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Crimine ambientale: nessuna regione indenne

L’allarme è arrivato da Napoli nel corso della Conferenza stampa di presentazione del Forum Internazionale sull’Economia dei rifiuti, organizzato dal Consorzio Nazionale per il riciclaggio di Rifiuti di Beni in Polietilene (PolieCo) e in programma ad Ischia (30 settembre – 1°ottobre 2022), una due giorni di formazione ed informazione che chiamerà a raccolta autorevoli esponenti del mondo dell’impresa, della politica, della magistratura, del giornalismo e del mondo accademico.

Da Napoli, in attesa della due giorni del Forum Internazionale sull’Economia dei rifiuti (Ischia, 30 settembre -1° ottobre 2022) il colonello Pasquale Starace, Comandante del Gruppo per la Tutela ambientale e la Transizione ecologica di Napoli con ruolo di coordinamento dei Nuclei operativi di tutto il Sud Italia, intervenuto in conferenza stampa lancia allarme: “La Campania non è più terminale dello smaltimento illecito ma terra di transito dove esiste un’altissima specializzazione delle imprese criminali nella declassificazione dei rifiuti che vengono poi trasferiti altrove. Ciò che anni fa era la Campania, oggi punto di riferimento per il crimine nazionale, adesso è la Puglia, come altre regioni”.
Le mafie – ha proseguito il colonnello Starace – non abbandoneranno il ciclo dei rifiuti perché nel bilancio tra la pena eventuale ed i guadagni provenienti dal business, vincono i secondi. La criminalità organizzata ambientale è sempre alla ricerca di nuove modalità e quando il nostro Paese non basta si aprono nuove rotte. Fino a qualche anno fa era la Cina ma ora sono i paesi dell’Est Europa”.

Per anni ha fatto comodo parlare della Terra dei Fuochi come se fosse solo un problema della Campania, ora invece è giunto il momento di far luce sulle altre regioni pensando alla Lombardia dove la Dda di Milano lancia allarmi continui, al Veneto dove le indagini hanno dimostrato l’interesse delle mafie nella gestione illecita dei rifiuti e più di recente alla Puglia diventata il crocevia di smaltimenti illegali. Dinanzi all’esigenza di risposte per la gestione e risanamento, la filosofia dei continui ‘no’ è inaccettabile, perché se da una parte ci toglie dall’impiccio, dall’altra ci nega la risoluzione” – ha chiosato la Direttrice del Consorzio PolieCo, Claudia Salvestrini che ha denunciato “l’imminente chiusura di diversi impianti di riciclo di plastica a causa dei rincari energetici. Senza impianti andremo a fondo tutti”.

La carenza di impianti per il riciclo dei rifiuti è una piaga ancora troppo dolorosa per pensare che il mercato illegale possa essere messo nell’angolo – ha rincarato Mario Morcone, Assessore regionale della Campania alla sicurezza e alla legalità – Le infiltrazioni mafiose non coinvolgono solo le aziende, ma anche le amministrazioni comunali. In questo momento in Campania ce ne sono cinque sciolte per mafia e questo ovviamente va a ricaduta su tutta la gestione. Da questo punto di vista le interdittive antimafie, che vanno sempre utilizzate con grande equilibrio, non bastano e le white list sono un valido strumento di prevenzione perché consentono un controllo anticipato. La soluzione non è solo di natura repressiva ma culturale”.

Il Forum Internazionale PolieCo sull’Economia dei Rifiuti, sarà l’occasione per riflettere sul mondo del riciclo dei rifiuti, che sembra attraversare una crisi senza fine – ha spiegato il Presidente del Consorzio, Enrico BobbioDai problemi endemici al Covid e alle speculazioni energetiche, l’emergenza è continua”.

Con il titolo “Il gioco dei rifiuti”, il Forum sarà una due giorni di formazione ed informazione che chiamerà a raccolta autorevoli esponenti del mondo dell’impresa, della politica, della magistratura, del giornalismo e del mondo accademico. Prenderà il via venerdì 30 settembre con focus su economia dei rifiuti, nuove rotte internazionali, ricerca e innovazione, per proseguire sabato con un confronto tra magistrati di diverse procure italiane e la presentazione dei vari progetti messi in campo dal PolieCo a sostegno delle imprese.

Il Forum è patrocinato dal Ministero della Transizione ecologica (MiTE) e la partecipazione alle giornate è riconosciuta come corso di aggiornamento dall’Ordine dei Giornalisti.

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