Agroalimentare Sostenibilità

PAC 2023-2027: verso un modello di sostenibilità

Il rapporto di sintesi dei Piani strategici della Politica Agricola Comune (PAC) dei 27 Paesi membri che la Commissione UE ha predisposto per Parlamento europeo e Consiglio, fornisce il quadro di un’agricoltura europea volta a mantenere il reddito degli agricoltori e la sicurezza alimentare, sostenendo al contempo la transizione verso la sostenibilità.

L’impatto previsto dei Piani strategici per raggiungere gli obiettivi della Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027, in particolare quelli legati all’ambiente, al clima e alle aspettative sociali come il benessere degli animali, mirano a realizzare la PAC più ambiziosa mai vista dal punto di vista ambientale e climatico.

Lo afferma il Rapporto al Parlamento europeo e al Consiglio “Sintesi dei piani strategici della PAC per il periodo 2023-2027: sforzo congiunto e ambizione collettiva“ che la Commissione UE pubblicato il 23 novembre 2023, basato sulle informazioni contenute nei piani nazionali della PAC nonché su valutazioni qualitative dei potenziali effetti delle scelte effettuate dai Paesi dell’UE.

La politica agricola comune (PAC) 2023-27 è entrata in vigore il 1° gennaio 2023, segnando l’inizio dell’attuazione dei 28 Piani strategici della PAC approvati in 27 Paesi dell’UE (i membri dell’UE hanno un piano strategico ciascuno, ad eccezione del Belgio, che ne ha 2: uno per le Fiandre e uno per la Vallonia).

La valutazione preliminare della Commissione UE riassume i contributi combinati degli interventi pianificati dai Paesi dell’UE per raggiungere gli obiettivi specifici della PAC e i 6 obiettivi del Green Deal a livello dell’UE su:
reddito più giusto per gli agricoltori e mantenimento della vitalità delle zone rurali;
ambiente e azione per il clima;
sostenibilità sociale e aspettative sociali come il benessere degli animali.

I piani strategici della PAC sono gli strumenti chiave per realizzare una PAC forte e orientata ai risultati, garantendo un approvvigionamento stabile di cibo, salvaguardando il reddito degli agricoltori e mantenendo vivaci le zone rurali – ha affermato Janusz Wojciechowski, Commissario all’Agricoltura – Inoltre, sono fondamentali per sostenere gli agricoltori nella transizione verso un futuro più sostenibile. Un forte impegno da parte degli agricoltori è essenziale per garantire che la politica raggiunga i suoi obiettivi. Le valutazioni preliminari mostrano ampie richieste di sostegno, compresi i programmi volontari. Lodo il lavoro svolto a tutti i livelli per garantire una transizione quanto più agevole possibile. Sono fiducioso che la nuova PAC raggiungerà tutti i suoi obiettivi”.

Una distribuzione più equa del reddito agricolo
La Commissione rileva che nel complesso, i Piani strategici della PAC mostrano un significativo sforzo congiunto per sostenere il reddito agricolo, garantire una distribuzione più equa alle aziende agricole più piccole e ridurre le disparità di reddito nei settori più vulnerabili e nelle aree svantaggiateVi è inoltre un maggiore sforzo congiunto per modernizzare le aziende agricole e rafforzare la competitività del settore.

In media, il reddito agricolo rappresenta solo il 45% del salario medio dell’economia, con variazioni tra i diversi settori agricoli e sistemi agricoli. Nel 2020, il sostegno della PAC ha rappresentato in media il 23% del reddito agricolo dell’UE. Si rivela fondamentale per mantenere l’attività agricola e i posti di lavoro nelle aree rurali remote, rallentando l’abbandono delle terre e lo spopolamento rurale. Un settore agricolo forte e resiliente è un prerequisito per un approvvigionamento alimentare stabile, uno degli obiettivi storici della PAC, che rimane più attuale che mai.

Oltre il 10% dei pagamenti diretti dell’UE, che rappresentano 4 miliardi di euro all’anno, saranno riassegnati attraverso pagamenti ridistributivi a beneficio delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni. Questo pagamento è più che raddoppiato rispetto al periodo precedente. L’invecchiamento degli agricoltori rappresenta un’altra sfida per salvaguardare la sicurezza alimentare a lungo termine e i mezzi di sussistenza rurali. La Commissione accoglie con favore il fatto che i Piani sosterranno 377.000 giovani agricoltori nell’avvio di un’attività agricola. Si tratta di un aumento in quasi tutti gli Stati membri che va oltre le dotazioni finanziarie minime richieste.

Un settore agricolo europeo più verde
Per ricevere i pagamenti completi della PAC, gli agricoltori devono rispettare una serie rafforzata di requisiti e standard per l’ambiente, il clima, la salute, il benessere degli animali e condizioni di lavoro dignitose. Questo principio di condizionalità si applica a quasi il 90% della superficie agricola utilizzata nell’UE e svolge un ruolo importante nell’integrazione delle pratiche agricole sostenibili.

I Piani assegnano il 32% del bilancio totale della PAC ad azioni volontarie che promuovono gli obiettivi ambientali, climatici e di benessere degli animali. Il contributo finanziario maggiore proviene dai regimi ecologici e dagli impegni ambientali e climatici nell’ambito dello sviluppo rurale, rispettivamente con 44,7 miliardi di euro e 33,2 miliardi di euro. La flessibilità concessa agli Stati membri nella progettazione di questi strumenti ha consentito loro di rispondere a esigenze specifiche nei rispettivi contesti nazionali o regionali e di sfruttarne le complementarità.

Ad esempio, Portogallo, Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia e Slovenia intendono promuovere i fertilizzanti organici come alternativa a quelli sintetici. La Germania sostiene sia gli aiuti agli investimenti che quelli al mantenimento del settore agroforestale. La Finlandia ha un programma per la copertura invernale per proteggere il suolo, mentre la Spagna offre finanziamenti aggiuntivi per pratiche sostenibili di pascolo e sfalcio sui pascoli per ridurre il degrado del suolo e migliorare la biodiversità. La Polonia con un programma ecologico fornisce un sostegno significativo per migliorare le condizioni di vita del bestiame.

Nel complesso, i Piani mostrano il potenziale per contribuire alla mitigazione del clima, soprattutto attraverso sforzi significativi sulle pratiche per il sequestro e lo stoccaggio del carbonio nel suolo e nella biomassa. Nel complesso, il 35% dei terreni agricoli dell’UE dovrebbe beneficiare di azioni sia per il sequestro del carbonio che per la riduzione delle emissioni di protossido di azoto. Si registrano anche progressi nella tutela della gestione sostenibile delle risorse naturali, con sforzi sostanziali sulla protezione del suolo, con pratiche volontarie che coprono il 47% dei terreni agricoli dell’UE

In termini di ambizioni del Green Deal europeo al 2030, i piani contribuiranno a raggiungere l’obiettivo del 25% della superficie agricola dell’UE coltivata biologicamente. Entro il 2027, circa il 10% dei terreni agricoli dell’UE dovrebbe ricevere il sostegno della PAC per la produzione biologica, rispetto al 5,6% nel 2020. Iniziative nazionali complementari sullo sviluppo del mercato e sugli appalti pubblici contribuiranno a raggiungere l’obiettivo generale

Insegnamenti da trarre
Il rapporto riconosce, inoltre, le aree per le quali i piani collettivamente avrebbero potuto mostrare un livello di ambizione più elevato o perseguire approcci ottimali. Ad esempio, considerando la crescente frequenza di eventi meteorologici estremi e un mondo segnato da crisi e turbolenze, la Commissione chiede un ulteriore rafforzamento degli strumenti di gestione del rischio e una loro maggiore adozione in tutta l’UE. Nonostante i crescenti sforzi, si prevede che solo il 14% circa di tutte le aziende agricole dell’UE beneficerà di tale sostegno della PAC, anche se si riconosce che gli Stati membri non sempre possono utilizzare i finanziamenti della PAC a questo scopo e applicare invece regimi assicurativi finanziati a livello nazionale. Sono inoltre necessarie misure proattive per affrontare le cause alla base delle crisi e aumentare la resilienza delle aziende agricole nel medio termine.

Nella sua valutazione, la Commissione rileva inoltre che sono necessari ulteriori sforzi affinché un numero maggiore di aziende agricole adotti le tecnologie digitali e l’innovazione. Allo stesso modo, l’ampia gamma di esigenze di consulenza, formazione e scambio di conoscenze non sarà soddisfatta dallo stanziamento finanziario previsto. Il rapporto rileva le stesse sfide per le comunità rurali. LEADER, il metodo di sviluppo locale utilizzato da 30 anni per coinvolgere gli attori locali nella progettazione e attuazione di strategie, processi decisionali e allocazione delle risorse per lo sviluppo delle rispettive zone rurali e attuato da 2.800 gruppi di azione locale (GAL) che coprono il 61% della popolazione rurale dell’UE e riuniscono le parti interessate pubbliche, private e della società civile di diversi settori rappresenta il 7,7% del totale dei fondi per lo sviluppo rurale dell’UE.

Infine, la Commissione sottolinea nella relazione che i Piani strategici della PAC non sono l’unico strumento necessario per contribuire alle ambizioni del Green Deal, dei programmi Farm to Fork e della Strategia per la biodiversità e per affrontare le numerose sfide ad essi associate. La complementarità con altri fondi UE e nazionali è fondamentale per ottenere il loro impatto complessivo. Ad esempio, il ricambio generazionale, la resistenza antimicrobica e le esigenze socioeconomiche delle zone rurali non possono essere pienamente affrontati senza mobilitare altre misure nazionali e finanziamenti dell’UE, come i Fondi di coesione dell’UE e il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF)

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