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Preco System Srl: da Ecomondo un bilancio positivo e nuove prospettive

A due settimane da Ecomondo, l’amministratore Raul Venier fa il punto sull’esperienza, sottolinea la visita della Viceministro all’ambiente e riflette sul futuro dei prodotti da riciclo in Italia.

Grande soddisfazione per il successo ottenuto in termini di visibilità, di presenze e di qualità delle stesse presso il proprio spazio espositivo; è quanto emerge da un colloquio con Raul Venier, amministratore di Preco System Srl a meno di due settimane dalla chiusura della XXVI edizione di Ecomondo.

La società di Gemona del Friuli che vanta una pluritrentennale esperienza nella progettazione, produzione e commercializzazione di soluzioni altamente tecnologiche e di design nel settore dell’arredo urbano e componenti outdoor in plastica riciclata al 100% hanit® post consumo da rifiuti solidi urbani provenienti da raccolta differenziata ha fatto del riciclo il proprio core business arricchendo, nel tempo, un già invidiabile know-how maturato localmente grazie alla successiva unione sempre più forte con il gruppo tedesco Hahn Kunstsoffe GmbH che ha consentito  di implementare la produzione italiana per quanto riguarda la filiera corta.

Essere di nuovo ad Ecomondo – afferma Venier – ha significato non solo dare un segnale preciso in termini di fiducia verso un settore industriale che ogni giorno si confronta con l’ambiente trovando soluzioni creative, ma anche incontrare partner e stakeholders per socializzare istanze comuni e contribuire ad un futuro migliore, per tutti”.

L’occasione è anche un modo per fare un piccolo bilancio non solo della partecipazione della società alla principale esposizione nazionale sulle green technologies, ma anche sul comparto dei prodotti da riciclo in generale.
Proprio nel momento in cui l’industria del riciclo nazionale si conferma leader in Europa con risultati molto vicini al raggiungimento degli obiettivi di recupero di materia fissati a livello UE al 2025-2035, come emerso dal Rapporto: “L’Italia che Ricicla”, promosso dalla sezione UNICIRCULAR di ASSOAMBIENTE (NdR: Associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche): “è interessante notare – sottolinea Venier – come alcune filiere siano effettivamente molto performanti, ma sulla plastica, va detto, c’è ancora tanto da fare: come Paese, purtroppo, ne raccogliamo tanta, ne ricicliamo parecchia ma poi, di quella rigenerata, ne utilizziamo molto poca”.

Frequento Ecomondo da quando si chiamava “Ricicla”, quindi, più di vent’anni fa e ho notato come da allora il lessico “ambientale” si sia arricchito di denominazioni e definizioni sempre più accattivanti, ma spesso, alla prova dei fatti, vuote; se vent’anni fa si parlava di prodotti riciclati, oggi ci riempiamo la bocca di prodotti ecocompatibili, verdi, riciclabili, sostenibili… abbiamo creato belle parole che forse hanno avuto il pregio di spingere ad un aumento della sensibilità comune verso queste tematiche, tuttavia, non hanno cambiato di molto il mercato di questi prodotti, per ciò che mi concerne, da plastica riciclata”.

Si pensi, ad esempio, al proliferare di etichettature e marchi ambientali: tutti importanti, in sé, per carità, eppure tale abbondanza, alla fine, risulta dispersiva e poco utile per la circuitazione di prodotti realmente sostenibili: è il rischio del greenwashing che pagano i consumatori e l’ambiente”.

Quello che ancora manca, secondo me, accanto ad una più puntuale formazione delle persone sin dall’età scolastica è la percezione del rifiuto come vera e propria risorsa, cosa che non si potrà mai effettivamente raggiungere se non si dà al rifiuto un valore tangibile; ecco, secondo me, su alcuni prodotti l’introduzione di una cauzione darebbe al cittadino il senso immediato del valore del prodotto-rifiuto inducendo una risposta immediata e contraria rispetto all’abbandono o alla dispersione nell’ambiente innescando, a quel punto, vere dinamiche di circolarità che portano al massimo riciclo e al riutilizzo nei processi produttivi”.
All’estero si fa già, non vedo perché sia così difficile introdurre una dinamica similare da noi”.

C’è poi il valore imitativo delle scelte ambientali, secondo il quale: “sin dalla più tenera età i bambini dovrebbero poter giocare, crescere, studiare con prodotti riciclati perché solo così la sostenibilità diventa un meccanismo normale, quotidiano e non c’è bisogno di inculcarla attraverso campagne di informazione, strategie di comunicazione, ecc… Le tecnologie e le possibilità ci sono già, basta volerle usare”.

Un altro cruccio che emerge dalla testimonianza dell’Amministratore di Preco System è la sovrabbondanza normativa che ingenera confusione così come una certa distanza, in materia ambientale, fra il Legislatore, le associazioni di categoria e il tessuto delle imprese che quotidianamente si confrontano con le problematiche del settore, spesso anche anticipando soluzioni che arrancano a trovare seguito proprio perché impedite da palinsesti di regole.

Serve, dunque, maggior dialogo con gli operatori del mercato, ed è per questo che Raul Venier ha voluto sottolineare con particolare enfasi la visita ricevuta, presso lo stand a Ecomondo del Viceministro all’Ambiente, On. Vannia Gava: “una cosa, inattesa, non preparata, un’opportunità dell’essere lì, in quel momento; un motivo di orgoglio personale che travalica il senso dell’immagine aziendale perché ha permesso uno scambio di opinioni informale, ma importante, proprio sulle destinazioni d’uso della plastica riciclata”.

Parliamoci chiaramente – conclude – la plastica è troppo preziosa, versatile e in alcuni ambiti necessaria, perché si possa rinunciarne globalmente tout court; in assenza di valide alternative e in considerazione delle sue caratteristiche chimico-fisiche, occorre gestirne bene e senza sconti il fine vita, il suo riciclo e il suo riutilizzo; per il bene del pianeta e di tutti”.

La Viceministro, On. Vannia Gava e Raul Venier presso lo stand Preco System a Ecomondo

di Alberto Piastrellini

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