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Biodiversità: si celebra il 22 maggio il 25° anniversario della Convenzione

Biodiversità si celebra il 22 maggio

La celebrazione dell’anniversario della Convenzione sulla Biodiversità, tema scelto per la Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio 2018) deve costituire l’occasione per mettere in risalto le azioni svolte, i progressi compiuti, ma anche le gravi lacune che devono tuttora essere colmate per arrestare il declino della biodiversità in tutto il mondo, che impedisce non solo di raggiungere gli obiettivi del relativo Piano strategico 2011-2020, ma anche quelli dello Sviluppo Sostenibile al 2030.

Per aumentare la comprensione e la consapevolezza delle problematiche della Biodiversità, le Nazioni Unite hanno proclamato il 22 maggio “Giornata Mondiale della Diversità Biologica” (International Day of Biodiversity).

La data è stata scelta per ricordare il giorno in cui nel 1992 fu adottata a Nairobi la “Convention on Biological Diversity (CBD)”, un trattato internazionale, ratificato da 196 Paesi, volto a tutelare ed usufruire di un’equa ripartizione delle risorse energetiche del Pianeta, integrato poi con l’adozione del “Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza” (2000), per la protezione della biodiversità dai rischi derivanti dal trasferimento, dalla manipolazione e dall’uso degli organismi geneticamente modificati (OGM) ottenuti dalle moderne tecniche di biotecnologia, e del “Protocollo di Nagoya” (2010) sull’accesso alle risorse genetiche e l’equa distribuzione dei benefici derivanti dal loro utilizzo.

Giunta alla sua XVII edizione, quest’anno la Giornata ha per focus “Celebrating 25 Years of Action for Biodiversity” (Celebrando 25 anni di azione per la biodiversità) quale occasione per evidenziare il raggiungimento di importanti obiettivi, ma al tempo stesso per guardare al futuro e valutare il prosieguo del Piano strategico che si concluderà nel 2020.

La biodiversità continua a essere in declino in tutte le regioni del mondo a un ritmo allarmante – ha ricordato Cristiana Paşca Palmer, Segretario della CBD – La perdita di natura aggrava altre sfide globali come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e idrica, la salute pubblica, e può potenzialmente portare a conseguenze catastrofiche per l’esistenza umana”, avverte Palmer, che sottolinea l’urgenza di sfruttare i prossimi due anni per raggiungere gli obiettivi internazionali del Piano strategico sulla biodiversità 2011-2020 e per fissare un nuovo accordo che crei le condizioni per cui “gli esseri umani possano prosperare e svilupparsi armonia con la natura entro il 2050“.

Rapporti pubblicati in occasione della VI Assemblea plenaria della Piattaforma Intergovernativa sulla Biodiversità e sui Servizi Ecosistemici (IPBES), tenutasi in Colombia (Medellin, 17-24 marzo 2018), confermano il rischio che la Terra si avvii verso la sesta estinzione di massa, con i conseguenti impatti sui mezzi di sussistenza e sul benessere della popolazione mondiale.

Le attività umane hanno gravemente colpito ogni angolo del globo, con il risultato di impatti su numerose specie, come denuncia la Red List della IUNC. Ma l’elenco delle specie in declino potrebbe essere ancora più grave stante le difficoltà di raccogliere i dati e le statistiche che attualmente sono disponibili solo per uccelli, mammiferi, anfibi e coralli.

Da un recente rapporto di BirdLife International che ha utilizzato i dati della Lista Rossa IUCN e il proprio lavoro per definire l’attuale situazione degli uccelli a livello globale, emerge che il 40% delle 11.000 specie di uccelli del mondo sono in declino e una specie su otto di uccelli è minacciata di estinzione globale.

Il Piano strategico sulla biodiversità 2011-2020 richiede specificamente la conservazione di almeno il 17% delle aree terrestri e interne e il 10% delle aree costiere e marine entro il 2020, ma gli esperti dicono che i progressi in questo settore sono stati limitati.

Il tempo a disposizione si sta riducendo e la prossima biennale Conferenza delle Parti della Convenzione (CDB-COP14) che avrà luogo in Egitto (Sharm El-Sheikh, 17- 29 Novembre 2018), dovrà valutare, tra l’altro, come colmare il gap.

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