È stato presentato con un evento online nell’ambito del Progetto UE GoJelly, il cui obiettivo è la trasformazione delle meduse in una preziosa risorsa pe varie applicazioni, tra cui la loro introduzione nelle diete alimentari, il volume curato dall’Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Consiglio nazionale delle ricerche di Lecce (CNR-ISPA).
Piatto tradizionale in Cina e in vari Paesi del Sud-est asiatico, le meduse in Europa non sono ancora autorizzate per uso alimentare. Eppure, sono una fonte di proteine, povere di calorie e di grassi, contengono elementi preziosi come aminoacidi, magnesio e potassio, hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
E potrebbero essere anche golose, come suggeriscono gli chef coinvolti nel Libro “European Jellyfish – Prime ricette a base di meduse in stile occidentale”, presentato il 29 marzo 2021 in occasione di un evento online, organizzato dall’Unità Comunicazione e relazioni con il pubblico del CNR, e curato da Antonella Leone dell’Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Consiglio nazionale delle ricerche di Lecce (CNR-ISPA).
CNR-ISPA svolge attività di ricerca, innovazione e trasferimento delle conoscenze per il miglioramento della qualità e della sicurezza dei prodotti alimentari. Mediante azioni sinergiche tra ricerca scientifica e realtà produttiva, l’Istituto supporta anche percorsi di innovazione tecnologica di imprese del settore agroalimentare. La sua attività di ricerca, nell’ambito di progetti nazionali, europei e transnazionali, ha il suo focus nel campo della sicurezza alimentare, della valorizzazione delle produzioni locali, dello sviluppo di alimenti funzionali e novel foods, insieme allo studio di composti bioattivi di origine naturale e del loro effetto sulla salute umana (nutraceutica).
“Dobbiamo subito precisare che l’uso alimentare delle meduse in Italia e in Europa non è ancora autorizzato al momento della pubblicazione di questo libro – ha dichiarato Leone – Il Regolamento UE sui nuovi alimenti richiede infatti una autorizzazione o notifica della Commissione europea, per l’immissione sul mercato all’interno dell’Unione di un alimento tradizionale proveniente da un Paese terzo. Dopo la valutazione della domanda da parte della Commissione e l’opinione favorevole dell’EFSA le meduse potranno essere commercializzate e consumate. L’immissione sul mercato all’interno dell’Unione potrebbe essere facilitata laddove ne sia stato dimostrato il consumo per almeno 25 anni come parte della dieta abituale di un numero significativo di persone, in almeno un Paese terzo”.
Per quanto riguarda le meduse, i richiedenti dovrebbero pertanto poter optare per una procedura più rapida e semplificata a patto che non vengano espresse obiezioni di sicurezza debitamente motivate.
“Da anni, attraverso il progetto GoJelly, finanziato nell’ambito del Programma Horizon 2020, la comunità scientifica internazionale è impegnata nello studio delle meduse come risorsa sostenibile – ha proseguito la ricercatrice – In estremo Oriente questi animali sono utilizzati da oltre 2.000 anni, con un impatto significativo anche sull’economia. Con una popolazione mondiale che cresce ad un ritmo esponenziale – a fronte di una produzione di cibo che aumenta molto più lentamente – individuare risorse alimentari nuove e sostenibili è, infatti, una sfida inevitabile”,
I cambiamenti climatici e l’impatto delle attività umane sugli ecosistemi marini sembrano avere effetti anche sulla proliferazione delle meduse. In particolare l’aumento delle temperature dell’acqua, l’acidificazione degli oceani e l’eccessiva attività di pesca contribuiscono a innescare tale fenomeno. Sempre più spesso, sulle coste Europee, le meduse si presentano in enormi masse in grado di procurare gravi danni economici alle aziende di acquacoltura e maricoltura e di bloccare sistemi di raffreddamento delle centrali elettriche localizzate vicino alla costa, oltre ovviamente, ad incidere notevolmente sull’industria del turismo.
Il Progetto “GoJelly”, coordinato dal Geomar Helmholtz Center for Ocean Research di Kiel e con un Consorzio di 15 istituzioni scientifiche e aziende provenienti da 8 Paesi, ha l’ambizione di stravolgere la percezione negativa comune sulle meduse, proponendosi di trasformarle in una preziosa risorsa per la produzione di microplastiche per il trattamento di acque reflue, per la realizzazione di fertilizzanti “bio” o mangimi, per l’utilizzo nella cosmesi grazie alla quantità di collagene contenuta in tali organismi e, appunto, per l’introduzione nelle diete alimentari.
Dalle semplici meduse marinate o in carpaccio, al più sofisticato piatto di medusa con falso caviale, dalle zuppe alle abbinate con pasta o noodles, l’evento ha costituito l’occasione per illustrare alcune delle ricette originali proposte nel libro, che fanno capire come l’inclusione delle meduse nella nostra dieta possa essere vincente anche sotto il profilo del gusto.