Clima

Riscaldamento globale: un campanello d’allarme per la COP28

La valutazione di aggiornamento degli indicatori climatici, condotta dall’Iniziativa IGCC, ha stabilito che il riscaldamento causato dall’uomo è ora a 1,14 °C, con un aumento di 0,07 °C rispetto al Rapporto IPCC del 2021, segnalando alla COP28 di Dubai che il ritmo e l’entità delle azioni sul clima sono state finora insufficienti.

Il riscaldamento globale causato dall’attività umana ha continuato ad aumentare a un “ritmo senza precedenti” rispetto all’ultima importante valutazione del sistema climatico dell’IPCC pubblicata due anni fa.

Ad affermarlo sono 50 importanti scienziati del clima, tra i quali Anna Pirani del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), nello Studio “Indicators of Global Climate Change 2022: annual update of large-scale indicators of the state of the climate system and human influence”, pubblicato su Earth System Science Data (ESSD, Vol.15, issue 6), parte di Copernicus Pubblication.

Il team di ricercatori ha sviluppato l’aggiornamento degli indicatori chiave dello stato del sistema climatico, che si basa direttamente sui metodi valutati nel Rapporto IPCC del 2021, in modo coerente e trasparente, con i dati e il codice correlato, resi pubblicamente disponibili.

Seppure l’IPCC è la fonte più autorevole di informazioni scientifiche sullo stato del clima, sottolineano gli autori, i rapporti vengono pubblicati ogni 5-10 anni e ciò crea una “lacuna di informazioni”, mentre i negoziatori climatici e i gruppi della società civile hanno bisogno di avere accesso a prove scientifiche aggiornate e robuste su cui basare le decisioni.

Per colmare il gap gli scienziati hanno lanciato il Progetto IGCC (Indicators of Global Climate Change), per aggiornare ogni anno gli indicatori chiave del cambiamento climatico, in modo che il pubblico possa essere tempestivamente informato sugli “aspetti critici del riscaldamento globale“.

Questo è il decennio critico per il cambiamento climatico – ha affermato il Professor Piers Forster, Direttore del Priestley International Centre for Climate a Leeds e coordinatore dell’iniziativa – Le decisioni prese ora avranno un impatto su quanto aumenteranno le temperature e sul grado e la gravità degli impatti che vedremo come risultato”.

Questo primo aggiornamento include le ultime stime delle emissioni di gas serra e forzanti climatici a vita breve, le concentrazioni di gas serra, il forcing radiativo, i cambiamenti della temperatura superficiale, lo squilibrio energetico della Terra, il riscaldamento attribuito alle attività umane, il budget residuo di carbonio e stime degli estremi di temperatura globali.

Ne emerge che:
– le concentrazioni atmosferiche di CO2 hanno raggiunto una media di 417,1 parti per milione (ppm) rispetto alle 410,1 ppm evidenziate dall’IPCC con l’aumento delle emissioni da consumo di combustibili fossili e da attività industriali, con un livello record di gas serra emesso ogni anno, equivalente a 54 miliardi di tonnellate di CO2, sebbene ci siano segnali di un probabile rallentamento del tasso di aumento delle emissioni;
– lo squilibrio energetico della Terra (l’energia assorbita – principalmente dagli oceani – rispetto all’energia persa nello spazio) continua a crescere ed è passato da 0,79 W m2 del 2019 a 0,89 W m2;
– il riscaldamento antropogenico è ora stimato essere di 1,14°C nell’ultimo decennio e il budget di carbonio rimanente, ovvero la quantità di anidride carbonica che può essere emessa per avere una probabilità superiore al 50% di mantenere l’aumento della temperatura globale a 1,5°C, si è dimezzato in tre anni, ed è diventato “molto piccolo”.

Infografica correlata ai principali risultati della valutazione di aggiornamento. “AR6” si riferisce a all’incirca al 2019 e “NOW” si riferisce al 2022. L’AR6 delle emissioni totali del periodo sono la valutazione aggiornata dell’IGCC per il 2010-2019 (Fonte: P. M. Forster et al., 2023).

Gli autori hanno definito lo studio un “campanello di allarme tempestivo”, che dimostra che il ritmo e l’entità delle azioni sul clima sono state insufficienti, arrivato mentre gli esperti del clima e i policy-maker preparano il terreno per la COP28, la Conferenza sul clima che si terrà negli Emirati Arabi Uniti (Dubai, 30 novembre al 12 dicembre 2023), che includerà una valutazione (Global Stocktake) dei progressi raggiunti per rispettare gli impegni dell’Accordo di Parigi, compresi gli sforzi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C.

La rigorosa valutazione a livello internazionale dell’IPCC dei metodi per stimare gli indicatori chiave del sistema climatico fornisce la base per questa iniziativa di produrre stime annuali utilizzando set di dati nuovi e aggiornati – ha dichiarato Anna PiraniIl cambiamento sta avvenendo rapidamente e ogni sforzo è necessario per ridurre le emissioni di gas serra e limitare il riscaldamento globale. L’IGCC può monitorare i progressi e rilevare gli effetti sul sistema climatico su base annuale. Stiamo diffondendo apertamente i set di dati e il codice utilizzati per i calcoli come risorsa per la comunità in modo più ampio e forniamo anche un pannello di controllo online in modo che tutti possano essere aggiornati sulle ultime stime”.

In copertina: Foto di Maxim Berg su UnSplash

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