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Madagascar: l’ultima chance per sua preziosa biodiversità

Un gruppo di scienziati di tutto il mondo si sono uniti per indicare quali azioni dovrebbe intraprendere il nuovo Governo del Madagascar per evitare che le specie che vi vivono e che non si trovano in alcuna altra parte del mondo siano perse per sempre.

In concomitanza dell’apertura della VII Sessione plenaria (Parigi, 29 aprile – 4 maggio 2019) della IPBES (Piattaforma Intergovernativa sulla Biodiversità e sui Servizi Ecosistemici), considerata una sorta di IPCC dedicata alla Biodiversità, che dovrà approvare la prima valutazione globale sullo stato biodiversità, è stato pubblicato su Nature Sustainability il paperLast chance for Madagascar’s biodiversity”.

La condizione della biodiversità è minacciata in tutti i continenti, con circa un ottavo degli 8 milioni di specie finora conosciute del Pianeta che sarebbe destinato a scomparire per effetto della urbanizzazione, delle sfruttamento di suoli e risorse (foreste, miniere, agricoltura intensiva, caccia e pesca), dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, ma la perdita di quella che vive nella quarta più grande isola del mondo, nota per essere tra le più prodigiose perché in Madagascar vivono piante ed animali che non si incontrano da nessun’altra parte della Terra, sarebbe incommensurabile.

Gli Stati Uniti hanno la Statua della Libertà, la Francia ha la Torre Eiffel – ha dichiarato il Prof. Jonah Ratsimbazafy, dell’Università di Antananarivo e co-autore dello Studio che ha ricevuto nel 2015 il “Disney Conservation Hero Award” per la sua battaglia di conservazione dei lemuri chela  serie cinematografica d’animazione “Madagascar”, prodotta dalla Dreamworks Animation, ha contribuito a far conoscere, come pure i loro principali predatori, i fossa (Cryptoprocta ferox) anch’essi endemici dell’isola – Per il Madagascar è la sua Biodiversità, il prodotto di milioni di anni di evoluzione, il patrimonio unico per cui siamo conosciuti in tutto il mondo e non possiamo lasciare che queste meraviglie delle natura, compresi i 100 diversi tipi di lemure che non si trovano in alcuna altra parte del mondo, scompaiono”.

In gennaio, il neo-Presidente eletto del Madagascar Andry Rajoelina ha dato indicazioni confortanti sul riconoscimento dell’importanza della biodiversità del Paese. Per sollecitare un’azione immediata per invertire il precipitoso declino delle specie e degli habitat in cui vivono e incamminare il Paese su un percorso di crescita sostenibile.

Il gruppo afferma che le aree protette del Madagascar, alcune delle più importanti per la biodiversità nel mondo, negli ultimi anni hanno sofferto terribilmente di attività illegali di sfruttamento minerario, disboscamento e cattura di specie per alimentare il commercio illegale di animali. Gran parte di queste attività, affermano gli autori del paper, minaccia sia la sicurezza umana che lo stato della natura.

“La distruzione della biodiversità del Madagascar – ha sottolineato la Dott.ssa Herizo Andrianandrasana, la prima laureata malgascia negli 800 anni di storia dell’Università di Oxford e esperta di conservazione della natura del Madagascar – apporta ben pochi benefici a coloro che traggono profitto dal traffico di palissandro, dall’estrazione illegale nelle aree protette o dal commercio proibito di specie, come le nostre tartarughe in pericolo di estinzione, mentre i costi sono molto diffusi e colpiscono tutti i malgasci“.

Il gruppo ha identificato 5 misure prioritarie per il nuovo Governo:
investire nelle aree protette;
rafforzare il diritto delle popolazioni locali sulle risorse naturali;
assicurare nuovi limiti allo sviluppo infrastrutturale che impatti sulla biodiversità;
affrontare la criminalità ambientale legata alla corruzione;
investire in importanti sforzi di ripristino per affrontare la crescente crisi indotta dal prelievo di legna come combustibile.

Il Madagascar è uno dei Paesi più poveri del pianeta – ha aggiunto Julia Jones che insegna Scienza della Conservazione all’Università di Bangor (Gran Bretagna) e  ha coordinato lo Studio – Oltre il 40% dei bambini sotto i cinque anni sono rachitici a causa della malnutrizione e il Paese ha il numero più elevato di qualsiasi altro posto della Terra, che vivono in condizioni di estrema povertà. La conservazione deve quindi contribuire e non limitare gli sforzi nazionali mirati allo sviluppo economico, aiutando i poveri delle aree rurali che molto spesso sono emarginati nel processo decisionale. Ci assicureremo che il Presidente Rajoelina abbia una copia di questo paper e che i contenuti siano ben condivisi in Madagascar, ma pure dai potenziali donatori del cui sostegno c’è necessità. I nostri coautori e molti altri scienziati malgasci e internazionali che si preoccupano della situazione in  Madagascar sono pronti ad aiutare il nuovo Presidente a garantir che il suo mandato possa costituire il punto di svolta necessario al Paese e alla sua fauna selvatica“.

 

In copertina: Molte specie iconiche del Madagascar, come questo lemure bianco e nero (Varecia variegata) che vive nelle foreste primarie dell’isola sono in pericolo di estinzione (foto di Daniel Burgas)

 

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