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Biologico: continua la crescita globale, ma in UE i risultati migliori

Secondo l’ultimo Rapporto di FiBL e IFOAM, relativo ai dati sul biologico, nel 2020 è proseguito il trend di forte crescita in tutto il mondo, ma soprattutto in UE dove il mercato ha raggiunto i 45 miliardi di euro (+15,1% rispetto al 2019). All’Italia il primato per la percentuale più elevata di terreni a biologico rispetto alla superficie agricola, e quello per il numero di produttori biologici.

Continua la crescita negli ultimi anni della domanda globale di prodotti biologici che ha raggiunto nel 2020 il valore di 120 miliardi di euro (+14 miliardi rispetto all’anno precedente), ed ancora più impressionanti sono i dati del biologico nell’UE dove il mercato del biologico ha segnato un aumento record del 15,1%, raggiungendo i 44,8 miliardi di euro.

È quanto emerge dall’ultimo RapportoThe World of Organic Agriculture.2022” dell’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica (FiBL) in collaborazione con la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica (IFOAM) presentato la scorsa settimana, nonostante la tradizione vetrina costituita da BIOFACH, il Salone Mondiale degli Alimenti Biologici di Norimberga, sia stata differita da febbraio a luglio 2022 per le restrizioni correlate alla pandemia di Covid-19.

Gli Stati Uniti continuano a essere il mercato leader (49,5 miliardi di euro), seguiti dall’UE (44,8 miliardi di euro) e dalla Cina. Nel 2020 molti dei principali mercati hanno mostrato tassi di crescita straordinariamente forti; il mercato tedesco, ad esempio, è cresciuto di oltre il 22%. I consumatori svizzeri sono quelli che hanno speso di più in alimenti biologici (418 euro pro capite nel 2020) e la Danimarca ha continuato a detenere la quota di mercato biologica più alta, con il 13% del suo mercato alimentare totale. La pandemia globale ha determinato un aumento significativo della domanda di prodotti biologici in molti paesi, ma ci sono state anche sfide.
Gli effetti della pandemia sono visibili nei dati sulle vendite al dettaglio – ha affermato Helga Willer, responsabile dell’annuario presso la FiBL– Poiché le persone sono rimaste a casa e hanno iniziato a cucinare più spesso e la salute, l’ambiente e i cambiamenti climatici sono diventati grandi problemi, le vendite al dettaglio di prodotti biologici sono aumentate rapidamente. Tuttavia, allo stesso tempo, nel settore della ristorazione le vendite sono diminuite in molti paesi“,

Al 2020 erano 3,4 milioni i produttori biologici, con un aumento del 7,6% rispetto al 2019. L’India ha continuato a essere il Paese con il maggior numero di produttori biologici (1,6 milioni), con la maggior parte dei piccoli produttori che viene certificata da un sistema di controllo interno.

A fine 2020 quasi 75 milioni di ettari erano gestiti biologicamente, con una crescita del 4,1% o 3 milioni di ettari rispetto al 2019. L’Australia ha avuto la più grande superficie agricola biologica (35,7 milioni di ettari), seguita da Argentina (4,5 milioni di ettari) e Uruguay (2,7 milioni di ettari). La superficie biologica è aumentata in tutti i continenti nel 2020. La metà della superficie agricola biologica globale si trova in Oceania (35,9 milioni di ettari). L’Europa ha la seconda superficie più grande (17,1 milioni di ettari), seguita dall’America Latina (9,9 milioni di ettari).

Nel 2020, l’1,6% dei terreni agricoli di tutto il mondo era biologico, anche se ci sono differenze notevoli tra i Paesi: il Liechtenstein ha la quota organica più ampia del totale dei terreni agricoli (41,6%), seguito da Austria (26,5%) ed Estonia (22,4%). Nel complesso sono 18 i Paesi che hanno almeno il 10% di tutti i terreni agricoli condotto a biologico.

Le statistiche globali sul biologico si sono rivelate utili per i programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo e le strategie di supporto per l’agricoltura biologica e i mercati, e sono fondamentali per monitorare l’impatto di queste attività – ha sottolineato Louise Luttikholt , Direttrice Esecutiva di IFOAM Organics International –Questa pubblicazione mostra il nostro impegno costante per la trasparenza nel settore biologico“.

Nell’UE più della metà della lei terreni biologici è concentrata in 4 paesi: Francia che è in testa alla classifica per superficie biologica (2,5 milioni di ettari), seguita da Spagna, Italia e Germania (rispettivamente con 2,4, 2,1 e 1.7 milioni di ettari). L’Italia vanta, comunque, la più alta percentuale di superfici bio sul totale, il 16% contro il 10% della Germania e della Spagna, e il 9% della Francia e detiene il primato in UE per numero di produttori biologici (71.590), seguita da Francia (53.255) e Spagna (44.493)..

La Germania detiene in UE il primato per il mercato (15 miliardi di euro), seguita dalla Francia (12,7 miliardi) e, molto distanziata, dall’Italia (3,9 miliardi). di euro). In media ogni cittadino dell’UE spende circa 63 euro per acquistare alimenti biologici. Una cifra ancora bassa ma è raddoppiata negli ultimi 10 anni.  

Per il movimento biologico europeo, il miglioramento delle conoscenze e della raccolta di dati sui sistemi di agricoltura biologica è fondamentale per aumentare la produzione e il consumo di prodotti biologici e raggiungere gli obiettivi fissati nelle Strategie dell’UE Farm to Fork e Biodiversity . Il regolamento sulle statistiche degli input e degli output agricoli (SAIO), attualmente in fase di negoziazione tra i co-legislatori, è un’opportunità per raccogliere più dati sull’agricoltura biologica, che dovrebbero consentire una migliore comprensione delle prestazioni dell’agricoltura biologica. Un insieme affidabile e completo di dati sulla produzione biologica può anche incoraggiare nuovi investitori a entrare nella filiera del biologico e accelerare le conversioni e l’accesso al mercato.

La crescita dell’agricoltura biologica nell’UE è stata impressionante fino al 2020, ma è fragile in quanto dipende in parte dal sostegno delle politiche pubbliche e gli attuali negoziati sui piani strategici della PAC portano molto di incertezze – ha osservato il Direttore di IFOAM Organics Europe, Eduardo Cuoco – Colpisce il caso della Francia, che attualmente detiene la Presidenza del Consiglio dell’UE, che vanta la più vasta area di superficie biologica dell’UE, ma i piani del governo di fermare i pagamenti della PAC che premiano gli agricoltori biologici per i beni pubblici che forniscono rischiano di mettere un freno alla crescita degli ultimi anni”.

L’UE ha adottato l’anno scorso il Piano d’azione per lo sviluppo della produzione biologica, il cui obiettivo è di stimolare la produzione e il consumo di prodotti biologici, per fare sì che entro il 2030 il 25 % dei terreni agricoli sia destinato all’agricoltura biologica. Nell’ambito del Piano che prevede  anche azioni di informazione e comunicazione, la Commissione UE ha lanciato la settimana scorso, in collaborazione anche con IFOAM Organics Europe,  i primi premi dell’UE per la produzione biologica, che andranno a riconoscimento dell’eccellenza lungo la catena del valore biologico e saranno attribuiti agli attori migliori e più innovativi nella produzione biologica dell’UE.

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