Inquinamenti e bonifiche Salute

Ridurre l’inquinamento in UE comporta la riduzione di infarti e ictus

Un rapporto online dell’Agenzia Europea dell’Ambiente(AEA) mostra che la riduzione dell’esposizione all’inquinamento e la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, oltre a combattere la povertà energetica, può ridurre in modo significativo l’onere delle malattie cardiovascolari e dei conseguenti decessi in Europa. 

Le prove scientifiche dimostrano che i rischi ambientali sono responsabili della maggior parte delle malattie cardiovascolari che rappresentano la causa di morte più comune in Europa. 

Il Rapporto online “Beating cardiovascular disease – the role of Europe’s environment” (Sconfiggere le malattie cardiovascolari: il ruolo dell’ambiente in Europa) pubblicato il 22 giugno 2023 dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), nell’ambito dell’attività a sostegno dell’attuazione e del monitoraggio del Piano d’azione UE per inquinamento zero, fornisce una panoramica del legame tra ambiente e malattie cardiovascolari, evidenziando che contrastare l’inquinamento, le temperature estreme e gli altri rischi ambientali sia un’azione conveniente per ridurre il carico di malattie, inclusi infarti e ictus. 

Studi recenti indicano che si stima che almeno il 18% di tutti i decessi per malattie cardiovascolari in Europa sia dovuto a fattori ambientali chiave, tra cui l’esposizione a inquinamento atmosferico, temperature estreme, fumo passivo e sostanze chimiche, in particolare piombo. 

Secondo l’AEA, questa cifra è probabilmente una sottostima in quanto non tiene conto dell’esposizione sul posto di lavoro, dell’inquinamento acustico o da sostanze chimiche tossiche diverse dal piombo. Inoltre, alcuni fattori, come l’inquinamento luminoso notturno o l’effetto combinato dell’esposizione a diverse sostanze chimiche, sono ancora poco conosciuti

Percentuale di decessi cardiovascolari prevenibili dovuti a rischi ambientali, per Paese, per l’ultimo anno disponibile (2019), basata sullo Studio “Global Burden Disease (HME, 2020) Fonte, EEA, 2023

L’analisi dell’AEA evidenzia che i rischi ambientali sono prevenibili, ma i singoli cittadini hanno limitate possibilità di proteggersi dai determinanti ambientali delle malattie cardiovascolari, rendendo necessario l’intervento di leggi e regolamenti, compresi quelli stabiliti dall’UE, e la loro effettiva attuazione per ridurre l’onere ambientale delle malattie per tutti i cittadini.

Nonostante alcune incertezze e lacune nei dati, le prove scientifiche esistenti supportano fermamente la riduzione dell’esposizione ambientale come strategia efficace  ed economicamente vantaggiosa per ridurre i rischi delle malattie cardiovascolari, conclude l’analisi dell’AEA. 

Sebbene i dati siano incompleti e le incertezze siano elevate, le prove scientifiche esistenti supportano fermamente la riduzione dell’esposizione ambientale come strategia efficace e conveniente per ridurre i rischi di malattie cardiovascolari. Inoltre, è probabile che sottovalutiamo notevolmente l’effettivo contributo dell’esposizione ambientale alle malattie cardiovascolari. Non c’è bisogno di comprendere appieno ogni fase del percorso causale dalle esposizioni ambientali ai casi di malattie cardiovascolari per intraprendere un’azione decisiva per ridurre l’inquinamento.

In copertina: © Carlo Olmi, Well with Nature /EEA

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