È entrato in vigore il Regolamento UE sulle filiere a deforestazione zero, un elemento fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, che garantirà che una serie di beni fondamentali esportati o immessi sul mercato dell’UE non debbano essere soggetti a deforestazione e quindi non contribuiscano più alla deforestazione e al degrado forestale nell’UE e nel resto del mondo.
I commercianti e gli operatori che immettono prodotti sul mercato dell’UE, tra cui soia, olio di palma, cacao, carne bovina, caffè, o legname, devono garantire la tracciabilità a livello di lotto e devono esercitare un rigoroso impegno nel dimostrare che tali prodotti non contribuiscono alla deforestazione o al degrado forestale.
Lo prevede il Regolamento 2023/1115/UE relativo alla messa a disposizione sul mercato dell’Unione e all’esportazione dall’Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale, entrato in vigore il 29 giugno 2023, che abroga il Regolamento 995/2010/UE e che si pone nell’ambito delle politiche di sostenibilità promosse dall’UE, ed ha lo scopo di ridurre al minimo il disboscamento e il degrado forestale imputabili all’UE, oltre che a tutelare la biodiversità.
L’Europa è uno dei maggiori importatori di merci legate alla deforestazione, tra cui il 50% del caffè mondiale e il 60% di tutto il cacao. Secondo il Rapporto “The urgency of action to tackle tropical deforestation” condotto da GreenEdge, COWI A/S e AlphaBeta per la Fondazione IDH, Sustainable Trade Initiative, queste materie prime da sole hanno rappresentato oltre il 25% della perdita globale di copertura arborea tra il 2001 e il 2015.
Con un ruolo così significativo nel mercato, il Regolamento sulla deforestazione mira a ridurre l’impatto che i prodotti acquistati dai cittadini dell’UE hanno sulle foreste e sulle aree boschive del mondo
“Con la legge fondamentale sulla deforestazione, l’UE si assume la sua parte di responsabilità per quanto riguarda la deforestazione e il degrado forestale a livello mondiale – ha dichiarato Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – Questa legge risponde all’obiettivo condiviso a livello internazionale di porre fine alla deforestazione e andrà a beneficio delle persone in tutto il mondo. Le foreste rispondono a esigenze vitali e offrono lavoro e posti di lavoro a milioni di persone. Tale legge non solo contribuirà a proteggere le foreste del pianeta, ma stimolerà anche la domanda di prodotti a deforestazione zero. Tutti i paesi potranno continuare a vendere i loro prodotti nell’UE, a condizione che possano dimostrare di essere a deforestazione zero. Collaboreremo con i nostri partner internazionali per contribuire al successo di questo regolamento“.
“Deforestation free” significa che le materie prime quali bovini, cacao, caffè, palma da olio, gomma, soia e legno e loro derivati, quali pelle, cioccolato e mobili, potranno essere immessi sul mercato dell’UE solo se prodotti lecitamente (secondo le norme vigenti nel paese d’origine) e su terreni che non sono stati soggetti a deforestazione o a degrado forestale. La data limite (cut off date) stabilita come base di riferimento per determinare se un terreno sia stato soggetto a deforestazione indicata nel Regolamento è il 31 dicembre 2020.
La Commissione UE valuterà e attribuirà il livello di rischio di deforestazione e degrado forestale di ciascun Paese o regione del paese, tenendo conto anche dell’espansione agricola per la produzione delle materie prime e dei prodotti derivati. L’espansione agricola è di gran lunga il principale driver della deforestazione tropicale, come ha rilevato anche l’ultimo aggiornamento della piattaforma Global Forest Watch.
Gli obblighi delle imprese dipenderanno dal livello di rischio. Le nuove norme impongono agli operatori che immettono sul mercato dell’UE le materie prime o i prodotti interessati di esercitare la due diligence per garantire che questi siano stati prodotti su terreni a deforestazione zero, pena l’impossibilità di immissione dei prodotti sul mercato dell’UE.
Gli operatori saranno tenuti a inserire in un sistema di informazione europeo una dichiarazione nella quale attestano di aver esercitato la due diligence, e che i prodotti da loro immessi sul mercato sono conformi alle norme UE. Questa dichiarazione conterrà anche informazioni essenziali per il monitoraggio, incluse le coordinate geografiche dei terreni agricoli di coltivazione delle materie prime.
Qualora i prodotti non siano conformi è previsto che gli Stati membri stabiliscano sanzioni proporzionate, efficaci e dissuasive. L’importo massimo delle sanzioni non potrà essere inferiore al 4% del fatturato annuale dell’azienda, oltre alla confisca dei prodotti e dei proventi, e ad altre sanzioni accessorie.
Il nuovo Regolamento, con alcune eccezioni, si applica a decorrere dal 30 dicembre 2024. Le micro e piccole imprese avranno a disposizione un periodo di adattamento più lungo (30 giugno 2025) e beneficeranno di altre disposizioni specifiche.