Alla vigilia dell’approfondimento tematico “Acqua ed Energia”, scelto dalle Nazioni Unite per celebrare la “Giornata Mondiale dell’Acqua” (22 marzo 2014) per sottolineare la necessità di un uso sostenibile della risorsa nel produrre l’energia, dal Rapporto dell’EWEA emerge che le centrali nucleari, a carbone e a gas dell’Unione europea stanno prelevando tanta acqua quanto quella consumata da 82 milioni di cittadini europei.
Nel corso dell’annuale Conferenza dell’EWEA (European Wind Energy Association), svoltasi a Barcellona dal 10 al 13 marzo 2014, è stato presentato il Rapporto “Saving water with wind energy” che esamina la quantità di acqua necessaria in Europa per la produzione di energia, in accordo con il tema “Acqua ed Energia”, scelto per il 2014 dal team delle Nazioni Unite per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo 2014).
Istituita nel 1992 alla prima Conferenza di Rio sullo Sviluppo Sostenibile per aumentare la consapevolezza sull’importanza di questo bene naturale e sottolineare la necessità che il suo utilizzo avvenga in modo responsabile e sostenibile, la Campagna di quest’anno approfondisce i rapporti tra acqua ed energia, beni che sono strettamente interconnessi e fortemente interdipendenti. Le scelte fatte e le azioni intraprese in un ambito possono influenzare notevolmente l’altro, positivamente o negativamente, per cui c’è la necessità di limitare gli impatti negativi e di favorire le opportunità di sinergia.
La comunità internazionale dovrà far fronte alla crescita della domanda di acqua, di cibo e di energia: 3 sfide legate alla crescente scarsità o rarefazione delle disponibilità di questi beni comuni.
Alla vigilia del 2015, un anno ricco di alcune importanti scadenze a livello internazionale come la conclusione degli Obiettivi del Millennio, la proposta da parte delle Nazioni Unite della agenda degli Obiettivi
sostenibili post-2015 e soprattutto l’EXPO 2015 di Milano il cui slogan è “Nutrire il mondo, energia per la vita”.
In questo contesto l’UE deve fare la sua parte, anche alla luce dell’obiettivo principale della sua politica sulle acque dell’Unione europea di garantire l’accesso all’acqua di buona qualità in quantità sufficiente per tutti gli europei, e il buono stato di tutti i corpi idrici in tutta Europa. La Direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE), infatti, mira ad integrare un uso più efficiente dell’acqua nell’ambito più ampio delle politiche europee in materia di energia, trasporti, agricoltura, pesca, turismo, ecc.
Dai dati che emergono dal Rapporto dell’EWEA, almeno per quanto concerne l’energia, non sembra che tale obiettivo sia coerentemente perseguito.
Nonostante, una parte della popolazione europea sia colpita da scarsità d’acqua e dai periodi di siccità sempre più prolungati per la riduzione delle precipitazioni, con conseguente aumento dei costi economici che negli ultimi 30 anni sono stati stimati in 100 miliardi di euro: il 44% dell’estrazione di acqua in Europa è destinata alla produzione di energia ovvero per far funzionale le centrali nucleari, a carbone e a gas.
“Ogni minuto di ogni giorno in Europa per raffreddare gli impianti nucleari, a carbone e a gas si consuma tanta acqua quanta ne contengono oltre 3 tre piscine olimpioniche – ha affermato, presentando il Rapporto Ivan Pineda dell’EWEA – Aumentare il nostro uso di energia eolica contribuirebbe a preservare questa preziosa risorsa in maniera molto più efficace di qualsivoglia divieto di irrigare il giardino, risparmiando al contempo denaro”.
Secondo l’EWEA, la produzione di energia eolica potrebbe far risparmiare all’Europa entro il 2030 una somma compresa tra gli 11,8 e i 17,4 miliardi di euro l’anno.
Utilizzando i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente e quelli contenuti nella Comunicazione della Commissione “Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee”, il Rapporto ha calcolato che nel 2011 le centrali nucleari e quelle a combustibili fossili hanno utilizzato 4,5 miliardi m3 d’acqua, quanti ne consumano 82 milioni di cittadini europei.
Le più “assetate” sono le centrali nucleari che per ogni MWh prodotto consumano 2,7 m3 di acqua, seguono gli impianti a carbone che utilizzano 1,9 m3 per un MWh, mentre le centrali a gas “limitano” l’uso dell’acqua a 0,7 m3 per MWh.
Già nel 2012, secondo il Rapporto, l’uso dell’energia eolica ha permesso di risparmiare 1,2 miliardi di m3 d’acqua spendendo 2,4 miliardi di euro in meno e al 2030 la produzione di energia eolica potrebbe far risparmiare all’Europa da 4,3 miliardi a 6,4 miliardi di m³ con un risparmio compreso tra gli 11,8 e i 17,4 miliardi di euro l’anno.
Nello Studio dell’EWEA non è stata contemplata, ovviamente, l’acqua necessaria per l’estrazione del gas di scisto, a cui la Commissione UE ha dato sostanzialmente il via libera. Ma come noto, tale sfruttamento presuppone un consumo assai elevato di acqua, stante le necessità della tecnologia utilizzata della fratturazione idraulica.
Comunque, l’EWEA ha chiesto ai Governi dei Paesi membri dell’UE di valutare l’efficienza idrica nell’implementazione delle future politiche energetiche, riducendo il concorso delle tecnologie che presuppongono un elevato consumo idrico e, al contempo, di fare maggior ricorso alle rinnovabili.