Greta Thunberg la giovane ambientalista svedese, invisa a molti leader politici, è la più giovane persona che abbia mai avuto la prestigiosa copertina di Time per il maggior impatto sui media negli ultimi 12 mesi.
“Per aver lanciato l’allarme sul rapporto predatorio dell’umanità nei confronti dell’unica casa che abbiamo, per aver portato in un mondo confuso e diviso una voce che trascende culture e frontiere gli sfondi e i confini, per aver mostrato come potrebbe essere quando alla guida è una nuova generazione, Greta Thunberg è la persona del 2019 di Time”.
Così Time, la rivista settimanale statunitense ha motivato la scelta della attivista ambientalista svedese a cui viene dedicata la copertina “’Person of the Year”, riconoscimento che viene assegnato all’individuo o a gruppi di individui che hanno avuto il maggiore impatto sui titoli dei media negli ultimi 12 mesi.
Raggiunta dai giornalisti dopo il suo intervento alla COP25 di Madrid, Greta Thunberg ha dichiarato di essere stata sorpresa e onorata per la nomina di “Persona dell’anno” più giovane che sia apparsa sulla copertina di Time.
“Non avrei mai immaginato che potesse succedere qualcosa del genere – ha dichiarato la Thunberg all’Associated Press – Altri giovani attivisti del movimento Friday for Future vi hanno contribuito, meritando, pertanto, di condividere il riconoscimento”.
L’adolescente svedese è diventata il simbolo di un crescente movimento di attivisti che hanno indetto degli scioperi scolastici in tutto il mondo, traendo spunto dall’esempio di Greta che dall’agosto del 2018 aveva cominciato ad assentarsi il venerdì dalle lezioni scolastiche per manifestare a Stoccolma di fronte alla sede del Parlamento con il cartello “Sciopero scolastico per il clima”.
La notorietà della Thunberg è cresciuta dopo discorso tenuto alla sessione plenaria della Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite COP24 di Katowice (1-15 dicembre 2018), quando aveva accusato i Governi di non prendere decisioni adeguate alla gravità dei cambiamenti climatici come indicato dagli scienziati.
Greta non si è limitata a proseguire la sua azione individuale in strada, ma ha intrapreso la via dei social network, coniando l’hashtag #fridayforfuture, divenuto in poco tempo un fenomeno virale globale, tanto che nel corso del 2019 nelle città di tutto il mondo gli studenti hanno organizzato dei Venerdì per il Futuro, mettendo in allarme la politica che ha reagito accusando gli studenti di perdere del tempo prezioso e la sua leader di aggressività.
L’immagine dell’espressione del suo viso all’ingresso inaspettato del Presidente Donald Trump al Vertice dei Capi di Stato e di Governo per l’azione climatica, indetta dal Segretario dell’Onu Antonio Gutterres, ha fatto il giro del mondo.
Peraltro è di queste ore la notizia che Donald Trump ha definito “ridicola” la scelta di Time, aggiungendo in un tweet che “Greta deve lavorare sul suo problema di gestione della rabbia [Anger Management], quindi andare a vedere un buon film vecchio stile con un amico! Calma, Greta, calma”.
Anche il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro questa settimana se l’è presa con la Thunberg che aveva twittato che gli indigeni brasiliani vengono assassinati per aver cercato di proteggere la foresta dalla deforestazione illegale.
“Greta ha detto che gli indiani sono morti perché stavano difendendo l’Amazzonia – ha affermato Bolsonaro – È impressionante che la stampa stia dando spazio a una mocciosa del genere”, usando la parola portoghese “pirralha“.
In entrambe le occasioni, la Thunberg ha ironicamente modificato il suo profilo facebook, con “pirralha” e “adolescente che sta imparando a gestire la rabbia”.
Giunta a Madrid, su un catamarano dotato di pannelli solari, dopo che lo spostamento della COP25 da Santiago del Cile alla capitale spagnola aveva scombussolato i suoi programmi, Greta ha partecipato alla marcia per il clima dello scorso venerdì.
Nel corso di una Conferenza stampa prima della manifestazione ha dichiarato di sperare che la COP25 raggiunga risultati concreti e che questo produca maggiore consapevolezza nella popolazione della crisi climatica.
“È da un anno che protestiamo e non è accaduto nulla – ha dichiarato Greta Thunberg – Vogliamo vedere delle azioni reali. E per ora non ci sono state. I politici devono agire, adesso non abbiamo più un minuto da perdere”.
Poi, rivolgendosi alle migliaia di giovani partecipanti alla marcia, ha aggiunto “Il cambiamento di cui abbiamo bisogno non arriverà da quelli al potere. Il cambiamento verrà dalle persone e dalle masse che lo chiedono”.
Proprio a Madrid il 10 dicembre Amnesty International ha diffuso un sondaggio effettuato tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni di tutto il mondo che mostra come per la cosiddetta generazione Z la crisi climatica è la sfida più importante che la società deve affrontare e che c’è il rischio che il solco tra i leader politici e le generazioni più giovani si accentui sempre più.
Alla COP25, rivolgendosi ai delegati Greta ha sottolineato che “Il pericolo maggiore non è l’inazione. Il vero pericolo è quando i politici e gli amministratori delegati fanno sembrare che si sta facendo qualcosa quando in realtà quasi nulla viene fatto a parte la contabilità intelligente e le pubbliche relazioni creative”.
L’allusione è ai tentativi da parte di Brasile, Australia e Stati Uniti di voler continuare ad utilizzare i meccanismi di mercato del carbonio che hanno permesso do contabilizzare due volte le quote di riduzione delle emissioni e che dovrebbero essere eliminati in favore dei meccanismi di sviluppo sostenibile.
E domani venerdì 13 dicembre 2019 sarà a Torino per il “Friday for Future degli studenti”, dopo quello del 27 settembre 2019 nel capoluogo piemontese, a cui avevano partecipato oltre 50.000 giovani.
“Non vedo l’ora di unirmi allo sciopero del clima a Torino, in Italia, sulla via del ritorno a casa! Ci vediamo in Piazza Castello alle 15.00!”, ha twittato Greta Thunberg.