Cambiamenti climatici Clima Mari e oceani

Clima: la febbre del Pianeta nel 2017 è salita ancora

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Nel 2017 le concentrazioni dei 3 principali gas ad effetto serra (diossido di carbonio, metano e protossido di azoto) hanno raggiunto livelli record; l’innalzamento dei mari ha toccato il suo livello più alto; la temperatura media globale è stata la 3a più alta mai registrata, dopo il 2016 (primo) e il 2015.

Questi ed altri impressionanti dati relativi a 50 diversi indicatori climatici sono contenuti nel Rapporto “State of the Climate in 2017”, redatto da oltre 524 scienziati di 65 Paesi, coordinati dalla statunitense NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e pubblicato il 1° agosto 2018 nel Supplemento speciale del Bulletin of the American Meteorological Society (BAMS).

Lo scorso anno è stato senza dubbio l’anno più caldo mai registrato senza l’influenza di El Niño [ndr: un evento climatico periodico che riscalda l’Oceano Pacifico] – ha dichiarato Deke Arndt, Climatologo a capo della sezione National Centers for Environmental Prediction della NOAA e uno dei principali autori del Rapporto, nel corso del briefing di presentazione alla stampa – Negli ultimi 3 anni abbiamo stabilito un ‘nuovo quartiere’ in termini di temperatura globale”.

Ecco in sintesi i 10 risultati più eclatanti contenuti nel Rapporto 2017
I livelli di gas ad effetto serra sono stati i più alti mai registrati. Le principali concentrazioni di gas serra nell’atmosfera – tra cui anidride carbonica (CO2), metano e protossido di azoto – hanno raggiunto nuovi massimi storici. La concentrazione media globale di CO2 del 2017 è stata di 405,0 parti per milione, la più alta misurato nei 38 anni di registrazione globale sul clima e nei dati recuperati dai  campioni delle carote di ghiaccio risalenti a 800.000 anni fa.

L’innalzamento del livello del mare ha toccato un nuovo massimo – circa 7,7 cm in più rispetto alla media del 1993. Il livello del mare globale sta aumentando ad un tasso medio di 3,1 cm per decennio.

Il caldo nell’oceano superiore ha raggiunto un livello record, riflettendo il continuo accumulo di energia termica nei primi 2.300 piedi (701 metri)degli oceani del mondo.

La temperatura globale della superficie terrestre e quella degli oceani ha raggiunto un livello quasi record. A seconda del dataset, le temperature medie globali della superficie erano 0,38 -0,48 °C in più rispetto alla media del periodo 1981-2010. Questo significa che il 2017 è stato l’anno con la 2° o 3° temperatura globale più calda da quando sono iniziate le registrazioni tra la metà e la fine del 1800.

Le temperature della superficie del mare hanno raggiunto un livello quasi record. Quantunque la temperatura superficiale media globale del mare nel 2017 sia stata leggermente inferiore al valore del 2016, la tendenza a lungo termine è rimasta al rialzo.
Abbiamo iniziato a sospingerle con i gas serra, e quel treno merci si è messo in movimento e continuerà a muoversi – ha affermato Greg Johnson, Oceanografo del Pacific Marine Environmental Laboratory della NOAA, mostrando ai giornalisti i dati che indicano quel che sta accadendo agli oceani del mondo – Se dovessimo congelare i gas serra al livello di oggi, gli oceani continuerebbero a scaldarsi e i mari continueranno ad aumentare anche nei prossimi secoli”.

La siccità che inizialmente era calata bruscamente, nella seconda parte dell’anno è risalita a valori superiori alla media nel corso dell’anno.

La copertura massima di ghiaccio marino artico è scesa al minimo storico. La portata massima (copertura) del ghiaccio marino artico nel 2017 è stata la più bassa registrata degli ultimi 38 anni, da quando vengono raccolti questi dati. Il minimo di ghiaccio marino del settembre 2017 è stato l’ottavo più basso mai registrato, il 25% in meno della media a lungo termine.

Anche l’Antartide ha anche visto una copertura minima di ghiaccio marino record, rimasta ben al di sotto della media del periodo 1981-2010. Il 1° marzo 2017, la sua estensione era scesa a 2,1 milioni di Km2, il valore giornaliero più basso da quando sono iniziati nel 1978 i rilevamenti satellitari.

Sbiancamento pluriennale senza precedenti della barriera corallina: il fenomeno si è esteso da giugno 2014 a maggio 2017, con un conseguente impatto senza precedenti sulle barriere coralline che, in certe aree, ha visto la perdita di oltre il 95% dei coralli.

Il numero totale di cicloni tropicali è stato  leggermente superiore alla media complessiva, con 85 riconosciuti nel 2017, leggermente al di sopra della media del periodo 1981-2010 (82 tempeste).

Il Rapporto è arrivato mentre l’Amministrazione Trump sta rottamando le politiche ambientali statunitensi, comprese quelle dell’era Obama per contenere le emissioni, e continua a mettere in dubbio la minaccia dei cambiamenti climatici.
Tuttavia, l’Amministrazione statunitense è costretta “obtorto collo” a dare il via libera alla diffusione del Rapporto delle 13 Agenzie incaricate di redigere il 4° Rapporto di Valutazione sul Clima degli USA da trasmettere al Congresso americano, in cui si afferma che: “È estremamente probabile che le attività umane, in particolare le emissioni di gas a effetto serra, siano la causa principale del riscaldamento osservato dalla metà del 20 ° secolo”.

Al riguardo, ricordiamo che in questi giorni la Commissione UE ha avviato una Consultazione pubblica sulla Strategia di lungo termine per la riduzione delle emissioni di gas serra nell’UE, con l’obiettivo di raccogliere punti di vista e opinioni sui percorsi tecnologici e socio-economici che dovrebbero essere esplorati, al fine di poterla presentare in anticipo e in posizione da leadership per il contrasto ai cambiamenti climatici secondo quanto previsto dall’Accordo di Parigi (2015) di dicembre.

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