La Commissione UE ha adottato un Piano che mira a portare al 25% la quota di terreni agricoli europei destinati alla produzione biologica entro il 2030, basato su 23 azioni per dare impulso ai consumi, aumentare la produzione, migliorare ulteriormente la sostenibilità del settore.
La Commissione UE ha presentato oggi (25 marzo 2021) un Piano di azione per lo sviluppo della produzione biologica, il cui obiettivo è di stimolare la produzione e il consumo di prodotti biologici, per fare sì che entro il 2030 il 25 % dei terreni agricoli sia destinato all’agricoltura biologica e che l’acquacoltura biologica registri un significativo aumento.
Il Piano era stato preannunciato nelle Strategie “Dal produttore al consumatore” e “Biodiversità”, pubblicate nel maggio 2020, presentate nel contesto del Green Deal europeo per consentire la transizione verso sistemi alimentari sostenibili e affrontare le cause principali della perdita di biodiversità.
Al fine di raccogliere le opinioni dei cittadini, delle autorità nazionali e delle parti interessate per la predisposizione del Piano di azione, la Commissione UE aveva avviato una Consultazione pubblica.
“L’agricoltura è una delle principali cause della perdita di biodiversità e la perdita di biodiversità costituisce una grave minaccia per l’agricoltura – ha affermato Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo – È urgente ristabilire l’equilibrio nella nostra relazione con la natura. Non è un problema che interessa soltanto gli agricoltori ma l’intera catena alimentare. Con il piano d’azione intendiamo stimolare la domanda di agricoltura biologica, aiutare i consumatori a operare scelte con cognizione di causa e sostenere gli agricoltori europei nella transizione. Quanto maggiore è la superficie che destiniamo all’agricoltura biologica, tanto maggiore è la protezione della biodiversità in tali terreni e nelle zone circostanti.”
La produzione biologica presenta una serie di importanti benefici:
– i campi a coltura biologica hanno circa il 30 % in più di biodiversità;
– gli animali da allevamenti biologici godono di un livello più elevato di benessere e assumono meno antibiotici;
– gli agricoltori dediti alla produzione biologica hanno redditi più elevati e sono più resilienti;
– i consumatori sanno esattamente cosa acquistano grazie al logo biologico dell’UE.
Il Piano d’azione è concepito per fornire al settore biologico, già in rapida crescita, gli strumenti adeguati per raggiungere l’obiettivo del 25% di superfici a coltura biologica entro il 2030, che la Commissione UE ha inserito come obiettivo nelle Raccomandazioni, pubblicate lo scorso dicembre
Al fine di garantire una crescita equilibrata del settore, il piano d’azione propone 23 azioni strutturate attorno a 3 assi:
– dare impulso ai consumi;
– aumentare la produzione;
– migliorare ulteriormente la sostenibilità del settore.
La Commissione incoraggia gli Stati membri a elaborare piani d’azione nazionali per l’agricoltura biologica al fine di aumentare la loro quota in questo ambito. Vi sono differenze significative tra la quota di terreni agricoli destinata negli Stati membri alla produzione biologica: essa oscilla infatti tra lo 0,5 % a più del 25 %.
In Italia l’incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2019 il 15,8% della SAU nazionale, e questo posiziona l’Italia di gran lunga al di sopra della media UE, che nel 2018 si attestava al 7,5% e a quella dei principali Paesi produttori come Spagna (10,1%), Germania (9,07%) e Francia (8,06%).
“Il settore biologico, cui tutti danno atto di utilizzare pratiche e risorse in modo sostenibile, occupa un ruolo centrale per il conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo – ha sottolineato Janusz Wojciechowski, Commissario per l’Agricoltura – Per conseguire l’obiettivo del 25 % di agricoltura biologica, dobbiamo assicurarci che la domanda ne stimoli la crescita, tenendo conto nel contempo delle differenze tra i settori dell’agricoltura biologica di ciascuno Stato membro. Il piano d’azione per l’agricoltura biologica fornisce strumenti e idee per favorire una crescita equilibrata in questo ambito. Lo sviluppo dell’agricoltura biologica sarà sostenuto dalla politica agricola comune, dalla ricerca e dall’innovazione, come pure dalla stretta cooperazione con i principali soggetti del settore a livello UE, nazionale e locale”.
Promuovere i consumi
L’aumento del consumo di prodotti biologici sarà fondamentale per incoraggiare gli agricoltori a convertirsi all’agricoltura biologica e aumentarne quindi la redditività e la resilienza. A tal fine, il Piano d’azione propone diverse azioni concrete volte a stimolare la domanda, mantenere la fiducia dei consumatori e avvicinare gli alimenti biologici ai cittadini.
Ciò implica, fra l’altro: fornire informazioni e presentare comunicazioni sulla produzione biologica, promuovere il consumo di prodotti biologici, stimolare un maggiore utilizzo dei prodotti biologici nelle mense pubbliche mediante appalti pubblici e aumentare la distribuzione di prodotti biologici nell’ambito del Programma dell’UE destinato alle scuole.
Le azioni mirano anche, ad esempio, a prevenire le frodi, aumentare la fiducia dei consumatori e migliorare la tracciabilità dei prodotti biologici. Anche il settore privato può svolgere un ruolo significativo, ad esempio premiando i dipendenti con “buoni bio” che possono essere utilizzati per acquistare alimenti biologici.
Aumentare la produzione
Le proiezioni indicano che, con l’attuale tasso di crescita, l’UE raggiungerà il 15-18 % entro il 2030 di superficie biologica, ma con il Piano d’azione la Commissione UE ritiene che si possa raggiungere l’obiettivo del 25%.
Se da un lato il piano d’azione è largamente incentrato sull'”effetto trainante” della domanda, la politica agricola comune (PAC) resterà, dall’altro, uno strumento fondamentale per sostenere la riconversione. Attualmente circa l’1,8% dei fondi della PAC (7,5 miliardi di euro) è utilizzato per sostenere l’agricoltura biologica. La nuova PAC comprenderà regimi ecologici sostenuti da una dotazione di 38-58 miliardi per il periodo 2023-2027, in funzione dell’esito dei negoziati sulla PAC, attraverso l’utilizzo dei regimi ecologici. Per promuovere l’agricoltura biologica possono essere utilizzati i regimi ecologici.
Oltre alla PAC, tra gli strumenti fondamentali del Piano figurano:
– l’organizzazione di eventi informativi e la creazione di reti per la condivisione delle migliori pratiche;
– la certificazione per gruppi di agricoltori più che per singoli;
– la ricerca e l’innovazione, con l’uso della blockchain e di altre tecnologie per migliorare la tracciabilità;
– l’aumento della trasparenza del mercato;
– il rafforzamento della trasformazione a livello locale e su piccola scala;
– il sostegno all’organizzazione della catena alimentare;
– il miglioramento dell’alimentazione animale.
Per migliorare la sensibilizzazione sulla produzione biologica, la Commissione organizzerà annualmente una “Giornata della produzione biologica” nell’UE come pure l’assegnazione di riconoscimenti nella catena alimentare biologica, al fine di premiare l’eccellenza in tutte le fasi di tale catena.
La Commissione incoraggerà inoltre lo sviluppo di reti di turismo biologico attraverso la creazione di “biodistretti” ovvero zone in cui in cui agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e autorità pubbliche collaborano per una gestione sostenibile delle risorse locali basata su principi e pratiche biologici.
Il Piano d’azione rileva inoltre che l’acquacoltura biologica, pur essendo un settore relativamente nuovo, presenta un notevole potenziale di crescita. I nuovi orientamenti dell’UE sullo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura nella UE, di prossima pubblicazione, incoraggeranno gli Stati membri e i portatori di interessi a sostenere un aumento della produzione biologica in tale settore.
“Il nuovo piano d’azione per l’agricoltura biologica costituirà uno strumento fondamentale per strutturare il percorso verso il conseguimento degli obiettivi del 25 % di superficie agricola destinata all’agricoltura biologica e di un aumento significativo dell’acquacoltura biologica, sanciti dalle strategie “Biodiversità” e “Dal produttore al consumatore – ha dichiarato a sua volta Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca – Inoltre, i nuovi orientamenti strategici per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura dell’UE, che la Commissione adotterà a breve, daranno ulteriore impulso all’acquacoltura biologica”.
Migliorare la sostenibilità
Infine, il Piano punta a migliorare ulteriormente i risultati dell’agricoltura biologica in termini di sostenibilità. Per conseguire tali obiettivi le azioni saranno finalizzate a:
– migliorare il benessere degli animali;
– garantire la disponibilità di sementi biologiche;
– ridurre l’impronta di carbonio del settore;
– minimizzare l’uso di plastica, acqua ed energia.
Obiettivo della Commissione UE, inoltre, è l’aumento della quota di ricerca e innovazione (R&I), destinando almeno il 30 % del bilancio alle azioni di ricerca e innovazione nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura e delle zone rurali a tematiche specifiche o rilevanti per il settore biologico.
La Commissione seguirà da vicino i progressi, facendo il punto ogni anno con i rappresentanti del Parlamento europeo degli Stati membri e dei portatori di interessi e pubblicando relazioni di avanzamento semestrali e una revisione intermedia.