È disponibile in lingua italiana la Guidance della Commissione UE per aiutare i funzionari pubblici a non commettere gli errori durante le procedure di appalto nei progetti finanziati da Fondi strutturali e di investimento europei (SIE).
In occasione della pubblicazione lo scorso febbraio 2018 da parte della Commissione UE di “Public Procurement Guidance for Practitioners che fornisce istruzioni per aiutare i funzionari pubblici in tutta l’UE a non commettere gli errori più frequenti e ad adottare le migliori pratiche in materia di appalti pubblici per progetti finanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento Europei (fondi SIE) ed altri avevamo annunciato che la Guida in seguito sarebbe stata disponibile in tutte le lingue dell’UE.
Dal momento che l’articolo aveva suscitato un certo interesse (2.214 visualizzazioni), ora che la Commissione UE ha reso disponibile dallo scorso agosto in lingua italiana “Orientamenti in materia di appalti pubblici per professionisti”, nel darne notizia, cogliamo l’occasione per ritornare sull’argomento con ulteriori indicazioni e spunti di riflessione.
Dopo il grande successo che una precedente Guida aveva ricevuto con ben 70.000 download, alla luce delle Direttive sugli Appalti Pubblici del 2014, che nel nostro ordinamento sono state recepite nel cosiddetto nuovo “Codice Appalti”, approvato con il D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, come modificato e integrato dal Decreto Legislativo 19 aprile 2017, n. 56, sul quale peraltro l’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha annunciato che il Governo presenterà un testo di riforma e che a tal fine ha avviato una Consultazione pubblica che scadrà il 10 settembre 2018, la Commissione UE ha ritenuto opportuno fornire una versione aggiornata, anche traendo utili elementi di valutazione delle prime esperienze dirette della loro applicazione sul campo.
“Aiutare gli Stati membri a organizzare gare d’appalto affidabili per gli investimenti dell’UE è fondamentale per salvaguardare il bilancio comunitario da errori – ha affermato il Commissario UE per la politica regionale Corina Crețu – garantendo il massimo impatto di ogni euro speso dall’Unione, a diretto vantaggio dei cittadini”.
Gli orientamenti si rivolgono principalmente agli operatori del settore degli appalti che operano in seno alle amministrazioni aggiudicatrici nell’Unione europea e sono incaricati di pianificare ed effettuare l’approvvigionamento di lavori, forniture o servizi pubblici in maniera conforme alle norme, efficiente ed economicamente vantaggiosa, identificando ed evitando aree di potenziale rischio di errori negli appalti pubblici, una delle principali fonti di irregolarità nella gestione dei fondi UE.
Anche le autorità di gestione dei programmi dei fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE) e altre autorità competenti per programmi finanziati dall’UE possono trovare utili tali orientamenti qualora agiscano da acquirenti pubblici o effettuino controlli su appalti pubblici realizzati da beneficiari di sovvenzioni UE.
Gli orientamenti coprono il processo dalla A alla Z, dalla preparazione e pubblicazione degli inviti alla selezione e valutazione delle offerte e l’attuazione dei contratti. Essi comprendono, in ogni fase, consigli volti a evitare errori, buone pratiche e collegamenti e modelli utili. Spiegano inoltre come trarre il massimo dalle opportunità offerte dalle nuove Direttive sugli appalti pubblici ovvero meno burocrazia e più procedure online per agevolare la partecipazione delle piccole imprese alle gare d’appalto e la possibilità di introdurre nuovi criteri nelle decisioni di aggiudicazione per scegliere società socialmente responsabili e prodotti innovativi ed ecologici.
Un’infografica (in questo caso solo in inglese) cerca di sintetizzare le fasi principali di una corretta procedura di appalto pubblico:
1. Preparazione e pianificazione;
2. Pubblicazione e trasparenza;
3. Presentazione delle offerte e selezione degli offerenti;
4. Valutazione delle offerte e aggiudicazione;
5. Esecuzione del contratto di appalto.
Gli orientamenti sono strutturati seguendo le fasi principali di una procedura di appalto pubblico ed evidenziano, per ognuna di esse, le questioni cui prestare maggiore attenzione i potenziali errori da evitare, nonché metodi o strumenti specifici da utilizzare. In particolare, il paragrafo 6 (Strumentario) evidenzia gli errori più comuni che solitamente vengono rilevati durante:
– controlli e audit finanziari interni;
– procedure di ricorso innescate da ricorsi degli operatori economici contro le decisioni delle amministrazioni aggiudicatrici;
o
– audit e verifiche eseguite da organismi esterni.
Gli orientamenti raccomandano, inoltre, di dotarsi di una lista di controllo:
– per la stesura del capitolato d’oneri (par. 6.3);
– per la verifica (par. 6.4), una specie di strumento di autovalutazione delle attività in corso durante la preparazione e l’attuazione delle procedure di appalto;
– per la dichiarazione di assenza di conflitto di interessi e di riservatezza.
La Guida può risultare utile anche in ambiti diversi dai Fondi UE, sottolinea la Commissione UE, ma costituisce comunque un orientamento, come indica il titolo, e va considerata come un supporto, non già sostitutiva delle procedure previste dalla legislazione nazionale e dai regolamenti interni, né intesa come un manuale di istruzioni per ottemperare alle prescrizioni delle Direttive del 2014.