Cambiamenti climatici Clima

Le mappe del clima atteso per l’Italia nei prossimi decenni

La Fondazione CMCC ha messo online le mappe del clima che consentono di navigare tra 10 indicatori climatici, 2 diversi scenari e 3 periodi in cui sono suddivisi i decenni che ci dividono dal 2100, fornendo un supporto avanzato nella valutazione degli eventi estremi attesi per i prossimi decenni.

La Fondazione CMCC – Centro Euro-mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, prestigioso network di ricerca interdisciplinare nel campo della scienza del clima che in tema di impatti, esposizione e vulnerabilità ai cambiamenti climatici ha contribuito al Rapporto 2020The Lancet Countdown on Health and Climate Change: respomding to converging crises”, ha messo online una serie di mappe che presentano il clima atteso in Italia fino alla fine del secolo.

Queste mappe rappresentano uno strumento a disposizione di chiunque intenda conoscere di più dei risultati della ricerca scientifica, soprattutto alle porte di un 2021 che si preannuncia molto intenso per i negoziati sul clima e che segna una serie di tappe in cui l’Italia ha un ruolo di primo piano da svolgere, dalla Presidenza del G20 fino ad ospitare gli eventi preparativi (Pre-COP e la COP dei giovani) della Conferenza delle Parti (COP26) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC).

I dati climatici inseriti integrano le informazioni contenute nel Rapporto Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in Italia” e sono presentati in una forma fruibile che consente agli utilizzatori di navigare tra 10 indicatori climatici, 2 diversi scenari e 3 periodi in cui sono suddivisi i decenni che ci dividono dal 2100.

Ovviamente, osserva la Fondazione molto dipenderà dalle scelte che si faranno in termini di percorsi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, molto dipenderà da quanto la comunità internazionale saprà decidere al fine di contenere l’innalzamento della temperatura media del Pianeta e le conseguenze che questo innalzamento comporta su diverse scale geografiche.

La scelta di questi indicatori e degli scenari si basa sulle richieste che abbiamo ricevuto in questi anni per la creazione degli scenari sull’Italia da parte di diversi ricercatori ed enti pubblici e privati che studiano gli impatti dei cambiamenti climatici sull’Italia – hanno spiegato Paola Mercogliano e Giuliana Barbato che al CMCC si occupano dello sviluppo e dell’applicazione di modelli climatici su scala locale – Si tratta comunque di una prima selezione che contiamo di arricchire nei prossimi mesi sempre sulla base delle nostre attività di ricerca e dell’interazione con la comunità che usa tali dati. Inoltre, attualmente stiamo lavorando allo sviluppo di nuove simulazioni con una risoluzione più elevata che consente, ad esempio, una miglior caratterizzazione delle aree urbane. Da queste simulazioni ci aspettiamo una miglior capacità di rappresentare sia contesti specifici, come quelli urbani, ma anche le scale subgiornaliere e gli eventi estremi. Speriamo quindi nei prossimi mesi di poter mettere a disposizione della comunità anche questi dati”.

Gli scenari climatici per l’Italia sono frutto di attività ricerca scientifica che ha utilizzato il Modello Climatico Regionale COSMO-CLM in una particolare configurazione specifica per l’Italia, sviluppata appositamente dalla Fondazione che è al lavoro per produrre nuove informazioni e nuovi scenari con un più elevato livello di dettaglio. Le mappe pubblicate, infatti, saranno aggiornate in futuro, poiché sono da intendersi come il frutto di una ricerca continua volta a migliorare la definizione dei dati prodotti e fornire così un supporto ancora più avanzato nella valutazione degli eventi estremi attesi per i prossimi decenni.

Sono molteplici gli utilizzatori che possono essere interessati a questi dati e dalle mappe – hanno continuato le due ricercatrici – Sono a disposizione per le istituzioni e per chi si occupa di fare pianificazione a livello locale, ad esempio comuni e regioni, con cui abbiamo avuto diverse esperienze di collaborazione per quanto riguarda la definizione di strategie di adattamento, ma anche enti privati interessati a definire procedure per la valutazione del rischio climatico per i loro specifici settori. I dati sono ovviamente a disposizione per ricercatori che studiano gli impatti del cambiamento climatico su diversi settori quali l’agricoltura, la salute, il rischio geo-idrologico dalla scala locale a quella nazionale. Inoltre, anche al di fuori di uno specifico interesse personale, chiunque fosse interessato ad accrescere la propria conoscenza sul futuro dei cambiamenti climatici in Italia può trovare nel sito del CMCC un punto di riferimento costante”.

Pubblicati online in forma di mappe, i dati sugli scenari climatici per l’Italia sono disponibili per chiunque volesse disporne in altri formati. Ulteriori informazioni su come avere i dati sono accessibili inviando una mail ai contatti evidenziati nella pagina degli Scenari Climatici per l’Italia.

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