Biodiversità e conservazione Flora

Alberi in Europa: più della metà rischia l’estinzione

La IUNC ha diffuso la Lista rossa europea degli alberi da cui emerge che il 58% delle specie endemiche, ovvero che sono presenti solo in Europa, sono minacciate per effetto soprattutto delle specie invasive e dei cambiamenti climatici.

Secondo la Lista rossa europea degli alberi (European Red List of Trees) diffusa il 27 settembre 2019 dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUNC) delle 454 specie di alberi originari dell’Europa, il 42% è minacciato di estinzione a livello europeo, percentuale che sale al 58% per le specie endemiche – quelle che non esistono in nessun’altra parte della terra – e il 15% (66 specie) è stato valutato come in pericolo di estinzione o a un passo dall’estinzione. Tuttavia, per 57 specie (13%) i dati disponibili sono risultati molto carenti, per cui tenendo conto di tale margine di incertezza la percentuale di specie minacciate potrebbe essere compresa tra il 37% e il 50%.

La Lista rossa europea identifica le specie minacciate di estinzione a livello europeo, in modo che possano essere intraprese azioni di conservazione adeguate per migliorare il loro status. Mentre le liste rosse europee per altre specie carismatiche, comprese tutte le specie di vertebrati (mammiferi, anfibi, rettili, uccelli e pesci), erano già state oggetto di indagini, lo stato degli alberi non era mai stato valutato in Europa fino ad ora.

Più di 150 esperti hanno contribuito al progetto che è stato finanziato dal Programma LIFE della Commissione europea e cofinanziato dal Consiglio europeo, dalla British Entomological Society, dal National Park’s and Wildlife Services Irlanda e da diversi Stati europei tra cui Svezia, Svizzera, Paesi Bassi e il Lussemburgo.

“È allarmante che oltre la metà delle specie di alberi endemici d’Europa sia ora minacciata di estinzione – ha affermato Craig Hilton-Taylor, a capo dell’unità Red List della IUCN – Gli alberi sono essenziali per la vita sulla terra e gli alberi europei in tutta la loro diversità sono una fonte di cibo e riparo per innumerevoli specie di animali come uccelli e scoiattoli e svolgono un ruolo economico chiave. Dall’UE alle assemblee regionali e alle comunità che si dedicano alla conservazione, dobbiamo tutti lavorare insieme per assicurarci la loro sopravvivenza. Forse è ancora più importante che le misure per la conservazione di queste specie minacciate, e molte altre specie trascurate o evidenziate in questa valutazione, devono essere integrate nella normale pianificazione della conservazione e nella gestione del territorio”.

La principale minaccia per le specie arboree in Europa è stata identificata nell’introduzione di specie invasive (funghi e altri organismi distruttivi, che spesso giungono in Europa attraverso i trasporti commerciali), con un impatto sul 38% delle specie arboree.

Siamo giustamente portati a piantare più alberi – ha sottolineato David Allen, il principale autore dello Studioma, nel farlo, dobbiamo stare molti attenti ad assicurarci che non arrivino con specie infestanti. Bisogna aver cura della biodiversità”.

Tra le altre minacce per gli alberi europei, da segnalare la deforestazione e raccolta del legno e lo sviluppo urbano (che impattano entrambi sul 20% delle specie arboree). Incidono sulla sopravvivenza degli alberi anche, l’allevamento di bestiame, l’abbandono della terra, i cambiamenti nella gestione delle foreste e dei boschi e le altre modifiche degli ecosistemi come gli incendi.

Tra le specie arboree più minacciate il genere Sorbo, dal sorbo di Crimea (Sorbus tauricola) alla cenere di montagna (Sorbus aucuparia subsp. Maderensis), con oltre tre quarti delle 170 specie europee considerate minacciate.

Anche l’iconico ippocastano (Aesculus hippocastanum ), originario della Bulgaria, della Grecia, dell’Albania e della Repubblica della Macedonia del Nord, ma diffuso altrove in Europa, è tra quelli in pericolo, a causa della falena del minatore (Cameraria ohridella), i cui bruchi si nutrono delle sue foglie.

A complicare la situazione c’è anche il cambiamento climatico che, modificando la temperatura e l’umidità di molti ambienti, crea le condizioni più favorevoli perché le specie aliene possano insediarsi e quelle già presenti possano riprodursi più spesso, moltiplicando il loro impatto.

È il caso dello scarabeo della corteccia di abete rosso (Ips typographus), un coleottero che colpisce principalmente gli abeti rossi, ma attacca anche altre aghifoglie, riproducendosi nel legno malato o già morto, ad esempio alberi caduti, ceppi o tronchi tagliati, ma durante un’infestazione colpisce anche gli alberi sani, comportando addirittura la morte intere foreste in molti Paesi dell’Europa centrosettentrionale e che sta imperversando nei territori dell’Italia settentrionale, colpiti dalla tempesta Vaia nello scorso autunno.

L’impatto delle attività guidate dall’uomo sta causando un calo della popolazione e un aumento del rischio di estinzione di specie importanti in tutta Europa – ha dichiarato Luc Bas, Direttore dell’Ufficio regionale europeo della IUCN – Questo rapporto ha dimostrato quanto sia grave la situazione per molte specie trascurate e sottovalutate che costituiscono la spina dorsale degli ecosistemi europei e contribuiscono a mantenere sano il pianeta. Dobbiamo mitigare l’impatto antropico sui nostri ecosistemi e dare priorità alla protezione di queste specie”.

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