Clima

Precipitazioni meno frequenti ma più intense sull’Italia

Una ricerca coordinata dalla Fondazione CMCC che ha utilizzato la proiezione climatica ad alta risoluzione VHR-PRO_IT sviluppata nell’ambito del Progetto Highlander conferma una diminuzione della frequenza degli eventi di precipitazioni orarie e un aumento della loro intensità nella maggior parte del territorio italiano.

Gli eventi meteorologici estremi come le ondate di calore e le forti precipitazioni stanno aumentando, con un forte impatto sull’uomo e sull’ambiente. VHR-PRO_IT è una proiezione climatica open access sull’Italia, con la più alta risoluzione spaziale e temporale attualmente disponibile, ed è liberamente accessibile attraverso il Data Delivery System del CMCC.

Negli ultimi anni, l’Italia, ma anche altri Paesi mediterranei ed europei, ha assistito a un aumento significativo degli eventi meteorologici estremi, tra cui forti precipitazioni e aumento delle temperature. Questi eventi hanno avuto un impatto significativo, tra cui inondazioni, siccità e ondate di calore, che hanno colpito sia le persone che l’economia.

Secondo il Report del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) Analisi del rischio: i cambiamenti climatici in Italia”, nel 2022 in Italia si è registrato un aumento del 55% degli eventi meteorologici estremi rispetto all’anno precedente, causando diversi morti e importanti danni all’ambiente e all’economia.

I centri urbani, che ospitano il 56% della popolazione italiana, sono “hot spot” per i cambiamenti climatici in quanto sono generalmente caratterizzati da vulnerabilità e esposizione molto elevate, con una crescente presenza di superfici impermeabili coperte da cemento e asfalto e poche aree naturali costituite da suolo e vegetazione.

L’ambiente urbano è più caldo rispetto alle aree rurali circostanti e l’attesa intensificazione dei fenomeni climatici estremi nei decenni a venire, in particolare ondate di calore e precipitazioni intense, è uno dei principali amplificatori dei fattori di rischio climatico nelle città, come ha evidenziato anche l’ultimo Rapporto dell’IPCC

Per questi motivi, sottolinea il CMCC è necessario disporre di informazioni più affidabili e dettagliate per migliorare la valutazione dei pericoli climatici e la gestione del rischio.

Una ricerca, condotta dalla Fondazione CMCC in collaborazione con il Consorzio interuniversitario CINECA e pubblicata su Scientific Data, presenta una proiezione climatica open access con risoluzione temporale oraria e una risoluzione spaziale di circa 2,2 km, che copre l’intera area geografica della penisola italiana. La proiezione VHR-PRO_IT (Very High-Resolution PROjections for ITaly), sviluppata nell’ambito del Progetto Highlander (High performance computing to support smart land services) per creare proiezioni climatiche secondo gli scenari IPCC RCP4.5 e RCP8.5, copre un periodo di 60 anni, dal 1989 al 2050.

Queste sono le prime proiezioni climatiche a una così alta risoluzione mai realizzate per l’intera penisola italiana – ha dichiarato Marianna Adinolfi, ricercatrice presso la Divisione REMHI (Regional Model and Geo-Hydrological Impacts) e co-autrice dell’articolo – Questo rappresenta davvero un passo avanti rispetto alle proiezioni climatiche esistenti. L’altra novità importante di questa ricerca è che abbiamo coperto periodi di tempo piuttosto lunghi, con proiezioni molto dettagliate che si estendono per diversi decenni, fino a 30 anni”.

In questo lavoro, i ricercatori hanno valutato sia la solidità che le prestazioni dei loro risultati, in termini di temperatura e precipitazioni, utilizzando un set di dati liberamente disponibili sul Data Delivery System (DDS) del CMCC, che raccoglie dati relativi a 17 variabili atmosferiche per entrambi gli scenari climatici IPCC considerati. L’articolo confronta poi i risultati con lo stato dell’arte delle proiezioni climatiche, rappresentate dallo standard dei dati di EuroCordex.

Questo lavoro è importante perché con una così alta risoluzione possiamo risolvere esplicitamente lo schema di convezione – ha aggiunto Adinolfi – Si tratta di simulazioni che consentono una migliore rappresentazione dell’intensità e della frequenza delle precipitazioni orarie, e possiamo farlo con risoluzioni spaziali e temporali molto più elevate rispetto agli standard Cordex”.

VHR-PRO_IT è stato pensato come strumento destinato a scopi di ricerca nel campo degli studi del clima. Ad esempio, potrebbe essere incluso nelle attività attualmente in corso per chiarire il valore aggiunto nell’eseguire simulazioni climatiche a una scala che permette di risolvere i fenomeni di convezione.

Questo lavoro presenta un primo set di dati ad alta risoluzione per il territorio italiano – ha affermato Mario Raffa, della Divisione REMHI del CMCC e primo autore dell’articolo – Lo abbiamo concepito come un primo passo utile per ulteriori ricerche, come un input per i modelli di impatto. L’obiettivo futuro sarebbe naturalmente quello di creare un insieme di proiezioni climatiche ad alta risoluzione a livello nazionale, al fine di tenere in conto delle incertezze del singolo modello. Questo sarebbe davvero utile per chi utilizzerà i dati, come ad esempio i decisori politici, e siamo soddisfatti di aver completato questo primo passo in avanti”.

Indici orari estivi sull’Italia per (a) GRIPHO e (b) VHR-PRO_IT: intensità delle precipitazioni orarie (mm/h). Raffa, M., Adinolfi, M., Reder, A. et al. Very High Resolution Projections over Italy under different CMIP5 IPCC scenarios. Sci Data 10, 238 (2023).

Uno dei risultati più evidenti di questo lavoro è qualcosa che effettivamente ci aspettavamo – ha concluso Adinolfi – Le proiezioni mostrano una diminuzione della frequenza degli eventi di precipitazioni orarie e un aumento della loro intensità nella maggior parte del territorio italiano. Secondo i nostri risultati, quindi, in Italia pioverà meno frequentemente, ma più intensamente”.

In copertina: foto di Tolga Kilinc su Unsplash

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