Biodiversità e conservazione Flora

Alberi del mondo: il 30% è minacciato e necessita di protezione

Il Rapporto “Stato degli alberi del mondo” della più grande rete mondiale di conservazione delle piante (BGCI), frutto di 5 anni di ricerche della GTA e della IUNC, evidenzia che il numero di specie di alberi minacciato dall’espansione dell’agricoltura e dell’allevamento, dal disboscamento, spesso illegale, dallo sviluppo urbano, dai cambiamenti climatici, è più che doppio rispetto a quello delle specie animali minacciate che ricevono una maggiore attenzione per la loro protezione, alle quali peraltro le piante forniscono habitat e cibo.

Il 30% delle specie arboree globali rischia l’estinzione, causa della perdita di habitat per far spazio ad agricoltura e allevamento, dell’eccessivo sfruttamento e disboscamento, ma i cambiamenti climatici e le condizioni meteorologiche estreme sono pericoli emergenti.

È quanto emerge dal Rapporto State of the World’s Trees” della Botanic Gardens Conservation International (BGCI), la più grande rete mondiale di conservazione delle piante, che comprende più di 650 istituzioni botaniche di oltre 100 Paesi,  che raccoglie il lavoro condotto dal Global Tree Assessment (GTA) in 5 anni di ricerca per identificare le principali lacune negli sforzi di conservazione degli alberi, con la collaborazione del  Species Survival Commission Global Tree Specialist Group (GTSG) della IUNC.

Esaminando le 58.497 specie conosciute, è emerso che attualmente sono circa 17.500 quelle minacciate di estinzione (30%), un numero doppio rispetto a mammiferi, uccelli, anfibi e rettili minacciati messi insieme, e 142 quelle che si sono estinte.

Oltre 440 specie di alberi sono sull’orlo dell’estinzione, rivela il rapporto, il che significa che hanno meno di 50 individui rimasti in natura. Queste specie si trovano in tutto il mondo, dal cedro di Mulanje in Malawi, con solo pochi individui rimasti sull’omonimo monte, al sorbo bianco di Menai che si trova solo nel Galles del Nord, di cui sono rimasti solo 30 alberi. Sono 180 le specie arboree minacciate dall’innalzamento del livello del mare e da eventi meteorologici estremi, soprattutto quelle insulari, come le magnolie dei Caraibi, mentre gli incendi in continuo aumento mettono a serio rischio le querce e aceri negli USA e i faggi in Australia e Sud America. In Europa il 58% degli alberi autoctoni è minacciato di estinzione, soprattutto quelli del genere Sorbus. Il Brasile, che possiede alcune delle foreste più ricche di biodiversità del mondo, è il paese con il maggior numero di specie arboree (8.847), ma anche quello delle specie più minacciate (1.788). 

Questo rapporto è un campanello d’allarme per tutti in tutto il mondo che gli alberi hanno bisogno di aiuto – ha affermato Paul Smith, Segretario Generale della BGCI – Ogni specie di albero è importante per i milioni di altre specie e persone di tutto il mondo che dipendono dagli alberi. Per la prima volta, grazie alle informazioni fornite dal Rapporto possiamo individuare esattamente quali specie di alberi hanno bisogno del nostro aiuto, in modo che i responsabili delle politiche e gli esperti di conservazione possano impiegare le risorse e le competenze necessarie per prevenire future estinzioni“. 

La principale minaccia per le specie arboree in tutto il mondo è la deforestazione per l’agricoltura
Nel Borneo, l’espansione delle piantagioni di olio di palma è una grave minaccia per le specie di Dipterocarpaceae (alberi tropicali), uno dei gruppi più minacciati del pianeta. Questi grandi alberi costituiscono la maggior parte dell’habitat delle pianure dell’isola e il loro declino ha portato specie come l’orangutan del Borneo a rischio di estinzione.
Anche le specie di querce e faggi sono a rischio di perdita di habitat a causa dell’espansione dell’agricoltura, in particolare nel Centro e Sud America (Messico, Cile e Argentina). I Paesi con il maggior numero di specie di querce minacciate sono il Messico (32 specie), la Cina (36), il Vietnam (20) e gli Stati Uniti (16).

Il disboscamento, e in particolare il taglio illegale, sta contribuendo al notevole declino degli alberi da legname pregiato.In Madagascar, l’estrazione di legname di ebano e palissandro sta causando una diffusa perdita di habitat in tutta l’isola. Lo stesso si può dire del mogano e del palissandro nei Caraibi e in Brasile. Altri importanti gruppi di alberi minacciati di estinzione includono le magnolacee e theaceae (camelie), attualmente sovra sfruttati per uso commerciale, mentre parassiti e malattie stanno causando un grave declino delle popolazioni di alberi di cenere (frassini) nelRegno Unito e Nord America.

Perché la conservazione degli alberi è importante
Le specie arboree sono la spina dorsale dell’ecosistema naturale. Immagazzinano il 50% del carbonio terrestre del mondo e forniscono un cuscinetto in occasione di condizioni meteorologiche estreme, come uragani e tsunami.
Molte specie arboree minacciate forniscono l’habitat e il cibo per milioni di altre specie di uccelli, mammiferi, anfibi, rettili, insetti e microrganismi. L’estinzione di una singola specie arborea potrebbe causare un effetto domino, catalizzando la perdita di molte altre specie.
Nonostante ciò, sono stati per lo più gli animali a ricevere la maggior parte delle attenzioni per la loro protezione. Con un terzo delle specie di alberi sull’orlo dell’estinzione, il Rapporto sullo Stato degli Alberi nel mondospera di diffondere la consapevolezza che anche gli alberi sono a rischio e richiedono azioni per prevenire la loro estinzione. 

Gli alberi sono fondamentali per tutta la vita sulla Terra, offrendo protezione e nutrimento per tesori di biodiversità – ha dichiarato Elizabeth Maruma Mrema, Segretaria esecutivo della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Biodiversità (CBD) – Se vogliamo realizzare un’ambiziosa trasformazione del nostro rapporto con la biodiversità, che ci veda vivere in armonia con la natura entro il 2050, dobbiamo mettere la conservazione delle specie arboree al centro del lavoro di ripristino ecologico“.

Nonostante quasi un terzo delle specie arboree siano minacciate di estinzione, il rapporto indica speranza per il futuro se gli sforzi di conservazione continueranno e verranno intraprese ulteriori azioni.

Contestualmente alla pubblicazione dello Stato degli Alberi nel Mondo, la BGCI ha lanciato il nuovo portale GlobalTree un database online che tiene traccia degli sforzi di conservazione degli alberi a livello di specie, paese e globale.

Sia il rapporto che il portale mostrano per la prima volta quali alberi hanno bisogno di maggiore protezione, dove è necessaria un’azione più urgente e, soprattutto, dove sono le lacune nello sforzo di conservazione, in modo che le risorse e le competenze possano essere impiegate nel modo più efficace Il sito mostra per la prima volta quali alberi hanno bisogno di maggiore protezione, dove è necessario intervenire con urgenza e, soprattutto, quali sono le lacune nelle misure di conservazione, consentendo un utilizzo mirato di risorse e competenze.

Sono 5 le azioni chiave che la BGCI propone al fine di proteggere e ripristinare le specie minacciate:  
estendere la copertura per le specie arboree minacciate che attualmente non sono ben rappresentate nelle aree protette;
garantire che tutte le specie arboree minacciate a livello globale, ove possibile, siano conservate negli orti botanici e nelle collezioni delle banche di semi o raccolte ex situ, ben gestite e geneticamente rappresentative;– aumentare la disponibilità di finanziamenti governativi e aziendali per le specie arboree minacciate e per i siti che hanno maggiore bisogno di protezione;
espandere gli schemi di piantagione di alberi per garantire una piantumazione mirata di specie minacciate e autoctone;
aumentare la collaborazione globaleper affrontare l’estinzione degli alberi, partecipando a iniziative internazionali come i Global Conservation Consortia.

Per la prima volta, lo Stato delle piante del mondo fornisce una ripartizione completa e globale – ha sottolineato Jon Paul Rodriguez, Presidente della GTSG della IUNC –Delle 58.497 specie conosciute, il 30% è minacciato e 142 si sono estinte. Sapere dove si trovano e perché sono minacciate è il primo passo per agire per la loro conservazione. Nonostante i dati preoccupanti, attendo con fiducia che i futuri rapporti peri conoscere l’aumento del numero di quelle conosciute e il calo di quelle ad alto rischio di estinzione, a seguito del successo delle programmate e coordinate azioni di conservazione globale“.

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