Sostenibilità

GSDR 2023: rapporto della scienza per conseguire gli OSS al 2030

Con il mondo fuori strada verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), è necessaria un’azione. Basandosi sui dati e sugli approfondimenti più recenti, il Rapporto sullo sviluppo sostenibile globale 2023 (GSDR) redatto da un Gruppo di 15 scienziati indipendenti di varie discipline nominati dal Segretario ONU per redigere ogni 4 anni, in occasione della verifica sullo stato di realizzazione degli OSS, quale quella che si apre a New York con il Vertice dei Capi di Stato e di Governo (18-19 settembre 2023), offre le soluzioni basate sulla scienza per accelerare sulla loro attuazione.

Cambiamenti trasformativi basati sulla scienza sono in grado di invertire velocemente la rotta e darebbero il turbo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS).

È questo l’assunto del nuovo Global Sustainable  Development Report (GSDR) dal titolo “Tempi di crisi, tempi di cambiamento: la scienza per accelerare le trasformazioni verso lo sviluppo sostenibile” che, in vista del Vertice dei Capi di Stato e di Governi sull’attuazione dell’Agenda 2030 per Sviluppo Sostenibile al 2030 (New York, 17-18 settembre 2023), è stato presentato il 12 settembre 2023 nel corso di una Conferenza stampa.

Il GSDR 2023, il secondo realizzato da un Gruppo indipendente di 15 scienziati di varie discipline e istituzioni nominati dal Segretario generale delle Nazioni Unite dopo il precedente del 2019, stante la richiesta del 2016 dei rappresentanti degli Stati nel Forum politico di alto livello (HLPF) sullo sviluppo sostenibile a livello globale per la sua redazione ogni 4 anni, in coincidenza con le deliberazioni quadriennali di revisione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

I negoziatori, consapevoli che l’attuazione dell’Agenda 2030 sarebbe stata complessa e ambiziosa senza precedenti e che un approccio a compartimenti stagni allo sviluppo non sarebbe stato adeguato, hanno riconosciuto la capacità della scienza di comprendere e gestire le relazioni tra gli obiettivi di sviluppo sociale, ambientale ed economico, e quindi hanno chiesto un rapporto per rafforzare l’interfaccia scienza-politica.

La scienza deve svolgere un ruolo importante nel promuovere lo sviluppo sostenibile fornendo prove a sostegno dell’emergere di innovazioni e dello smantellare percorsi o paradigmi negativi. Il rapporto invita le università, i politici e i finanziatori della ricerca ad aumentare il sostegno alla ricerca guidata dall’Agenda 2030, soprattutto nel Sud del mondo. Per essere significativa, la scienza deve essere trasparente, inclusiva e transdisciplinare prodotta in contesti diversi da gruppi eterogenei e multidisciplinari che coinvolgano tutti i possibili attori, compresi i giovani.

La scienza è essenziale, ma non sufficiente di per sé – ha affermato durante la Conferenza stampa Imme Scholz, co-Presidente della Fondazione Heinrich Böll e co-Presidente  del Gruppo Indipendente di Scienziati che ha predisposto il rapporto con il supporto da un gruppo di lavoro interagenziale dell’ONU (UN DESA, UNCTAD, UNDP, UNEP, UNESCO e WB) – Una buona elaborazione delle politiche combina la conoscenza scientifica con le norme sociali e con ciò di cui le persone hanno bisogno, vogliono e sono disposte a dare. Ciò include l’esplicitazione dei costi e dei benefici della trasformazione e la definizione di una transizione giusta”.

Secondo i redattori del Rapporto, la situazione è “molto più preoccupante” rispetto al 2019. Gli effetti persistenti della pandemia di COVID-19, il conflitto e l’instabilità, l’inflazione e l’aumento del costo della vita, “hanno spazzato via anni di progressi su alcuni SDG” e rallentato i progressi su altri.

A metà strada verso l’Agenda 2030, l’evidenza dimostra chiaramente che un cambiamento incrementale e frammentato non è sufficiente per raggiungere tutti i 17 SDG nei restanti sette anni. Sono dunque necessarie trasformazioni strategiche, sottolinea il Rapporto, che non solo sono possibili, ma obbligate, e richiedono un uso giudizioso ed efficace del tempo e delle risorse, raccomandando di “lottare non per uno, ma per tutti i titoli […] Un futuro migliore non riposa su una fonte di sicurezza, ma su tutte le garanzie necessarie, tra cui quelle geopolitiche, energetiche, climatiche, idriche, alimentari e di sicurezza sociale. Le strategie per abbracciare le trasformazioni, pertanto, dovrebbero basarsi sui principi di solidarietà, equità e benessere, in armonia con la natura”.

Come il Rapporto del 2019, il GSDR 2023 evidenzia le “aree cruciali in cui le azioni possono avere un impatto sugli OSS“:
Benessere e capacità umani;
Economie sostenibili e giuste;
Sistemi alimentari sostenibili e modelli nutrizionali sani;
Decarbonizzazione energetica ad accesso universale;
Sviluppo urbano e periurbano;
Beni comuni ambientali globali.

Oltre alle quattro “leve” già indicate nel GSDR 2019 per realizzare la trasformazione in questi punti di ingresso – governance, economia e finanza, scienza e tecnologia, azione individuale e collettiva – il GSDR 2023 identifica una quinta leva: lo sviluppo di capacità.

Per guidare i politici in questo processo, il Rapporto presenta una serie di inviti all’azione.
In primo luogo propone, come punto centrale dell’Agenda 2030, che gli Stati membri elaborino un quadro condiviso per la trasformazione degli OSS composto da 6 elementi:
Piani d’azione nazionali per contrastare le tendenze negative o la stagnazione nell’attuazione degli OSS;
Pianificazione locale e specifica di settore da inserire nei piani nazionali;
Iniziative attraverso l’agenda d’azione di Addis Abeba (AAAA) o in altro modo per aumentare le tasse, comprese le riforme fiscali, la ristrutturazione del debito e lo sgravio, e un maggiore impegno da parte delle istituzioni finanziarie internazionali per l’attuazione degli OSS;
Investimenti in dati relativi agli OSS, strumenti basati sulla scienza e apprendimento delle politiche;
Partenariati per rafforzare l’interfaccia scienza-politica-società;
Misure per migliorare la responsabilità dei governi e delle altre parti interessate.

In secondo luogo, raccomanda di sviluppare la capacità di trasformazione a livello individuale, istituzionale e di rete, per elaborare strategie, innovare, gestire i conflitti, identificare e superare gli ostacoli e far fronte a crisi e rischi.

In terzo luogo propone interventi sinergici chiave in ciascuno dei sei punti di ingresso per la trasformazione della sostenibilità, per conseguire coerenza ed equità e garantire che i progressi nel benessere umano non avvengano a scapito del clima, della biodiversità e degli ecosistemi.

Al quarto punto, propone 5 misure per migliorare le condizioni fondamentali per l’attuazione: 1) investire nella prevenzione e risoluzione dei conflitti; 2) aumentare il margine di bilancio; 3) sostenere i gruppi emarginati; 4) sfruttare la trasformazione digitale; e 5) investire nell’uguaglianza di genere.

Vengono raccomandati, inoltre, strumenti per trasformare la scienza e approcci per garantire che scienza, politica e società lavorino insieme per un futuro in cui le persone e la natura possano prosperare insieme.

Il Rapporto sullo sviluppo sostenibile globale 2023 aiuta a gettare nuova luce sui processi e sulle pratiche di trasformazione che possono aiutare a spostare il mondo dall’impegno all’azione e dalla dichiarazione alla realizzazione – afferma nella Prefazione il Segretario generale delle Nazioni Unite, António GuterresIl rapporto delinea i cambiamenti necessari, non solo nelle fonti energetiche, nei modelli di consumo e nelle catene di rifornimento per l’economia, ma anche nei valori, nei cuori e nelle menti. Basandosi sui dati e sui più recenti approfondimenti scientifici, il rapporto offre un modo innovativo di considerare e perseguire questi cambiamenti e soluzioni per contribuire a realizzare una nuova e più sostenibile realtà”.

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