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Rinnovabili: la revisione degli impegni (NDC) deve prevederne il raddoppio

Un Rapporto di IRENA (Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili) presentato alla COP25 indica che gli attuali impegni volontari sottoscritti dai Paesi nell’ambito dell’Accordo di Parigi non riflettono l’effettiva crescita delle rinnovabili e invita a prevedere nella revisione del 2020 a più che duplicare la capacità del settore al 2030.

Dei 156 NDC (Nationally Determined Contributions), gli impegni volontari sottoscritti dai Paesi secondo quanto previsto dall’Accordo di Parigi, presentati finora, 135 Paesi menzionano le fonti rinnovabili, ma la maggior parte di questi non utilizza le energie rinnovabili per aumentare le proprie ambizioni.

È quanto emerge dal RapportoNDCs in 2020. Advancing renewables in the power sector and beyond” che l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) ha presentato alla COP25 di Madrid,

L’Agenzia stima inoltre che entro il 2030 saranno necessari oltre 1.700 miliardi di dollari all’anno per attuare adeguati obiettivi in ​​materia di energia rinnovabile, sebbene gran parte di tale finanziamento potrebbe derivare dall’eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.

I Paesi devono essere sempre più ambiziosi nei loro impegni di far aumentare le energie rinnovabili e ridurre le emissioni di CO2 correlate alla produzione di energia. Il primo round di NDC si è rivelato inadeguato per raggiungere gli obiettivi climatici. La revisione di tali impegni previsti entro il 2020 rappresenta un’importante opportunità per rafforzare gli obiettivi per le energie rinnovabili.

Le potenzialità di sviluppo delle energie rinnovabili, trainate soprattutto dall’aumento del settore fotovoltaico che in un precedente Rapporto dell’Agenzia era stimato in crescita del 13% al 2030 e del 25% al 2050, non sono attualmente colte nel contributo che possono offrire a cogliere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi, molti degli OSS dell’Agenda ONU al 2030 e i milioni di posti di lavoro che potrebbero essere creati.

Non esiste sviluppo sostenibile senza energia rinnovabile – ha dichiarato il Direttore generale di IRENA, Francesco La CameraÈ possibile accelerare la transizione energetica low-carbon e raggiungere uno sviluppo sostenibile, creando così economie inclusive e prospere”.

I principali risultati del Rapporto

– Un’implementazione maggiore dell’energia rinnovabile, pari a 7,7 TW ( pari a 3,3 volte la capacità globale attuale), potrebbe essere raggiunta in modo conveniente e comporterebbe notevoli benefici socio-economici.

– Gli attuali obiettivi energetici dei NDC trascurano il 59% del potenziale per la distribuzione di energia elettrica rinnovabile in linea con l’Accordo di Parigi entro il 2030.
– Gli obiettivi energetici dei NDC non colgono nemmeno gli obiettivi  delle strategie e dei piani nazionali. L’allineamento del prossimo ciclo di NDC a tali obiettivi del mondo reale potrebbe aumentare la capacità di energia rinnovabile globale a 5,2 TW (o 2,2 volte la capacità globale attuale) entro il 2030.
– Attualmente, solo 85 Paesi hanno incluso impegni incondizionati di energia rinnovabile nei loro attuali NDC,  rispetto ai 135 che hanno incluso le energie rinnovabili.
– I NDC attuali non riflettono l’effettiva crescita dell’energia rinnovabile, attualmente in aumento dell’8,6% all’anno dal 2015. 
– La concretizzazione degli attuali NDC si tradurrebbe in una crescita della capacità annuale del 4% per il periodo 2015-2030, mentre la crescita annuale dell’energia rinnovabile era già stata in media del 5,9% nel 2010-2014. Con le attuali tendenze di diffusione, i 3.2 TW previsti per il 2030 con gli attuali obiettivi energetici dei NDC potrebbero essere raggiunti entro il 2022.
– La sola decarbonizzazione del settore energetico non sarà sufficiente per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Piuttosto, l’intero settore energetico dovrebbe andare incontro ad una profonda trasformazione attraverso l’adozione delle energie rinnovabili e delle misure di efficienza energetica, nonché per effetto di una maggiore elettrificazione degli usi finali.

L’analisi di IRENA mostra che un percorso verso un’economia decarbonizzata è tecnologicamente possibile e socialmente ed economicamente vantaggioso – ha sottolineato La Camera – Le energie rinnovabili sono buone per la crescita, buone per la creazione di posti di lavoro e offrono notevoli benefici sociali. Con le energie rinnovabili, possiamo anche espandere l’accesso all’energia e contribuire a sradicare la povertà energetica in linea con l’Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile 2030. IRENA promuoverà lo scambio di conoscenze, rafforzerà i partenariati e collaborerà con tutte le parti interessate per catalizzare l’azione sul campo. Ci stiamo impegnando con i paesi e le regioni di tutto il mondo per facilitare i progetti di energia rinnovabile e aumentare le loro ambizioni”.

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