostacei decapodi o anfipodi, dal 15 al 20% piccoli pesci e meno del 5% di vermi e meduse.

La proliferazione del granchio blu lungo i tratti costieri alla foce di fiumi e in lacune, in particolare in Adriatico, potrebbe causare danni significativi all’ecosistema, minacciando la biodiversità, e all’economia ittica, perché oltre che predare mitili e vongole, danneggia le reti nelle quali si impiglia, essendo di grandi dimensioni (larghezza del guscio fino a 23 cm.), con robuste chele di colore blu nei maschi e rosse nelle femmine.

L’unico aspetto positivo è quello alimentare: la specie ha carni molto apprezzate e viene pescato e consumato negli Stati Uniti e in Messico costituendo una risorsa di elevato valore commerciale, tant’è che l’autore della scheda invita a catturarlo e mangiarlo, offrendo anche le ricette per cucinarlo.

Ma soprattutto c’è l’invito a segnalare l’avvistamento o la cattura, inviando una e-mail (alien@isprambiente.it), se possibile con un’immagine, che sarà inviata all’ISPRA per il Progetto dedicato alle specie aliene.

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