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Giornata Meteorologica Mondiale: l’Oceano, il nostro Clima e il Tempo

Per la celebrazione della Giornata Meteorologica Mondiale (23 marzo), l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) ha scelto per tema le relazioni tra oceano, clima e tempo per sensibilizzare sulle dinamiche atmosferiche e climatiche del nostro Pianeta, compreso gli impatti dovuti ai cambiamenti climatici, e sull’importanza di migliorare la ricerca oceanografica, stante anche il 2021 anno di inizio del Decenniodelle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile(2021-2030), proclamato dalle Nazioni Unite. In Italia, un evento online organizzato dall’AISAM andrà in onda a partire dalle ore 09.30.

Il Consiglio Direttivo dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), per il World Meteorological Day 2021 (23 marzo) ha scelto per le celebrazioni il tema “L’Oceano, il nostro Clima e il Tempo” (The Ocean, our Climate and Weather), atteso che quest’anno inizia il il Decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile (2021-2030), proclamato dalle Nazioni Unite con l’obiettivo primario di sostenere i Paesi nel raggiungimento dell’Obiettivo 14 (Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile) dell’Agenda 2030.

Coprendo circa il 70% della superficie terrestre, l’oceano è uno dei principali motori del tempo e del clima del mondo, svolgendo anche un ruolo centrale nei cambiamenti climatici. L’oceano è anche un importante motore dell’economia globale, trasporta oltre il 90% del commercio mondiale e sostiene il 40% dell’umanità che vive entro 100 km dalla costa.

Per questo, i servizi meteorologici e idrologici nazionali e i ricercatori monitorano regolarmente l’oceano e come sta cambiando, modellando il modo in cui influisce sull’atmosfera e fornendo un’ampia varietà di servizi marittimi, compreso il supporto alla gestione costiera e alla sicurezza della vita in mare. A seguito dei crescenti impatti dei cambiamenti climatici, le osservazioni, le ricerche e i servizi ecosistemici forniti dall’oceano sono divenuti più essenziali che mai.

La WMO, in quanto Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per il clima, il tempo e l’acqua, è impegnata a sostenere la comprensione del legame inestricabile tra oceano, clima e tempo, al fine di il mondo in cui viviamo, compresi gli impatti dei cambiamenti climatici.

L’oceano funge da termostato terrestre e nastro trasportatore. Assorbe e trasforma una parte significativa della radiazione solare che colpisce la superficie terrestre e fornisce calore e vapore acqueo all’atmosfera. Enormi correnti oceaniche orizzontali e verticali formano e fanno circolare questo calore intorno al Pianeta, spesso per migliaia di chilometri, plasmando così il tempo e il clima della Terra su scala globale e locale.

Fenomeni come l’oscillazione meridionale di El Niño derivano sia dal mare che dall’atmosfera, influenzando le temperature, le precipitazioni e gli schemi delle tempeste in molte parti del globo. El Niño tende ad avere un effetto riscaldante sulle temperature globali, mentre La Niña le raffredda. Tuttavia, l’equilibrio naturale oceano/atmosfera è sempre più distorto dagli effetti delle attività umane.

Il Rapporto speciale dell’IPCC sull’oceano e la criosfera in un clima che cambia (SROCC) ha calcolato che ad oggi gli oceani hanno assorbito oltre il 90% del calore in eccesso nel sistema climatico, ed entro il 2100 assorbiranno da 2 a 4 volte più calore rispetto all’intervallo compreso dal 1970 ad oggi, se il riscaldamento globale sarà limitato a +2°C e fino a 5-7 volte di più in uno scenario con emissioni più elevate. Ma questo ha un prezzo pesante poiché il riscaldamento degli oceani e i cambiamenti chimici delle loro acque stanno già sconvolgendo gli ecosistemi marini e le persone che dipendono da loro.

Il calore degli oceani è a livelli record a causa delle emissioni di gas serra e l’acidificazione degli oceani non accenna a diminuire – ha dichiarato il Segretario generale della WMO, Petteri TaalasL’impatto di ciò si farà sentire per centinaia di anni perché l’oceano ha la memoria lunga. Il ghiaccio si sta sciogliendo, con profonde ripercussioni per il resto del Pianeta, a causa del cambiamento dei modelli meteorologici e dell’accelerazione dell’innalzamento del livello del mareNel 2020, il minimo annuale del ghiaccio marino artico è stato tra i più bassi mai registrati, esponendo le comunità polari ad anomale inondazioni costiere e le parti interessate, come il settore dei trasporti marittimi e la pesca, ai pericoli del ghiaccio marino. Le temperature oceaniche calde hanno contribuito ad alimentare una stagione record degli uragani nell’Atlantico e intensi cicloni tropicali nell’Oceano Indiano e nel Pacifico meridionale nel 2020. Dato che circa il 40% della popolazione mondiale vive entro 100 km dalla costa, c’è un’urgente necessità di proteggere, grazie a sistemi di allerta precoce Multi Hazard migliorati e previsioni basate sull’impatto, le comunità dai pericoli costieri, come onde, mareggiate e innalzamento del livello del mare”.

Servizi marittimi e costieri
La “Blue economy”, stimata in 3-6 trilioni di dollari all’anno, rappresenta più di tre quarti del commercio mondiale e fornisce mezzi di sussistenza a oltre 6 miliardi di persone. Tuttavia, ogni anno vengono persi in mare milioni di dollari in merci e centinaia di vite a causa di condizioni meteorologiche estreme come forti venti, grandi onde, nebbia, temporali, ghiaccio marino e gelate.

L’accuratezza e la tempestività delle previsioni meteorologiche standardizzate negli ultimi decenni sono migliorate e la comunità della WMO si impegna a migliorare le previsioni basate sull’impatto, non solo su come sarà il tempo ma su cosa farà. Tuttavia, i vincoli tecnologici spesso ostacolano l’effettiva consegna delle previsioni alle navi. È fondamentale migliorare i servizi di supporto decisionale per aiutare i marittimi a raggiungere un equilibrio tra la riduzione al minimo dei costi e la rotta, massimizzando al contempo la sicurezza ed evitando condizioni meteorologiche marittime pericolose. 

L’OMM lavora in partnership con l’Organizzazione marittima internazionale (IMO) e l’Organizzazione idrografica internazionale (IHO), a supporto della Convenzione internazionale per la sicurezza della vita in mare (SOLAS), adottata due anni dopo l’affondamento del Titanic nel 1912.

Oltre alla sicurezza della vita in mare, i servizi marittimi includono anche il supporto meteo-oceanico per le emergenze come le operazioni di ricerca e salvataggio ambientali, come le fuoriuscite di petrolio e di sostanze chimiche.

Con il potenziale aumento del traffico marittimo c’è crescente preoccupazione per la perdita di ghiaccio marino in un mondo in via di riscaldamento. A differenza degli eventi meteorologici estremi di durata relativamente breve, il ghiaccio marino rappresenta una minaccia costante e spesso nascosta. Meno ghiaccio non significa meno pericolo e le conseguenze di un grave incidente nelle acque artiche sarebbero devastanti per l’ambiente. La WMO sta quindi cercando di migliorare le previsioni e gli avvisi sulle condizioni meteorologiche e dei ghiacci nelle regioni polari.

Poiché le popolazioni costiere continuano a crescere, come peraltro i flussi turistici attratti da queste aree, fornire servizi di previsione costiera è fondamentale. Porti e approdi, al centro dei trasporti di persone e merci, richiedono previsioni accurate per supportare operazioni sicure e mantenere lo sviluppo economico.

Lungo le zone costiere basse, specialmente nei Paesi meno sviluppati e nei Piccoli Stati Insulari (SIS) in via di sviluppo, le comunità a rischio richiedono i servizi di allerta più precoci possibili per alcuni pericoli tra cui onde anomale, tempeste, mareggiate, maree, livelli dei fiumi e persino tsunami. La WMO sta lavorando per migliorare il preallarme per questa combinazione di pericoli, specialmente nei Paesi vulnerabili, attraverso un’iniziativa di previsione dell’inondazione costiera.

Osservazioni oceaniche
I progressi tecnologici stanno rivoluzionando la nostra capacità di monitorare sistematicamente l’oceano e quindi comprenderne il ruolo nel tempo e nel clima.
Gran parte delle informazioni alla base di tali previsioni marine, meteorologiche e climatiche proviene da sistemi di osservazione a scala di bacino oceanico coordinati a livello globale, sia satellitari che in situ, che includono una migliore osservazione e previsione di onde, correnti, livello del mare, qualità dell’acqua e abbondanza di vita e di risorse marine.

Ma rimangono grandi divari geografici e di ricerca nel sistema globale di osservazione degli oceani  (Global Ocean Observing System) che si sta adoperando per soddisfare la crescente domanda di previsioni e servizi. È necessario supportare le nuove tecnologie e lo sviluppo di strumenti di osservazione autonomi e garantire la fornitura di dati e informazioni tempestivi e accessibili a disposizione di tutti gli utenti.

La pandemia di Covid-19, entrata nel suo secondo anno, ha messo in difficoltà il sistema informativo a causa del richiamo nei porti di origine da parte dei Governi e degli organismi internazionali di quasi tutte le navi per la ricerca oceanografica. Anche la capacità delle navi commerciali di fornire importanti osservazioni oceaniche e meteorologiche si è ridotta e non è stato possibile mantenere le boe oceaniche e altri sistemi, portando in alcuni casi alla loro prematura fine, indicando, quindi, la chiara e urgente necessità di espandere un sistema globale di osservazione degli oceani, finanziato e progettato per soddisfare le esigenze degli utenti.

In occasione del World Meteorological Day 2021, l’AssociazioneItalianadi Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), l’Università di Roma “La Sapienza”, l’Università degli Studi dell’Aquila, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, hanno  organizzato un evento online, fruibile anche da non addetti ai lavori, che andrà in onda il 23 marzo dalle ore 09.30 sulla piattaforma: www.univaq.it/live .

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