Manifestazioni e celebrazioni

IDDRR 2025 (13 ottobre): “Finanziare la resilienza, non i disastri”

Il tema scelto quest’anno per la Giornata internazionale per la riduzione del rischio di catastrofi (IDDRR) che si celebra ogni anno il 13 ottobre, vuole sottolineare l’urgente necessità di affrontare i crescenti costi dei disastri, spostando l’attenzione dalla risposta reattiva agli investimenti proattivi nella riduzione del rischio di catastrofi. In Italia, il 13 ottobre coincide con La Giornata nazionale “Io non rischio 2025” che conclude la “Settimana nazionale della protezione civile”.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 22 dicembre 1989 ha designato il 13 ottobre come data per celebrare la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri (IDDRR), al fine di promuovere una cultura globale della riduzione dei disastri, che comprenda la prevenzione, la mitigazione e la preparazione ai disastri.

Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio da Catastrofi (UNDRR), “la riduzione del rischio di catastrofi ha lo scopo di prevenire nuovi rischi di catastrofi, ridurre quelli esistenti, e gestire il rischio residuo, tutti elementi che contribuiscono al rafforzamento della resilienza e quindi al raggiungimento dello sviluppo sostenibile”.

Il 2025 è il 10° anno della Sendai Seven Campaign che utilizza la Giornata internazionale per attirare sugli obiettivi di Sendai, la città giapponese dove si è svolta nel 2015 la Conferenza mondiale sulla riduzione dei rischi di catastrofi che ha adottato il Piano di azione 2015-2030 con 7 obiettivi globali da raggiungere entro il 2030:
1. Sostanziale riduzione della mortalità e del numero delle persone colpite, in conseguenza di disastri.
2. Contenimento dei danni diretti all’economia in termini di PIL.
3. Aumento rilevante dell’accesso ai sistemi d’allarme rapido sui molteplici rischi.
4. Riduzione sostanziale dei danni causati alle infrastrutture critiche. 
5. Aumento considerevole del numero di Paesi dotati di strategie nazionali e locali di limitazione del rischio da catastrofi entro il 2020.
6. Miglioramento della cooperazione internazionale verso i Paesi in via di sviluppo attraverso un sostegno adeguato.
7. Soluzioni al “climate change” come uno dei fattori dei rischi catastrofali.

Per raggiungere l’obiettivo del Sendai Framework di ridurre i rischi e le perdite globali di catastrofi, il tema della Giornata internazionale per la riduzione del rischio di catastrofi (IDDRR) 2025 è “Finanziare la resilienza, non i disastri” (Fund Resilience, Not Disasters) per sottolineare l’urgente necessità di affrontare i crescenti costi dei disastri, spostando l’attenzione dalla risposta reattiva agli investimenti proattivi nella riduzione del rischio di catastrofi.

I disastri stanno diventando significativamente più costosi. Mentre i costi diretti dei disastri sono cresciuti fino a circa 202 miliardi di dollari all’anno, il Rapporto di Valutazione Globale sulla Riduzione del Rischio di Disastri (GAR 2025) stima che il costo reale sia 11 volte superiore, quasi 2,3 trilioni di dollari.

I disastri meteorologici estremi sono sempre più frequenti, superando le norme storiche e le proiezioni di molti modelli di rischio, con i paesi in via di sviluppo che sopportano il peso maggiore di questi impatti a causa delle loro economie più piccole, anche se i paesi sviluppati subiscono i disastri più costosi in valore assoluto.

Eppure i finanziamenti per ridurre le ripercussioni rimangono pericolosamente bassi – ha affermato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres nel suo messaggio per la Giornata – Solo il 2% degli aiuti allo sviluppo e spesso meno dell’1% dei bilanci pubblici sono dedicati alla riduzione del rischio di catastrofi. Non si tratta solo di un divario, ma di un errore di calcolo. Ogni dollaro investito in infrastrutture resilienti nei paesi in via di sviluppo fa risparmiare 4 dollari in caso di catastrofi. Il tema della Giornata Internazionale per la Riduzione del Rischio di Catastrofi di quest’anno ci ricorda l’imperativo di finanziare la resilienza. Governi e donatori devono aumentare gli investimenti nella riduzione del rischio di catastrofi. Il settore pubblico e quello privato devono integrare il rischio in ogni decisione, per ridurre l’esposizione e la vulnerabilità ai pericoli. E la resilienza deve essere parte integrante delle fondamenta dello sviluppo. Impegniamoci a far fronte ai crescenti rischi con un aumento dei fondi e a costruire un futuro più sicuro ed equo per tutti”.

Attraverso l’’analisi dettagliata degli eventi catastrofici e dei fattori scatenanti, si possono individuare soluzioni efficaci, prevenendo disastri molto più grandi e contribuendo ad un futuro inclusivo, interconnesso e finanziariamente stabile.  

Benefici della resilienza
1. La resilienza dà i suoi frutti, ma solo quando i paesi investono in essa.

– Ogni dollaro investito per rendere le infrastrutture resistenti ai disastri nei paesi in via di sviluppo consente di risparmiare 4 dollari in termini di impatto economico (Banca Mondiale).   
– Investendo nel rafforzamento dei sistemi di allerta precoce, la Commissione globale per l’adattamento ha scoperto che gli allarmi precoci, emessi entro 24 ore dall’imminente pericolo, possono ridurre i danni di circa il 30%.
– Investire in azioni preventive e potenziare le reti di sicurezza sociale può aiutare le comunità a riprendersi rapidamente dopo i disastri.
 2. Investire nella resilienza ha benefici per tutto il nesso tra aiuti umanitari e sviluppo: riduce le perdite dovute a calamità, protegge lo sviluppo e riduce i bisogni umanitari.  

Come finanziare la resilienza
1. Aumentare i finanziamenti
 per la riduzione del rischio di catastrofi e l’adattamento ai cambiamenti climatici nei bilanci nazionali e negli aiuti internazionali (aiuti umanitari e allo sviluppo).  
– I finanziamenti nazionali per la riduzione del rischio di catastrofi dovrebbero essere “vincolati” nei bilanci nazionali e integrati nei bilanci settoriali. Strumenti come il tagging di bilancio e lo sviluppo di strategie nazionali di finanziamento per la riduzione del rischio di catastrofi possono essere d’aiuto. 
– I paesi con un’elevata vulnerabilità ai disastri, come i paesi meno sviluppati, i piccoli stati insulari in via di sviluppo, i paesi africani e i paesi fragili e colpiti da conflitti, meritano una maggiore assistenza internazionale.
2. Garantire che lo sviluppo sia informato sui rischi
I piani di sviluppo dovrebbero essere allineati alle priorità di riduzione del rischio di catastrofi. In caso contrario, investimenti per lo sviluppo che non tengono conto del rischio potrebbero creare nuovi rischi di catastrofi o aggravare quelli esistenti, aumentando così la probabilità di un disastro.
3. Incoraggiare il settore privato a essere resiliente.  
– Le aziende dovrebbero essere incentivate a garantire che i loro investimenti siano ponderati in termini di rischio, poiché sono responsabili della maggior parte dello sviluppo nei paesi.  
– Il settore finanziario può sviluppare strumenti per finanziare la resilienza, come obbligazioni e assicurazioni, e sostenere gli sforzi del governo attraverso partenariati pubblico-privati ​​e finanziamenti misti.  

L’UNDRR) invita organizzazioni, governi, società civile, gruppi giovanili, settore privato e tutte le parti interessate a proporre eventi a sostegno della IDDRR 2025.

In Italia la Giornata internazionale per la riduzione del rischio di catastrofi, coincide con la conclusione della VII edizione della “Settimana nazionale della protezione civile” (qui la mappa degli eventi) e con il consueto appuntamento con la Campagna nazionale di comunicazione ”Io non rischio” che, grazie all’impegno di migliaia di volontarie e volontari della Protezione civile, tornerà ad animare le piazze italiane per diffondere le buone pratiche, cioè azioni concrete per la riduzione del rischio, contribuendo così alla creazione di una cultura di protezione civile nel nostro Paese.

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