Energia

REPowerEU: il pacchetto di misure per l’adozione del Piano

Il Pacchetto di misure adottato dalla Commissione UE per REPowerEU, il Piano per l’affrancamento dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia, prevede tra l’altro, l’aumento al 2030 dal 9 % al 13 % dell’obiettivo vincolante di efficienza energetica e dal 40% al 45%per quello delle energie rinnovabili.

Dopo la proposta preliminare dello scorso marzo, la Commissione UE il 18 maggio 2022 ha adottato con una Comunicazione il REPowerEU Plan, la risposta dell’UE alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato mondiale dell’energia causate dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

La Commissione UE ha sottolineato che la trasformazione del sistema energetico europeo è urgente per 2 motivi:
– porre fine alla dipendenza dell’UE dai combustibili fossili della Russia, che sono usati come arma economica e politica e costano ai contribuenti europei quasi 100 miliardi di euro all’anno;
affrontare la crisi climatica.
Agendo come Unione, l’Europa può affrancarsi più rapidamente dai combustibili fossili russi.

Un sondaggio flash di Eurobarometro effettuato tra il 13 e il 20 aprile 2022 ha testimoniato che l’85 degli europei ritiene che l’UE dovrebbe ridurre quanto prima la sua dipendenza dal gas e dal petrolio russi per sostenere l’Ucraina. Le misure contenute nel piano REPowerEU possono aiutare a realizzare questa ambizione attraverso il risparmio energetico, la diversificazione dell’approvvigionamento energetico e una più rapida diffusione delle energie rinnovabili per sostituire i combustibili fossili nelle case, nell’industria e nella generazione di energia elettrica.

REPowerEU è un piano per il risparmio energetico, per la produzione di energia pulita e per la diversificazione delle nostre forniture energetiche – ha affermato durante la Conferenza stampa di presenmtazione Frans Timmermans, Vicepresidente per il Green Deal europeo – Adotteremo misure a breve termine e prenderemo misure a medio termine che saranno completate entro il 2027, che si baseranno su tre elementi. Prima di tutto, dobbiamo essere molto più bravi nel risparmiare energia. L’energia più economica è l’energia che non si usa e adotteremo misure al riguardo. In secondo luogo, dobbiamo diversificare il nostro approvvigionamento energetico. Per questo, dobbiamo impegnarci con partnership strategiche con paesi di tutto il mondo sia sul GNL che sui gasdotti, ma anche sulla futura economia dell’idrogeno di cui tutti vogliono far parte. E in terzo luogo, dobbiamo accelerare la nostra transizione verso le risorse energetiche rinnovabili. C’è un enorme potenziale per il solare sui tetti, per l’eolico on- e offshore e per aumentare la produzione di biometano. E se faremo tutte queste cose, ridurremo prima di tutto le nostre importazioni di gas russo di un terzo già quest’anno, e poi lavorando verso il 2027 ridurremo la nostra dipendenza a zero, se tutto funziona bene”.

Risparmiare energia
La Commissione propone di rafforzare le misure di efficienza energetica a lungo termine, tra cui un aumento dal 9 % al 13 % dell’obiettivo vincolante di efficienza energetica fissato nell’ambito del pacchetto legislativo “Pronti per il 55 %” (Fit for 55) connesso al Green Deal europeo.

Risparmiare energia adesso ci aiuterà a prepararci alle possibili sfide del prossimo inverno. Per questo motivo la Commissione ha pubblicato contestualmente una Comunicazione sul risparmio energetico che illustra in dettaglio i cambiamenti nei comportamenti che potrebbero ridurre del 5 % la domanda di gas e petrolio a breve termine e incoraggia gli Stati membri ad avviare campagne di comunicazione ad hoc rivolte alle famiglie e all’industria. Gli Stati membri sono inoltre invitati ad applicare misure fiscali per favorire il risparmio energetico, come aliquote IVA ridotte sui sistemi di riscaldamento efficienti, l’isolamento degli edifici e gli apparecchi e i prodotti efficienti sotto il profilo energetico. La Commissione definisce inoltre misure di emergenza in caso di grave interruzione dell’approvvigionamento e pubblicherà orientamenti sui criteri di priorità per i clienti, oltre ad agevolare l’elaborazione di un piano di riduzione della domanda coordinato a livello dell’UE.

Diversificare le forniture
L’UE collabora da diversi mesi con partner internazionali per diversificare le forniture e si è assicurata livelli record di importazioni di GNL e maggiori consegne di gasdotti. La recente creazione della Piattaforma energetica dell’UE consentirà acquisti comuni volontari di gas, GNL e idrogeno mettendo in comune la domanda, ottimizzando l’uso delle infrastrutture e coordinando la sensibilizzazione dei fornitori. Come passo successivo, e replicando l’ambizione del programma comune di acquisto di vaccini, la Commissione valuterà lo sviluppo di un “meccanismo di acquisto congiunto che negozierà e contrarrà gli acquisti di gas per conto degli Stati membri partecipanti. La Commissione valuterà anche misure legislative per richiedere la diversificazione dell’approvvigionamento di gas nel tempo da parte degli Stati membri. La piattaforma consentirà inoltre l’acquisto congiunto di idrogeno rinnovabile.

Per facilitare la diversificazione energetica e la creazione dii partenariati a lungo termine con i fornitori, compresa la cooperazione sull’idrogeno o altre tecnologie verdi, è stata adottata la Strategia energetica esterna che dà priorità all’impegno dell’UE per la transizione energetica globale verde e giusta, aumentando il risparmio e l’efficienza energetica per ridurre la pressione sui prezzi, incentivando lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’idrogeno e intensificando la diplomazia energetica. Nel Mediterraneo e nel Mare del Nord saranno sviluppati importanti corridoi dell’idrogeno. 

Accelerare l’introduzione delle rinnovabili
Un massiccio aumento e accelerazione delle energie rinnovabili nella produzione di energia, nell’industria, negli edifici e nei trasporti accelererà l’indipendenza dell’UE, darà impulso alla transizione verde e ridurrà i prezzi nel tempo. La Commissione propone di aumentare l’obiettivo principale per il 2030 per le energie rinnovabili dal 40% al 45% nell’ambito del pacchetto “Fit for 55”. La definizione di questa maggiore ambizione generale creerà il quadro per altre iniziative, tra cui:
– una Strategia per il solare volta a raddoppiare la capacità di solare fotovoltaico entro il 2025 e installare 600 GW entro il 2030;
– un’iniziativa sui tetti solari con un obbligo legale graduale di installazione dei pannelli solari su nuovi edifici pubblici e commerciali e nuovi edifici residenziali;
raddoppiamento del tasso di diffusione delle pompe di calore e misure per integrare l’energia geotermica e solare termica nei sistemi di teleriscaldamento modernizzati e comunali;
contrasto alle autorizzazioni lente e complesse per i grandi progetti rinnovabili per riconoscere l’energia rinnovabile come un interesse pubblico prioritario e istituzione da parte degli Stati membri di aree di riferimento dedicate per le energie rinnovabili con procedure di autorizzazione abbreviate e semplificate in aree con rischi ambientali inferiori;
– fissare l’obiettivo di 10 milioni di tonnellate di produzione nazionale di idrogeno rinnovabile e 10 milioni di tonnellate di importazioni entro il 2030, per sostituire gas naturale, carbone e petrolio nelle industrie e nei settori dei trasporti difficili da decarbonizzare;
– un Piano d’azione sul biometano definisce strumenti tra cui una nuova partnership industriale sul biometano e incentivi finanziari per aumentare la produzione a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030, anche attraverso la politica agricola comune.

Ridurre il consumo di combustibili fossili nell’industria e nei trasporti
La sostituzione di carbone, petrolio e gas naturale nei processi industriali ridurrà le emissioni di gas serra e rafforzerà la sicurezza e la competitività. Risparmio energetico, efficienza, sostituzione del carburante, elettrificazione e una maggiore diffusione di idrogeno, biogas e biometano rinnovabili da parte dell’industria potrebbero far risparmiare fino a 35 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030, oltre a quanto previsto dalle proposte del pacchetto “Fit for 55”.

La Commissione lancerà contratti sul carbonio per differenza per sostenere l’adozione dell’idrogeno verde da parte dell’industria e finanziamenti specifici per REPowerEU nell’ambito del Fondo per l’innovazione, utilizzando i proventi dello scambio di emissioni (EU-ETS) per sostenere ulteriormente il passaggio dalla dipendenza dei combustibili fossili russi. La Commissione fornirà inoltre orientamenti sugli accordi di acquisto di energia e energia rinnovabile e uno strumento di consulenza tecnica con la Banca europea per gli investimenti (BEI). Per mantenere e riconquistare la leadership tecnologica e industriale in settori come il solare e l’idrogeno e per sostenere la forza lavoro, la Commissione propone di istituire un’alleanza dell’industria solare dell’UE e un partenariato per le competenze su larga scala. La Commissione intensificherà inoltre i lavori sulla fornitura di materie prime critiche e preparerà una proposta legislativa.

Per migliorare il risparmio energetico e l’efficienza nel settore dei trasporti e accelerare la transizione verso veicoli a emissioni zero, la Commissione presenterà un pacchetto per l’inverdimento del trasporto merci, con l’obiettivo di aumentare significativamente l’efficienza energetica nel settore, e valuterà un’iniziativa legislativa per aumentare la quota di veicoli a emissioni zero nelle flotte di auto pubbliche e aziendali al di sopra di una certa dimensione. La comunicazione dell’UE sul risparmio energetico include anche molte raccomandazioni a città, regioni e autorità nazionali che possono contribuire efficacemente alla sostituzione dei combustibili fossili nel settore dei trasporti.

Investimenti intelligenti
Per conseguire gli obiettivi del REPowerEU Plan servono 210 miliardi di euro di investimenti supplementari entro il 2027, in un’ottica di indipendenza e sicurezza future. Inoltre tagliare le importazioni di combustibili fossili dalla Russia può farci risparmiare quasi 100 miliardi di euro l’anno. Questi investimenti devono essere sostenuti dal settore pubblico e privato a livello nazionale, transfrontaliero e dell’UE.

A sostegno di REPowerEU sono già disponibili 225 miliardi di euro sotto forma di prestiti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF). La Commissione propone di aumentare la dotazione finanziaria dell’RRF di 20 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni, provenienti dalla vendita di quote di emissioni del sistema ETS attualmente detenute nella riserva stabilizzatrice del mercato. L’asta dovrebbe svolgersi in modo da non perturbare il mercato. Oltre a ridurre le emissioni e l’uso dei combustibili fossili, infatti, l’ETS serve anche a raccogliere i fondi necessari per raggiungere l’indipendenza energetica.

L’attuale quadro finanziario pluriennale prevede già che la politica di coesione sostenga progetti di decarbonizzazione e transizione verde con investimenti fino a 100 miliardi di € nelle energie rinnovabili, nell’idrogeno e nelle infrastrutture. Attraverso trasferimenti volontari all’RRF potrebbero essere messi a disposizione altri 26,9 miliardi di € dai fondi di coesione e 7,5 miliardi di € dalla politica agricola comune. La Commissione raddoppierà i finanziamenti destinati all’invito a presentare proposte su larga scala del Fondo per l’innovazione in calendario per l’autunno 2022, portandoli a circa 3 miliardi di €.

Le reti transeuropee nel settore dell’energia (TEN-E) hanno contribuito a creare nell’UE un’infrastruttura del gas resiliente e interconnessa. Per integrare i progetti inclusi nell’elenco dei Progetti di interesse comune (PIC) e compensare appieno la futura perdita di importazioni di gas russo sono necessarie infrastrutture supplementari per il gas di portata limitata, che secondo le stime richiederanno circa 10 miliardi di euro di investimenti. Per adattare la rete elettrica alle esigenze future sarà fondamentale anche imprimere un’accelerazione ai PIC nel settore dell’energia: il meccanismo per collegare l’Europa fornirà sostegno in tal senso e la Commissione ha pubblicato sempre il 18 maggio 2022 nuovo invito a presentare proposte con un budget di 800 milioni di euro, a cui ne seguirà un altro all’inizio del 2023.

Le azioni della Russia hanno innescato una volatilità dei prezzi senza precedenti sui mercati energetici, che ci hanno indotto a presentare una Comunicazione su prezzi e mercati energetici – ha osservato a sua volta Kadri Simson. Commissaria UE per l’Energia – Proponiamo misure a breve termine che gli Stati membri possono adottare per far fronte a prezzi insolitamente elevati, dalla tassazione degli utili imprevisti all’utilizzo di prezzi regolamentati per un maggior numero di consumatori. E stiamo evidenziando le aree in cui l’attuale struttura del mercato elettrico può essere migliorata. Riconosciamo che sarà difficile slegare l’Europa dal suo più grande fornitore di energia. Ma i vantaggi economici derivanti dalla fine della nostra dipendenza saranno ben maggiori del costo a breve termine di REPowerEU. E in questo modo costruiremo più velocemente un sistema energetico più sicuro, sostenibile e conveniente per l’UE e per i nostri cittadini”.

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