Salute

Rapporto SENTIERI: nei siti inquinati maggior rischio di mortalità

Il VI Rapporto SENTIERI sullo stato di salute della popolazione residente nelle aree contaminate del Paese, conferma i dati degli scorsi anni, con un eccesso (medio) del 2,6% di mortalità e del 3% di ospedalizzazioni per la popolazione interessate, che è più del 10% (10,4%) di quella nazionale.

È stato pubblicato on line il 29 marzo 2023 il Supplemento del numero di gennaio-aprile 2023 di Epidemiologia e Prevenzione, la rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia, dedicato al VI Rapporto  del Progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nell’ambito del Programma Nazionale Strategico “Ambiente e Salute” promosso dal Ministero della Salute (MiS), un sistema di sorveglianza epidemiologica che dal 2007 analizza il rischio per la salute della popolazione residente in prossimità dei siti contaminati italiani, eufemisticamente conosciuti come Siti di Interesse Nazionale (SIN), costituiti per lo più da zone industriali (attive o dimesse), portiex minierecave, discariche abusive di rifiuti pericolosi.

Il Rapporto SENTIERI aggiorna il profilo salute dei 6.227.531 residenti (10,4% della popolazione italiana) nei 46 siti contaminati italiani (39 di interesse nazionale e 7 di carattere regionale). per ciascuno dei quali sono state valutate le condizioni di salute dei residenti in rapporto alle contaminazioni ambientali presenti in questi territori. Sono stati raccolti ed interpretati dati di mortalità e ricovero ospedaliero della popolazione generale e delle sottopopolazioni appartenenti alle fasce di età pediatriche, adolescenziali e dei giovani adulti. Sono state altresì prese in considerazione le anomalie congenite diagnosticate nel primo anno di vita, e le condizioni di deprivazione socio-economica. È stata inoltre fornita una stima dell’impatto sanitario globale dei Siti contaminati nel Paese, valutando il carico di mortalità in eccesso e le stime di rischio di mortalità e ospedalizzazione nell’insieme delle popolazioni residenti nei Siti indagati

Tra il 2013 e il 2017 nel totale dei 46 siti nazionali monitorati dalla sorveglianza epidemiologica Sentieri si è verificato un eccesso di 1668 decessi l’anno. La percentuale dei decessi in eccesso rispetto al totale è pressoché costante nel tempo, passando dal 2,7% nel 2006-2013 (V Rapporto) al 2,6% nel periodo più recente (2013-2017).

Mortalità
I tumori maligni contribuiscono per oltre la metà (56%) degli eccessi osservatiScendendo nel dettaglio del nesso tra patologie e fattori di esposizione, la mortalità per mesoteliomi totali risulta in eccesso di tre volte nei siti con presenza di amianto e quella per mesoteliomi pleurici di più di due volte nell’insieme dei siti con amianto e aree portuali. Il tumore del polmone è in eccesso del 6% tra i maschi e del 7% tra le femmine. Inoltre, sono in eccesso la mortalità per tumore del colon retto nei siti caratterizzati dalla presenza di impianti chimici, del 4% tra i maschi e del 3% tra le femmine, e del 6% per il tumore della vescica negli uomini residente nei siti con discariche.

Alcune esposizioni, come quelle all’amianto, sono purtroppo ben note alla sanità pubblica proprio perché causano morti e malattie misurabili con precisione -ha commentato il Presidente dell’ISS,  Silvio Brusaferro in occasione della presentazione del Rapporto – Altre sono meno note ed è talora difficile attribuire gli eccessi ad agenti specifici. Certo è che le pressioni ambientali, per queste popolazioni, sono molteplici, e spesso si mescolano con lo svantaggio socio-economico, producendo indicatori di segno negativo e ponendo la questione dell’importanza dei determinanti ambientali”.

Ospedalizzazione
Il rapporto ha evidenziato anche un eccesso del rischio di ospedalizzazione che, nel periodo 2014-2018, per tutte le cause naturali nell’insieme dei 46 siti, è risultato del 3% in en­trambi i generi. Un eccesso di rischio di ospedalizzazione viene osservato anche nella classe di età pediatrico-adolescenziale (0-19 anni) per il 43% delle aree studiate, e in età giovanile (20-29 anni) per il 15% delle aree contaminate.

Anomalie congenite
Nei 21 siti indagati per AC, sono stati analizzati 10.126 casi di AC, validati dai registri partecipanti, su 304.620 nati residenti. Le AC dei genitali sono il sottogruppo per il quale è stato osservato il maggior numero di eccessi (in 6 siti su 21). Le evidenze disponibili non consentono di stabilire un nesso causale tra gli eccessi osservati per specifici sottogruppi di AC ed esposizione alle fonti industriali, ma i risultati suggeriscono azioni di approfondimento.

Conclusioni
Nonostante si tratti di uno studio ecologico, e gli eccessi di patologie a eziologia multifattoriale non possano mai essere attribuiti meccanicamente ai soli fattori di pressione ambientale esistenti o esistiti nei territori studiati, la capacità di individuare gli eccessi riscontrati nei siti contaminati indagati dal Progetto SENTIERI conferma la bontà di questa modalità di valutazione del profilo di salute specifico per sito, basata sull’utilizzo delle evidenze epidemiologiche per identificare patologie di interesse a priori. Nella lettura dei dati e nel conferire robustezza a quanto osservato, risulta essenziale il confronto con i risultati ottenuti nei Rapporti precedenti.
Le stime globali danno un quadro d’insieme che evidenzia in queste popolazioni un eccesso di mortalità e di ospedalizzazione rispetto al resto della popolazione e mostrano come, per patologie specifiche, nei siti con caratteristiche di contaminazione simili si producano effetti comparabili.

Il gruppo di lavoro guidato dai ricercatori ISS ha analizzato, in particolare, le patologie di interesse a priori, ossia quelle per le quali l’evidenza scientifica esistente mostra un’associazione con le fonti di esposizioni ambientali presenti in ciascun sito – ha aggiunto Amerigo Zona, Responsabile scientifico del Progetto – Questo approccio, innovativo nel campo della ricerca sul tema, ci consente di ridurre i ‘falsi positivi’ e riconoscere segnali del possibile contributo causale e/o concausale di ex cave e fabbriche del cemento-amianto, aree portuali, impianti petrolchimici, siderurgici, miniere, centrali elettriche, inceneritori, industrie chimiche e discariche illegali o non controllate nel determinare almeno in parte gli eccessi osservati”.

Il VI Rapporto SENTIERI presenta anche un contributo che riassume gli aspetti concettuali e operativi relativi allo studio della giustizia ambientale e alla sua promozione, e che evidenzia come nei Comuni (e rispettive comunità) interessati dai principali siti contaminati italiani, sono frequenti le condizioni di ingiustizia distributiva legate al sommarsi del pericolo da pressioni ambientali con la maggiore deprivazione e il maggior rischio di mortalità. Complessivamente, in Italia è presente un gradiente di ingiustizia distributiva Nord-Sud, con condizioni peggiori al Sud e nelle Isole, dove la prevalenza delle comunità interessate dai processi di contaminazione presenta condizioni di deprivazione socioeconomica. 

A corredo un articolo illustra lo sviluppo e il potenziale utilizzo delle mappe concettuali nell’ambito delle strategie di comunicazione di SENTIERI come strumento di informazione e comunicazione scientifica applicato alla sorveglianza epidemiologica nei siti contaminati. La mappa concettuale è stata progettata e implementata nella prospettiva di favorire accesso a informazioni scientifiche complesse, garantendo fruibilità dei contenuti e comunicazione con i diversi portatori di interesse.

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