L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) ha pubblicato il WETO 2023, il primo Rapporto sulle prospettive al 2023 dell’obiettivo 1,5 °C che evidenzia progressi e lacune di tutti i settori energetici, identifica le aree e le azioni prioritarie basate sulle tecnologie disponibili che devono essere realizzate entro il 2030 per raggiungere emissioni nette zero entro la metà del secolo.
Con il mondo ancora sconvolto dagli effetti economici della pandemia, la portata dell’emergenza climatica è diventata sempre più evidente negli ultimi anni, con temperature record ed eventi meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici che si verificano in tutto il mondo.
I risultati che si conseguiranno in questo decennio nella riduzione delle emissioni di gas serra determinerà se l’aumento della temperatura globale potrà essere limitato alla fine di questo secolo a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Per fornire una panoramica dei progressi verso lo scenario 1.5 °C, l’Agenzia Internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) ha pubblicato il 22 giugno 2023 il primo Rapporto “World Energy Transitions Outlook 2023: 1,5 °C Pathway” che monitora le implementazioni e le lacune in tutti i settori energetici, identificando le aree e le azioni prioritarie basate sulle tecnologie disponibili che devono essere realizzate entro il 2030 per raggiungere emissioni nette zero entro la metà del secolo.
Secondo IRENA, l’elettrificazione e l’efficienza sono i driver chiave della transizione energetica, abilitati dall’energia rinnovabile, dall’idrogeno pulito e dalla biomassa sostenibile. Anche se sono stati compiuti alcuni progressi, principalmente nel settore dell’energia elettrica con aggiunte record di capacità rinnovabile globale di 300 gigawatt (GW) nel 2022, il divario tra ciò che è stato realizzato e ciò che è necessario continua a crescere.
Sono necessari obiettivi di energia rinnovabile più ambiziosi; il mondo deve aggiungere una media di 1.000 GW di capacità di energia rinnovabile all’anno entro il 2030, nonché aumentare in modo significativo l’uso diretto delle energie rinnovabili nei settori di utilizzo finale.
Atteso che alla prossima COP28 negli Emirati Arabi Uniti (Dubai, 30 novembre – 12 dicembre 2023) ci sarà la verifica del primo Global Stocktake, il processo “per fare il punto sull’attuazione dell’accordo di Parigi, con l’obiettivo di valutare i progressi collettivi globali verso il raggiungimento dello scopo dell’accordo e dei suoi obiettivi a lungo termine”, il WETO fornisce la necessaria chiarezza sulle azioni prioritarie nei prossimi anni.
“Affrontiamo la dura realtà che non siamo sulla buona strada per rispettare l’Accordo di Parigi – ha dichiarato il Direttore generale di IRENA, Francesco La Camera – La nostra unica opzione è seguire il percorso scientifico più promettente, quello che pone l’energia rinnovabile al centro della soluzione, guidando i paesi verso la sicurezza energetica, la riduzione dei costi energetici e uno sviluppo industriale lungimirante. La transizione energetica deve diventare uno strumento strategico per promuovere un mondo più equo e inclusivo. La COP28 e il Global Stocktake non devono solo confermare la nostra deviazione da un percorso di 1,5 °C, ma anche fornire un piano strategico per riportarci sulla buona strada”.
Concentrarsi sui fattori abilitanti di un sistema dominato dalle energie rinnovabili può aiutare ad affrontare le barriere strutturali che ostacolano il progresso nella transizione energetica. Il WETO ha identificato 3 pilastri chiave che possono rimettere in carreggiata il percorso di 1,5°C:
– costruire le infrastrutture necessarie e investire su larga scala per accogliere nuovi siti di produzione, modelli commerciali e centri di domanda;
– promuovere un’architettura politica e normativa che possa facilitare investimenti mirati e migliorare i risultati socio-economici e ambientali;
– riallineamento strategico delle capacità istituzionali per contribuire a garantire che competenze e capacità corrispondano a un sistema energetico che integri un’elevata quota di energie rinnovabili.
Inoltre, per aggiungere velocità e scala alla transizione energetica, secondo il WETO, è necessario riscrivere la cooperazione internazionale. Ciò richiede una valutazione dei ruoli e delle responsabilità degli enti nazionali e regionali, delle organizzazioni internazionali, delle istituzioni finanziarie internazionali e delle banche multilaterali di sviluppo per garantire il loro contributo ottimale alla transizione energetica. Significa anche garantire che i fondi raggiungano i più vulnerabili del mondo.
“Questo Rapporto fornisce un solido percorso verso l’attuazione dell’Accordo e accolgo con favore le raccomandazioni dell’IRENA – ha affermato Il Presidente designato della COP28, Sultan al-Jaber – Ho chiesto di triplicare l’energia rinnovabile entro il 2030, il che è in linea con il Rapporto WETO. La velocità con cui avviene la transizione energetica dipende dalla rapidità con cui possiamo introdurre gradualmente alternative a zero emissioni di carbonio, garantendo al tempo stesso la sicurezza energetica in modo che nessuno venga lasciato indietro. Serve anche la volontà politica di creare le condizioni necessarie per aumentare rapidamente le energie rinnovabili. Ciò deve creare le strutture per la consegna end-to-end e fornire i finanziamenti accessibili e convenienti necessari per le pipeline dei progetti. Per raggiungere gli obiettivi del 2030, abbiamo bisogno di un’azione urgente per accelerare le espansioni dell’infrastruttura di rete, per ridurre i tempi di autorizzazione e il costo del capitale nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo. Sono stato lieto di riaffermare di recente l’impegno condiviso con l’UE per garantire il massimo sostegno tra le Parti alla COP28 per triplicare l’energia rinnovabile entro il 2030”.