Acqua

Siccità: sta già colpendo l’Europa

Secondo il Rapporto “Siccità in Europe. Aprile 2025” del Centro Comune di Ricerca della Commissione UE è in corso un peggioramento della siccità determinato da condizioni meteorologiche più calde della media e da precipitazioni più basse in gran parte del continente dall’inizio dell’anno, e le previsioni fino a giugno indicano condizioni più secche della media nell’Europa settentrionale e occidentale, aumentando le preoccupazioni circa l’impatto sull’agricoltura, sul trasporto fluviale e sugli ecosistemi. 

Le condizioni di siccità stanno colpendo vaste zone dell’Europa orientale e meridionale, in particolare nella regione del Mediterraneo e nei Paesi Baltici. Anche l’Africa settentrionale e il Medio Oriente sono gravemente colpiti.
Le recenti temperature superiori alla media in Scandinavia, nei Paesi Baltici, nelle Alpi, nel Mediterraneo orientale e in tutta l’Europa orientale hanno esacerbato l’effetto della prolungata mancanza di precipitazioni.
Le basse portate stanno colpendo i fiumi principalmente nell’Europa orientale, nella regione del Mar Baltico, nella Germania settentrionale, nel Benelux e in Turchia. I dati più recenti osservati per il fiume Reno mostrano una fase iniziale critica per la navigazione interna.
Se queste condizioni persisteranno nei prossimi mesi è più che probabile che emergano impatti sulla vegetazione. L’attuale anomalia positiva potrebbe dipendere da una crescita prevista innescata da temperature superiori alla media. Le aree già colpite si trovano principalmente nella regione del Mediterraneo.
Le previsioni stagionali indicano un nord più caldo e secco della media (un sud umido) nella primavera/inizio dell’estate 2025, nonostante la grande incertezza nelle previsioni delle precipitazioni.

Sono gli high-lights del Rapporto “Siccità in Europa. Aprile 2025” che il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione UE ha pubblicato il 5 maggio 2025, sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio europeo sulla siccità (EDO), parte del programma Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che monitora la siccità con una serie di indicatori che rappresentano diverse componenti del ciclo idrologico (ad esempio precipitazioni, umidità del suolo, livelli dei bacini, portata dei fiumi, livelli delle acque sotterranee) oppure impatti specifici (ad esempio stress idrico della vegetazione) associati a un particolare tipo di siccità.

Tra gennaio e marzo 2025, gran parte dell’Europa ha registrato temperature superiori alla media. Nelle Alpi, nell’Europa orientale e nella Scandinavia settentrionale, le temperature medie sono state di oltre 3 °C superiori alla norma

Le scarse precipitazioni e il caldo intenso hanno prosciugato il territorio, privando notevolmente di umidità i terreni del Mediterraneo orientale e dell’Africa settentrionale.

Gli effetti della siccità sono diventati più evidenti sui fiumi europei all’inizio di aprile. Ampie aree dell’Europa settentrionale e parte delle Alpi occidentali sono attualmente le regioni più colpite. Anche i paesi del Mediterraneo orientale e la Russia occidentale mostrano segni di stress idrologico.

Vale la pena sottolineare come in poche settimane le condizioni lungo il Reno siano cambiate in modo significativo, con un brusco calo dei livelli dell’acqua all’inizio di aprile, soprattutto nel bacino superiore. Dopo un inverno e una primavera asciutti, la riduzione della portata sta già influenzando la navigazione fluviale nel Medio Reno

Fiume Reno Marzo 2025 è stato il marzo più secco mai registrato in Germania. Il 12 aprile 2025, il livello dell’acqua del Reno a Colonia misurava 1,54 metri, circa la metà del livello normale per quel periodo. Fonte: UE, Copernicus Sentinel 2.

La Germania settentrionale, i Paesi del Benelux, la Danimarca, la Scandinavia meridionale e gran parte del Regno Unito e dell’Irlanda hanno registrato condizioni di estrema siccità a marzo. Andamenti simili sono stati osservati nell’Ucraina meridionale e nella Turchia centro-orientale. Aggiunte alle condizioni di siccità dei mesi precedenti, queste tendenze sollevano preoccupazioni su come la situazione potrebbe evolversi più avanti, in primavera e in estate.

Mentre la vegetazione in gran parte d’Europa appariva sana entro la fine di marzo, i segnali di stress sono già visibili in alcune parti dell’Africa settentrionale, della Siria occidentale e della Turchia sudorientale. Lo sviluppo precoce delle piante potrebbe mascherare vulnerabilità che potrebbero emergere se le condizioni di siccità persistessero durante la stagione vegetativa.

Indicatore per la previsione di condizioni insolitamente umide e secche, aprile-giugno 2025, basato sui sistemi di previsione dinamica di: Météo France (a), ECCC (b), ECMWF (c) (Fonte: JRC, 2025)

Le previsioni da aprile a giugno 2025 suggeriscono rischi persistenti in diverse regioni con condizioni più asciutte della media nell’Europa settentrionale e occidentale, compresi Regno Unito e Irlanda. Si prevedono condizioni più umide della media sulla Penisola Iberica, sull’Italia centrale, sulle Alpi orientali e sulla Grecia. Vi è tuttavia una certa incertezza nelle previsioni a causa della variabilità dei diversi sistemi di modellizzazione utilizzati. 

È probabile che i fiumi rimangano insolitamente bassi in tutta l’Europa orientale fino a maggio, e i livelli delle acque potrebbero scendere ulteriormente. In molte aree, la bassa portata fluviale sta già influenzando l’agricoltura, gli ecosistemi, la produzione di energia e i trasporti

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