Il CO.N.I.P. è nato nel 1998 con l’obiettivo di creare un circuito closed loop per la gestione dell’intero ciclo di vita delle casse in plastica applicando i principi dell’economia circolare, di cui è stato un precursore in Italia. Dal 2016 il Consorzio gestisce tramite il suo closed loop anche i pallet in plastica.
L’attenzione del Consorzio è stata da sempre orientata verso la valorizzazione dei materiali e non verso la loro demonizzazione. In questo particolare periodo storico, la plastica viene vista troppo spesso come un materiale dannoso in sé, mentre sarebbe necessaria un’analisi più completa e complessa di questo materiale e dei suoi utilizzi, ma, soprattutto, della sua gestione fine ciclo vita. Infatti, la plastica costituisce per l’uomo una risorsa di inestimabile valore in moltissimi campi poiché riesce a garantire elevatissimi standard igienico-sanitari, ha una vastissima gamma di utilizzi e può essere riciclata infinite volte. Proprio sulla possibilità di riciclo della plastica si fonda l’efficienza del sistema consortile. L’intuizione del Consorzio, infatti, è stata quella di decidere di valorizzare le casse in plastica (e successivamente i pallet) giunti alla fine del loro ciclo di vita trasformandoli in una risorsa, evitando così che finiscano in discarica e vengano smaltiti, con tutte le conseguenze ambientali ed economiche che tale smaltimento comporta. È proprio sulla gestione dei prodotti in plastica fine ciclo vita, infatti, che andrebbe posta una maggiore attenzione.
Il sistema CO.N.I.P. coinvolge tutti gli attori della filiera delle casse e dei pallet in plastica riciclata e cioè produttori, utilizzatori, raccoglitori e riciclatori. Tale conformazione del circuito consortile permette di operare tramite il closed loop e consente, quindi, ai produttori consorziati di utilizzare la materia prima seconda derivante dal riciclo delle casse e dei pallet a marchio CO.N.I.P. nella produzione di nuove casse e nuovi pallet. Ciò è reso possibile dall’efficienza della rete di raccolta realizzata dalle piattaforme CO.N.I.P. che hanno una presenza capillare sul territorio nazionale e che rispondono con efficacia alle esigenze di ripresa, ritiro e recupero delle casse e dei pallet fine ciclo vita. La struttura del sistema CO.N.I.P., infatti, coinvolgendo tutti gli attori delle filiere di riferimento, consente di valorizzare gli imballaggi fine ciclo vita, evitandone lo smaltimento in discarica e rendendoli delle vere e proprie risorse. La gestione dei prodotti, in generale, e degli imballaggi, in particolare, alla fine del loro ciclo di vita, è un punto centrale nel tema sia della gestione dei rifiuti sia della crisi climatica, analizzata nella sua complessità.
Sin dalla sua fondazione, infatti, l’obiettivo del Consorzio è stato quello di perseguire uno sviluppo industriale sostenibile, trovando il miglior equilibrio tra efficienza ambientale ed economica, con la consapevolezza che è proprio la gestione del fine ciclo vita di prodotti e imballaggi a determinare il loro impatto ambientale. Proprio per questo, tutti gli imballaggi del circuito consortile sono 100% riciclati e riciclabili poiché quando giungono alla fine del loro ciclo di vita vengono avviati a riciclo e il materiale che deriva da queste operazioni viene utilizzato nella produzione di nuove casse e nuovi pallet, in un ciclo infinito. Questo impegno nella valorizzazione degli imballaggi fine ciclo vita viene realizzato di concerto con studi e ricerche che hanno portato le casse CO.N.I.P. a rispondere a tutte le esigenze degli utilizzatori e a rappresentare una soluzione ecosostenibile di imballaggio. Le casse del circuito consortile, infatti, presentano delle caratteristiche meccaniche che da un lato ne agevolano la logistica, rendendole pallettizzabili, e dall’altro le rendono particolarmente idonee a contenere prodotti ortofrutticoli, poiché favorendo una uniforme distribuzione del freddo ed evitando la formazione di muffe, consentono una maggiore durata del prodotto contenuto, diminuendo sensibilmente gli sprechi alimentari. Inoltre, le casse CO.N.I.P. in plastica riciclata sono idonee al contatto diretto con l’ortofrutta, che rappresenta il principale mercato di riferimento per questa tipologia di imballaggio. L’impegno del circuito consortile verso la sostenibilità è quindi un impegno a tutto tondo, che prende in considerazione non solo il ciclo di vita dei propri imballaggi, ma anche l’impatto che essi hanno sui prodotti che contengono.
L’efficacia e l’efficienza, sia economiche che ambientali, del circuito ad anello chiuso implementato da CO.N.I.P. sono quantificabili. Un ente esterno alla realtà consortile ha condotto uno studio sul sistema consortile e sul modo in cui il Consorzio valorizza la materia prima seconda derivante dal riciclo delle casse e dei pallet a marchio CO.N.I.P. utilizzandola per la produzione di nuovi imballaggi e ciò che è emerso da quest’analisi è un impatto positivo sia sui consumi che sulle emissioni derivanti dai processi produttivi del sistema consortile. Annualmente, il circuito consortile consente di evitare il consumo di 139mila tonnellate di materia prima vergine, pari al peso di 14 Torri Eiffel, l’utilizzo di 628milioni di litri di acqua, corrispondenti alla capienza di 250 piscine olimpioniche, di risparmiare 51mln di euro sulle importazioni di greggio, evitando il consumo di 790mila barili di petrolio, e 2,3GJ di energia, pari al consumo medio annuo di 500mila cittadini italiani. Inoltre, il circuito closed loop CO.N.I.P. evita annualmente l’emissione di 155mila ton di gas serra, equivalenti a quelle generate da 62mila auto in un anno.