L’ISPRA ha presentato il Progetto della Carta della Natura, realizzata e completata per 15 Regioni italiane (l’ultima è stata quella della Regione Emilia Romagna per l’occasione resa disponibile sul sito dell’Istituto), che costituisce una base di informazioni fondamentali per aumentare la conoscenza sulla distribuzione e sulle condizioni di salute dei paesaggi, degli ecosistemi e degli habitat sul territorio nazionale.
La conoscenza del territorio e la produzione di strumenti utili alla pianificazione rappresentano il presupposto per una concreta possibilità di attuare nuove strategie di sviluppo, coerenti con la necessità di conservare il patrimonio naturale.
Il Progetto “Carta della Natura per conoscere, proteggere e pianificare”, presentato nel corso di un webinar il 18 novembre 2021 dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), offre un contributo a questa finalità, con l’obiettivo di mostrare la distribuzione degli habitat terrestri su tutto il territorio nazionale, evidenziando le aree di pregio naturale e quelle a rischio di degrado, anche alla luce della corretta pianificazione territoriale degli interventi previsti dal PNRR dal PNRR e dell’implementazione della nuova Strategia sulla biodiversità.
La Carta della Natura, nasce istituzionalmente con la Legge Quadro sulle aree protette (Legge n. 394/91) che, all’articolo 3, stabilisce come sua finalità la realizzazione di uno strumento di conoscenza che “individua lo stato dell’ambiente naturale in Italia, evidenziando i valori naturali ed i profili di vulnerabilità territoriale”.
Il Progetto, coordinato da ISPRA e realizzato anche con la partecipazione di Regioni, Agenzie Regionali per l’Ambiente, Enti Parco ed Università, riconduce a due principali fasi di attività:
– la fase cartografica, per conoscere e rappresentare a diverse scale la tipologia e la distribuzione degli ecosistemi terrestri italiani su tutto il territorio nazionale, dentro e fuori le aree naturali già protette;
– la fase valutativa che consiste nell’effettuare analisi, prevalentemente spaziali, per ciascuna delle unità territoriali cartografate, focalizzando l’attenzione sullo stato degli ecosistemi ed evidenziando le aree a maggior pregio naturale e quelle più a rischio di degrado, in un’ottica di sintesi tra le componenti fisiche, biotiche e antropiche degli ecosistemi con dati di base nazionali ed ufficiali, aggiornabili e implementabili.
Attualmente, la Carta della Natura è stata realizzata e completata in 15 Regioni italiane (l’ultima e più recente conclusione dei lavori della Carta è stata quella della Regione Emilia Romagna resa disponibile per l’occasione) pari al 71% del territorio nazionale. I lavori di realizzazione cartografica hanno permesso di classificare e mappare in Italia 37 Tipi di Paesaggio e di selezionare 290 tipi di habitat terrestri per la cartografia nazionale alla scala 1:25.000.
Nelle regioni mappate, il processo valutativo di Carta delle Natura ha evidenziato una percentuale significativa (30%) di territorio ad elevato pregio naturale e un 3,3% a rischio di degrado.
I dati della Carta della Natura sono accessibili facilmente e gratuitamente a tutti i cittadini, le amministrazioni e anche i soggetti privati. Negli ultimi tre anni sono state evase 2991 richieste pervenute da amministrazioni pubbliche e aziende private e i dati richiesti sono stati utilizzati per Valutazioni di Impatto Ambientale, pianificazione e reporting ambientale e per finalità di studio e ricerca.
Il mosaico ambientale nelle 15 regioni ha evidenziato una prevalenza degli ambienti antropici: urbani, industriali e agricoli, con il 54,5% del territorio mappato; una porzione rilevante di ambienti boschivi e forestali su una superficie del 26% e solo lo 0,2% interessato da ambienti naturali umidi e torbiere; una superficie esigua che dà ragione della loro rarità e frammentarietà e dunque del loro estremo interesse dal punto di vista conservazionistico.
Gli aggiornamenti dei prodotti cartografici del progetto consentono di registrare le trasformazioni ambientali che avvengono nel tempo. In Molise e Friuli Venezia Giulia le nuove carte degli habitat prodotte hanno permesso di osservare variazioni interessanti intercorse nell’ultimo decennio:
– in Molise è stato registrato un processo di abbandono di pratiche agricole e pastorali nei territori montani con un aumento significativo delle superfici arbustive, di 3.500 ettari, a discapito di superfici prative;
– in Friuli Venezia Giulia si è constatato l’effetto dei cambiamenti climatici e in particolare l’arretramento – se non la scomparsa – di vaste porzioni di ghiacciai e nevai, la cui superficie, nella nuova carta, ha subito una riduzione prossima al 50%.
Il coinvolgimento di Regioni, Province Autonome e Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) già avviato, un maggiore investimento in risorse umane ed economiche dedicate, agevoleranno il completamento della copertura nazionale della Carta della Natura nel più breve tempo possibile, per offrire un servizio di grande utilità al nostro Paese in termini di pianificazione e prevenzione.
In copertina: Paesaggio romagnolo. “Formazione dei Ghioli”; in secondo piano l’imponente rupe della “Vena del Gesso” e sullo sfondo il paesaggio calanchivo delle argille plio-pleistoceniche (Fonte: ISPRA)