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Bandiere Blu 2024: assegnate a 236 comuni (+10)

Sono in aumento anche quest’anno le Bandiere Blu rilasciate da FEE Italia ai Comuni che si impegnano per la sostenibilità nella gestione del proprio territorio, la cura del turista e la sua sicurezza, l’attenzione ai servizi. Rimane in testa la Liguria, seguita dalla Puglia, mentre il Trentino è la regione con il maggior numero di Bandiere Blu lacustri.

Sono 236 i Comuni a cui sono state assegnate oggi (14 maggio 2024) nel corso di una cerimonia tenutasi presso la sede del CNR a Roma, le Bandiere Blu 2024, gli ambiti vessilli (10 in più rispetto al 2023 e 3 comuni non confermati), per un totale di 485 spiagge (l’11,5% di quelle premiate a livello mondiale) mentre gli approdi scendono ad 81 (-3 rispetto al 2023), che premiano l’impegno delle Amministrazioni comunali a favore di una conduzione sostenibile del territorio, accrescendo la competitività delle località che le conseguono. 

Ogni anno la FEE (Foundation for Environmental Education) assegna le Bandiere Blu, di fatto un eco-label volontario, sulla base di un’approfondita analisi che prende in esame non solo i dati relativi alla qualità delle acque di balneazione (che rimangono comunque fondamentali per accedere alle successive fasi di valutazione), ma anche alla gestione sostenibile del territorio.

Fra i 33 criteri di valutazione (di Educazione Ambientale e Informazione; 5 per la Qualità delle Acque; 15 per la Gestione ambientaleper Servizi e Sicurezza), suddivisi tra obbligatori e consigliati, per conseguire questo “sigillo di qualità” assegnato da una Giuria nazionale ci sono, tra gli altri:
– l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione;
– la percentuale di allacci fognari;
– la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla riduzione della produzione, alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti pericolosi;
– le iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo;
– la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio;
– la cura dell’arredo urbano e delle spiagge;
– la possibilità di accesso alla spiaggia per tutti senza limitazioni;
– l’impegno sociale e l’inclusività.

Alla fase di valutazione condotta dall’apposita Commissione hanno contribuito diversi Enti Istituzionali, tra cui: i Ministeri del Turismo, dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e delle foreste, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; l’Istituto Superiore di Sanità; gli Ordini dei Chimici e dei Fisici; il Consiglio Nazionale delle Ricerche; Università della Tuscia e l’Università per Stranieri di Perugia; organismi privati come i sindacati balneari (Sib-Confcommercio e Fiba Confesercenti).

Ancora una volta, la Liguria con 34 Bandiere Blu si conferma la regina delle spiagge per numero di vessilli, con 2 nuovi ingressi (Recco e Borgio Varezzi) e 2 uscite (Ameglia e Taggia): Bordighera, Sanremo, Riva Ligure, Santo Stefano al Mare, San Lorenzo al Mare, Imperia, Diano Marina, Laigueglia, Ceriale, Borghetto Santo Spirito, Loano, Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Finale Ligure, Noli, Spotorno, Bergeggi, Savona, Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Varazze, Sori, Recco, Camogli, Santa Margherita Ligure, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante, Moneglia, Framura, Bonassola, Levanto e Lerici.

Segue con 24 vessilli la Puglia con 3 nuovi Comuni (Lecce, Manduria e Patù) e uno in uscita(Margherita di Savoia); Isole Tremiti, Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Zapponeta, Bisceglie, Polignano a Mare, Monopoli, Fasano, Ostuni, 174. Carovigno, Lecce, Melendugno, Castro, Patù, Salve, Ugento, Gallipoli, Nardò, Manduria, Maruggio, Leporano, Castellaneta, Ginosa

Campania e Calabria sono appaiate con 20 bandiere, entrambe con un nuovo ingresso (Cellole Parghelia):
– Cellole, Massa Lubrense, Sorrento, Piano di Sorrento, Vico Equense, Anacapri, Positano, Capaccio Paestum, Agropoli, Castellabate, Montecorice, San Mauro Cilento, Pollica, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola, Camerota, Ispani e Vibonati;
– Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Santa Maria del Cedro, Diamante, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Trebisacce, Villapiana, Cirò Marina, Melissa, Isola di Capo Rizzuto, Sellia Marina, Catanzaro, Soverato, Parghelia, Tropea, Caulonia, Roccella Jonica e Siderno.

Seguono le Marche che raggiungono quota 19 con un nuovo ingresso (Porto Sant’Elpidio):
Gabicce Mare, Pesaro, Fano, Mondolfo, Senigallia, Ancona, Sirolo, Numana, Porto Recanati, Potenza Picena, Civitanova Marche, Porto Sant’Elpidio, Fermo, Porto San Giorgio, Altidona, Pedaso, Cupra Marittima, Grottammare e San Benedetto del Tronto.

La Toscana perde una bandiera (Marciana Marina) e scende a 18 bandiere: Carrara, Massa, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Camaiore, Viareggio, Pisa, Livorno, Rosignano Marittimo, Cecina, Bibbona, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Piombino, Follonica, Castiglione della Pescaia, Grosseto e Orbetello

La Sardegna conferma le sue 15: Castelsardo, Sorso, Sassari, Santa Teresa Gallura, Aglientu, Trinità d’Agultu e Vignola, Badesi, La Maddalena, Palau, Budoni, Oristano, Tortolì, Bari Sardo, Quartu Sant’Elena e Sant’Antioco.

Con altrettante 15 Bandiere (2 lacustri) viene affiancata dall’Abruzzo
con la new entry di Ortona: Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Silvi, Pescara, Francavilla al Mare, Ortona, Fossacesia, Vasto, San Salvo, Villalago e Scanno

La Sicilia raggiunge le 14 Bandiere con 3 nuovi ingressi (Lipari, Tusa, Alì Terme): Roccalumera, Furci Siculo, Santa Teresa di Riva, Letojanni, Taormina, Modica, Ispica, Pozzallo, Scicli, Ragusa e Menfi.

Il Trentino-Alto Adige sale a 12 Bandiere (tutte lacustri ovviamente e tute nella Provincia di Trento) con 2 Comuni in più (Tenno, Vallelaghi): Baselga di Pinè, Bedollo, Bondone, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Lavarone, Levico Terme, Pergine Valsugana, Sella Giudicarie, Tenna, Tenno, Vallelaghi). Complessivamente, quest’anno le Bandiere Blu sui laghi sono 23.

Il Lazio resta a 10: Trevignano Romano, Anzio, Latina, Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Fondi, Sperlonga, Gaeta e Minturno.

Con 9 Bandiere confermate segue l’Emilia-Romagna: Comacchio, Ravenna, Cervia, Cesenatico, Gatteo, San Mauro Pascoli, Bellaria Igea Marina, Riccione, Misano Adriatico.

Confermate anche le 9 del Veneto: San Michele al Tagliamento, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti, Venezia, Chioggia, Rosolina e Porto Tolle.

Sono confermati i 5 Comuni con Bandiera blu della Basilicata: Maratea, Bernalda, Pisticci, Policoro e Nova Siri.

Anche il Piemonte conferma i suoi 5 vessilli lacustri; Cannobio, Cannero Riviera, Verbania, San Maurizio d’Opaglio, Gozzano.

Conferma le 3 Bandiere la Lombardia, tutte sul lago di Garda in provincia di Brescia: Toscolano Maderno, Gardone Riviera e Sirmione).

Chiudono la classifica delle spiagge con 2 Bandiere blu, il Friuli Venezia Giulia (Grado e Lignano Sabbiadoro) e il Molise (Termoli e Campomarino).

Complessivamente, quest’anno le Bandiere Blu sui laghi sono 23, con i 2 nuovi ingressi del Trentino.

Anche quest’anno registriamo un incremento dei Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu, ben 236 con 14 nuovi ingressi – ha dichiarato Claudio Mazza, Presidente della Fondazione FEE Italia. – Aumenta il numero, ma a crescere è soprattutto la sensibilità e la consapevolezza dei cittadini, ai quali va il merito di questo riconoscimento. Ogni Amministrazione Bandiera Blu sa bene che una gestione virtuosa del territorio passa necessariamente anche dalla formazione e dal coinvolgimento dei singoli, delle scuole, delle associazioni, delle attività locali, di tutti gli operatori. Quello che il programma Bandiera Blu incarna da quasi 40 anni è una nuova visone del mare, inteso non, o comunque non solo, come bene naturale sinonimo semplicemente di vacanza, ma quale punto di partenza per una strategia più ampia, che coinvolga tutti i settori del territorio interessato. Ma per rendere più appetibili turisticamente tutte le coste italiane sono necessarie misure anche sul piano strutturale, che incentivino un reale miglioramento in termini di sostenibilità e quindi di competitività dei territori costieri, a partire proprio dal settore della depurazione, ancora fortemente inadeguato”.

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