Con l’approssimarsi della 28ma Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici (UNFCCC-COP28), l’OMS esorta i Governi a porre la salute al centro dei Piani nazionali per combattere il cambiamento climatico, con finanziamenti adeguati per salvare vite umane, prevenire le malattie e costruire società più sane e più giuste.
In vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP-28) di Dubai (30 novembre -12 dicembre 2023), l’OMS ha pubblicato il 23 novembre 2023 la sua “2023 review of health in nationally determined contributions and long-term strategies” (Revisione 2023 della salute nei contributi determinati a livello nazionale e nelle strategie a lungo termine), in cui vengono evidenziate le azioni necessarie per garantire che la salute delle persone sia pienamente prioritaria e integrata nei Piani nazionali per combattere il cambiamento climatico.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità rammenta che il cambiamento climatico sta già danneggiando la salute e il benessere umano: dalle malattie causate da eventi climatici estremi all’aumento dell’incidenza e della diffusione delle malattie trasmesse da vettori, all’incidenza delle malattie cardiovascolari e respiratorie causate rispettivamente dal caldo estremo e dall’inquinamento atmosferico.
“La salute degli esseri umani e quella del nostro pianeta sono indissolubilmente legate e, dopo anni di promesse, è necessaria e urgentemente un’azione rapida per proteggere entrambi – ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS – Solo le politiche climatiche guidate da risultati sanitari si tradurranno nell’azione necessaria per salvare vite umane, prevenire le malattie e costruire società più sane e più giuste”.
Integrazione della salute nelle strategie nazionali sul clima
L’OMS osserva che sono stati compiuti progressi significativi nell’integrazione della salute nei contributi determinati a livello nazionale (NDC) e nelle strategie di sviluppo e basse emissioni a lungo termine (LT-LEDS), i principali strumenti politici per ridurre le emissioni e costruire la resilienza climatica come stabilito dall’Accordo di Parigi.
Nel 91% degli NDC disponibili finora sono incluse considerazioni sulla salute, rispetto al 70% di quelle che erano riportate nel 2019. Rispetto ai precedenti cicli di piani climatici nazionali, obiettivi e politiche climatici inclusivi e che promuovono la salute vengono sempre più sviluppati per la mitigazione, l’adattamento, mezzi di attuazione, perdite e danni e strategie di sviluppo sostenibile a lungo termine.
“I Paesi hanno compiuto progressi significativi nel riconoscere la minaccia del cambiamento climatico per la salute umana e planetaria nei loro piani nazionali per affrontare il cambiamento climatico – ha affermato Maria Neira, Direttrice del Dipartimento dell’Ambiente, cambiamenti climatici e salute dell’OMS – ma abbiamo bisogno di vedere questi impegni aumentati, accelerati e adeguatamente finanziati per garantire una risposta equa che protegga la salute e il pianeta”. mezzi di sussistenza delle generazioni attuali e future”.
È necessaria un’azione urgente per prevenire le morti dovute all’inquinamento atmosferico
Nonostante questi progressi, sottolinea il report, permangono enormi lacune nelle azioni intraprese. Un’azione ambiziosa sull’inquinamento atmosferico salverebbe molte vite umane, ma solo il 16% degli NDC include obiettivi, misure o politiche autonome per ridurre l’inquinamento atmosferico.
L’inquinamento atmosferico è uno dei maggiori rischi ambientali per la salute. L’inquinamento atmosferico ambientale (esterno) e quello domestico insieme causano circa 7 milioni di morti premature ogni anno per cardiopatia ischemica, ictus, cancro ai polmoni e malattie respiratorie come asma e polmonite, che colpiscono in modo sproporzionato i bambini nei Paesi a basso e medio reddito.
Intensificando l’azione per ridurre le emissioni di carbonio, i paesi vedranno anche benefici più ampi per la salute. Ad esempio, incoraggiare gli spostamenti a piedi e in bicicletta e sostenere il passaggio a diete sostenibili e sane migliora la salute riducendo al contempo l’impatto sul clima.
Inoltre, ci si può aspettare che i Paesi ottengano benefici sanitari che superano gli investimenti finanziari necessari per mitigare il cambiamento climatico. Ad esempio, le LT-LEDS degli USA stimano che i miglioramenti della qualità dell’aria derivanti dall’attuazione di misure di mitigazione del cambiamento climatico potrebbero prevenire fino a 300.000 morti ed evitare danni alla salute e al clima per 150-250 miliardi di dollari entro il 2030. Allo stesso modo, le LT-LEDS di altri Paesi, tra cui Figi, Marocco e Spagna, riconoscono che il raggiungimento degli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico porterà risparmi economici derivanti dalla riduzione dell’inquinamento atmosferico.
L’azione climatica specifica per la salute è sottofinanziata
I finanziamenti sostenibili per il clima sono essenziali per l’adattamento sanitario, la mitigazione e lo sviluppo resiliente al clima, ma la salute rimane cronicamente sottofinanziata nei Piani nazionali per affrontare il cambiamento climatico.
La capacità dei Paesi di impegnarsi in azioni di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico dipende fortemente dalla loro capacità finanziaria, e troppo spesso i Paesi più vulnerabili agli impatti della crisi climatica sono quelli che non hanno le risorse per finanziare l’azione per il clima. La maggior parte di questi dipende dal sostegno finanziario internazionale per l’azione per il clima. Solo un NDC su 10 prevede finanziamenti nazionali per alcune o tutte le sue azioni sanitarie e solo una strategia a lungo termine su 5 prevede specifiche disposizioni di finanziamento sanitario come tasse, imposte e meccanismi di fissazione del prezzo del carbonio.
Nonostante questa dipendenza dai finanziamenti multilaterali per il clima, solo il 2% dei finanziamenti per l’adattamento e lo 0,5% dei finanziamenti complessivi per il clima sono attualmente assegnati a progetti che mirano esplicitamente a proteggere o migliorare la salute umana.
Per garantire una risposta equa ed efficace al cambiamento climatico, l’OMS chiede meccanismi multilaterali di finanziamento del clima per stanziare maggiori finanziamenti a politiche e iniziative che mirano esplicitamente a proteggere o migliorare la salute umana.
La salute alla COP-28
L’OMS continua a sostenere i Paesi nella protezione della salute costruendo sistemi sanitari resilienti ai cambiamenti climatici, riducendo le emissioni di carbonio derivanti dall’assistenza sanitaria e monitorando i progressi globali. A tal fine, in accordo con la Presidenza della COP28, l’OMS sta lavorando all’organizzazione della 1a Giornata dedicata alla salute (3 dicembre 2023) ad una COP con un incontro dei Ministri della Salute e del Clima, per sottolineare l’urgente necessità di accelerare l’azione climatica incentrata sulla salute a tutti i livelli.
Lo scorso ottobre è comparso contestualmente su circa 300 riviste medico-scientifiche un editoriale firmato dai Capi redattori per chiedere alle Nazioni Unite, ai leader politici e agli operatori sanitari di riconoscere che il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità sono un’unica crisi indivisibile da affrontare contemporaneamente per preservare la salute ed evitare la catastrofe, lanciando una petizione per chiedere all’OMS di dichiarare l’emergenza sanitaria pubblica globale e adottare un’ambiziosa risoluzione sul cambiamento climatico e sulla salute.