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Forte Cadine (Tn): Marchio del Patrimonio Europeo

Forte Cadine marchio patrimonio europeo

Si svolgerà a Plovdiv (Bulgaria, la Conferenza “Cultural heritage: for a more reliable Europe” (26-27 marzo 2018), organizzata per celebrare il 2018 come Anno europeo del patrimonio culturale, per promuovere il patrimonio culturale come uno strumento importante per realizzare un’Europa unita che garantisca pace, sicurezza, libertà e prosperità ai suoi cittadini.

Nel corso della Manifestazione verranno ufficialmente consegnati i “Marchi del patrimonio europeo” (European Heritage Label), tra i quali figura il Forte Cadine (Trento), un altro sito italiano ad ottenere l’ambito riconoscimento dopo il Museo Casa di Alcide De Gasperi a Pieve Tesino, sempre in Trentino.

Il “Marchio del Patrimonio Europeo”, previsto dall’omonima azione comunitaria approvata da Parlamento europeo e Consiglio europeo, viene assegnato a siti che abbiano apportato un contributo rilevante alla storia e alla cultura europee, compresa la costruzione dell’Unione europea, segnati da una chiara dimensione educativa rivolta ai cittadini, soprattutto ai giovani, nonché in grado di contribuire alla creazione di reti fra i vari siti, finalizzate allo scambio di esperienze e buone pratiche.

Il criterio per il conseguimento del Marchio non è dunque connesso in maniera specifica alla conservazione dei siti (che dovrebbe essere comunque garantita dai regimi di protezione esistenti), ma in primo luogo alla promozione dei siti, all’accesso ad essi e alla qualità delle informazioni offerte e delle attività promosse.

Nel 2017, la Commissione UE ha ricevuto candidature per 25 siti di 19 Stati membri, di cui 4 transnazionali, e il Gruppo dedicato ha scelto 9 nuovi siti ai quali assegnare il Marchio, portando così il totale a 38.

Forte Cadine, vicino alla città di Trento, fu costruito fra il 1860 e il 1862 su progetto di Gustav Hermann, maggiore del Genio militare di Trento.

Faceva parte di un gruppo di circa 80 monumenti costruiti tra il 1860 e il 1915 nella regione di Trento, e ricorda le divisioni storiche, i conflitti militari e i confini che cambiano, fornendo al contempo il contesto necessario per comprendere meglio il valore dell’open frontiere e della libera circolazione.

La caratteristica di questa “tagliata” stava nel fatto che la chiusura dell’asse stradale non era affidato ad un solo portone come in altri casi, ma all’intero corpo del manufatto. Forte Cadine è una costruzione in conci di pietra calcarea di colore rosa, a forma di ponte, appoggiata alla roccia della forra di un torrente e dotata di casematte per artiglieria, gallerie per le fuciliere e postazioni in barbetta (postazione a cielo aperto in cui il tiro radente faceva la “barba” alle opere antistanti al parapetto lasciando una traccia scura prodotta dai residui di combustione della carica di lancio e che aveva una caratteristica forma di una barba a pizzo).

Il corpo principale di guardia era formato da tre locali per l’artiglieria pesante e due locali per le fuciliere. Dal cortile esterno si raggiungevano la cucina e l’alloggio del capitano, mentre una poterna (elemento architettonico utilizzato nelle fortificazioni a carattere difensivo, formata da una porta, spesso nascosta o mascherata, che si apre sulla cinta esterna) collegava il forte ad una casamatta (Blockhaus).

Venne disarmato nel 1915 e dal 1918 al 1949 servì da polveriera dell’Esercito Italiano e fu anche occupato dai tedeschi nella seconda guerra mondiale.

Forte Cadine, di proprietà della Provincia autonoma di Trento dai primi anni ’90 e gestito dalla Fondazione Museo storico del Trentinoè riuscito a far valere la propria vocazione di luogo un tempo di confine e oggi sede di attività didattiche, culturali e artistiche che promuovono l’incontro e il dialogo interculturale anche in ambito europeo (qui le motivazioni del Gruppo selezionatore).

Il riconoscimento dell’European Heritage Label a Forte Cadine consentirà, inoltre, di dare continuità alle opere di manutenzione della struttura, il cui intervento di restauro conservativo, avviato nel 2006, è stato condotto nel rispetto delle tecniche costruttive originarie, e di preservazione delle aree boscate limitrofe ricadenti in area di tutela ambientale e paesaggistica.

Tra i premiati, oltre al forte trentino, ci sarà anche il Bois du Cazier di Marcinelle, ex miniera oggi trasformata in museo che nel 1956 fu teatro del terribile incidente che portò alla morte di 262 persone, molte delle quali italiane.

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