Cambiamenti climatici Società

Amnesty International: generazione Z vede crisi clima la peggiore minaccia

Nel giorno della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, Amnesty International ha presentato alla COP25 di Madrid i risultati di un sondaggio condotto a livello globale tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, che mostra come per la cosiddetta generazione Z la crisi climatica sia la sfida più importante per la società e la maggiore minaccia per i diritti umani.

Il cambiamento climatico è la sfida più importante che il mondo deve affrontare, secondo un sondaggio condotto sui giovani della generazione Z da Ipsos Mori, Società inglese leader nella analisi e ricerche sociali e di mercato, per conto di Amnesty International e presentato durante la COP25 di Madrid oggi 10 dicembre 2019, Giornata dei Diritti Umani che quest’anno ha per focus  l’empowerement giovanile (“Youth Standing Up for Human Rights).

Il sondaggio condotto su 10.000 persone di età compresa tra 18 e 25 anni in 22 Paesi, alle quali è stato chiesto di scegliere 5 tematiche, su 23 proposte, che ritenevano fossero le sfide attuali più importanti che il loro Paese.

Circa il 41% ha citato il cambiamento climatico come la preoccupazione più comune citata a livello globale, seguita dal 36% che ha scelto l’inquinamento e il 31% che ha individuato nel terrorismo una delle principali minacce.

Nell’anno in cui i giovani si sono mobilitati in gran numero per il clima, non sorprende che molti degli intervistati lo abbiano individuato come il problema mondiale più importante – ha commentato Kumi Naidoo, Segretario generale di Amnesty International – Si tratta di un campanello d’allarme per i leader mondiali che devono assumere misure molto più decisive per affrontare l’emergenza climatica, se non vogliono rischiare di tradire ulteriormente le generazioni più giovani”.

Delle 10 tematiche ambientali sulle 23 proposte, il riscaldamento globale è stato più diffusamente comunemente citato come uno dei problemi ambientali più importanti per il mondo (57%), seguito dall’inquinamento degli oceani (42%), e dall’inquinamento atmosferico e dalla deforestazione (entrambi al 31%).

Tuttavia, i risultati dell’indagine di Amnesty International si estendono ben oltre la crisi climatica, riflettendo le lotte quotidiane e le preoccupazioni che affronta la Generazione Z nei propri Paesi. A livello nazionale la corruzione è stata comunemente citata come una delle questioni più importanti (36%), seguita da instabilità economica (26%), disuguaglianza di reddito (25%), e violenza contro le donne (21%).

Mentre celebriamo la Giornata dei diritti umani, dobbiamo riconoscere che la crisi climatica sarà senza dubbio la questione determinante per le giovani generazioni – ha aggiunto Naidoo – Il diritto a un ambiente sano, compreso un clima sicuro, è essenziale per il godimento di tanti altri diritti. Per affermare questo diritto oggi i giovani sono stati costretti a prendere l’iniziativa”.

Nell’ultimo Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Ginevra, 24 giugno – 12 luglio 2019), nel corso del quale è stato presentato il RapportoCambiamenti climatici e povertà”, gli effetti del global warming sono stati individuati come la minaccia più grave per la democrazia e i diritti umani.

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