Circular economy Risorse e rifiuti Sostenibilità

Remedia: nel 2019 gestito il 34% di RAEE domestici dell’intero sistema

Dal Bilancio di Sostenibilità di Remedia, il Consorzio nazionale per la gestione eco-sostenibile di tutti i rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), di pile e accumulatori esausti, emerge che dall’attività di gestione dello scorso anno sono stati risparmiati 191 milioni di kWh di energia, evitate circa 627mila tonnellate di CO2 e ridotte le importazioni di materie prime per un valore di 43,3 milioni di euro.

Alla vigilia del recepimento del Pacchetto di Direttive sull’Economia circolare per l’uso più efficiente e prolungato delle risorse, Remedia, il Consorzio nazionale per la gestione eco-sostenibile di tutti i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), di  pile e accumulatori esausti, ha presentato in modalità virtuale come impongono le misure di contenimento della pandemia di Covid-19, il Bilancio di sostenibilità 2019, rendicontato per la prima volta con lo standard che adotta le linee guida della Global Sustainability Initiative (GRI), che consente alle organizzazioni che le adottano di essere più trasparenti sui rischi che devono affrontare e sulle opportunità che possono cogliere.

Nel corso del 2019, Remedia ha gestito 149.001 tonnellate di rifiuti, con un incremento del 18% rispetto all’anno precedente. A trainare il trend positivo, sono stati in particolare RAEE domestici che hanno raggiunto le 116.000 tonnellate, raggiungendo nel 2019 il 34% del totale preso in carico dai Sistemi Collettivi nazionali. Si segnala inoltre, un aumento del 72% nella raccolta di Pile e Accumulatori esausti, per un totale di 18.751 tonnellate gestite. Si aggiungono, quindi, i RAEE professionali ( 9.281 tonnellate e altri rifiuti aziendali (4.969 tonnellate). Se si prende in considerazione il triennio precedente, la crescita rispetto alle 92.016 tonnellate del 2017 è stata del 56%.

Questi numeri fanno di Remedia il principale sistema collettivo nazionale e uno tra i più importanti a livello europeo per la gestione congiunta ed eco-sostenibile di RAEE e Pile e Accumulatori a fine vita.

Il 2019 è stato un anno di forte sviluppo per Remedia – ha dichiarato Dario Bisogni, Presidente di Remedia – Abbiamo superato gli eccellenti risultati di gestione del 2018 e lo abbiamo fatto operando sempre con gli alti standard di efficienza e qualità ambientale che ci contraddistinguono, nel rispetto della normativa vigente e collaborando con tutti gli stakeholder. Da diversi anni rappresentiamo l’impegno dell’industria hi tech nel promuovere e implementare un sistema di gestione del fine vita dei prodotti sostenibile ed efficiente. Nonostante la difficile situazione che ha investito l’Italia in questi ultimi mesi, Remedia continua a distinguersi per i numerosi progetti strategici che, avviati nel corso del 2019, troveranno ampio spazio nel prossimo futuro, creando valore economico, ambientale e sociale lungo tutta la filiera”.

Sul totale dei RAEE domestici gestiti sono 103.147 le tonnellate inviate a riciclo (pari all’88,9%). Il 5%, pari a 5.790 tonnellate è stato avviato a recupero energetico.

Gli obiettivi minimi di riciclo definiti per legge dal D.lgs. 49/2014, sono stati abbondantemente raggiunti nel 2019 su ogni Raggruppamento.  In particolare, i Raggruppamenti R3 (TV e monitor) e R4 (computer e apparecchi informatici, telefoni, apparecchi di illuminazione, pannelli fotovoltaici), hanno superato la soglia minima rispettivamente del 31% e del 20%.

Tra i materiali maggiormente riciclati troviamo: 48% ferro, 21% vetro, 17% plastica, 5% cemento, 4% rame e 2% alluminio. Per rendere meglio l’idea del valore dell’impegno messo in campo si evidenzia per esempio, che il quantitativo di ferro riciclato nel 2019, corrisponde a 7 Tour Eiffel, il rame riciclato corrisponde a 47 Statue della Libertà e l’alluminio corrisponde alla quantità necessaria per produrre 163 milioni di lattine da 33 cl, che poste una dopo l’altra misurerebbero 9.465 km, poco meno della distanza Milano – San Francisco.

La corretta gestione dei RAEE domestici da parte di Remedia apporta notevoli benefici ambientali:
– fa risparmiare 191 milioni di kWh di energia
, pari al consumo elettrico annuo di una città di 177.000 abitanti (quasi equivalente alla città di Reggio Calabria);
taglia di 627.000 tonnellate le emissione di CO2, pari a quelle generate dal parco veicolare della provincia di Milano per un periodo di 23 giorni.

Remedia è un Consorzio senza fini di lucro, con l’obiettivo di massimizzare le proprie performance ambientali nel modo economicamente più efficiente. Nel 2019 il valore economico generato è stato di 38,4 milioni di euro (+42% rispetto all’anno precedente), di cui il 77% (29,6 milioni di euro) rappresenta il valore economico distribuito ai diversi stakeholder a copertura dei costi di gestione. Il trattamento dei rifiuti tecnologici da parte di Remedia e il relativo reinserimento nel mercato delle materie prime seconde, riduce l’importazione di materie prime dall’estero che nel 2019 ha rappresentato un risparmio economico sulle importazioni pari a 43,3 milioni di euro.

Il primo semestre del 2020 registra purtroppo un evento traumatico senza precedenti, un’emergenza sanitaria che ha toccato profondamente la popolazione e che ha messo in crisi le nostre imprese – ha sottolineato Danilo Bonato, Direttore Generale di Remedia – A questo si aggiunge la brusca frenata dei prezzi delle materie prime, già iniziata nel 2019, che porterà ad una riduzione del flusso economico generato dalle attività dell’industria del riciclo dei rifiuti tecnologici. La speranza è che in questo contesto complicato, il recepimento del pacchetto di direttive sull’economia circolare rappresenti davvero un elemento di sostegno e di rafforzamento della filiera del riciclo, essendo questa un tassello essenziale di una politica industriale responsabile e orientata alla green economy”. 

Il Piano d’azione per l’Economia circolare, adottato dalla Commissione UE lo scorso marzo, incentra l’attenzione sui settori che utilizzano più risorse e che hanno un elevato potenziale di circolarità, in particolare l’elettronica e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) sono individuate come tra le principali catene di valore.

tal fine, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha commissionato uno Studio per valutare il tasso potenziale di riciclaggio per alcune tipologie di rifiuti, sulla base del quale ha pubblicato la settimana scorsa un briefing da cui emerge che i RAEE sono tra quelle che potrebbero aumentare del 50% i tassi di riciclaggio, qualora venissero introdotte modifiche normative per migliorare la riduzione delle sostanze pericolose nei prodotti e incentivi alla loro progettazione per raccogliere tali rifiuti in modo significativamente più separato, consentendo il recupero delle risorse preziose che contengono, quali metalli e materie prime essenziali.

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