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5 dicembre 2017: Giornata Mondiale del Suolo

Giornata Mondiale del Suolo 2017

Istituita nel 2002 dall’Unione Internazionale di Scienze del Suolo (IUSS), sollecitata dalla Conferenza dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) nel giugno 2013, la data del 5 dicembre 2014 è stata dichiarata dalla 68ma Sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tenutasi a New York il 20 dicembre 2013, “Giornata Mondiale del Suolo” (World Soil Day) che quest’anno ha per motto “Caring for the Planet starts from the Ground” (La cura per il Pianeta inizia dalla terra).

Il suolo è il supporto per cibo, mangimi, carburanti, produzione di fibre e per i servizi agli ecosistemi e al benessere umano.

È il serbatoio di almeno un quarto della biodiversità globale, e quindi richiede la stessa attenzione che viene riservata alla biodiversità della superficie. I suoli svolgono un ruolo chiave nella fornitura di acqua potabile e nella resilienza alle inondazioni e alla siccità. Il più grande serbatoio di carbonio terrestre è nel terreno così che la sua conservazione può contribuire alle azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. I suoli servono anche come una piattaforma e fonte per le costruzioni e le materie prime. Il mantenimento o il potenziamento delle risorse globali del suolo è essenziale per soddisfare le esigenze umane di cibo, acqua e sicurezza energetica.

Proprio per tali motivi deve costituire la componente fondamentale nella formulazione di piani e progetti. La valutazione dei suoli come strumento di pianificazione territoriale promuove uno sviluppo sostenibile del territorio, in quanto contribuisce alla conservazione e al miglioramento della qualità dell’ambiente orientando in modo ecologicamente valido lo sviluppo del territorio nel rispetto della difesa del suolo e promuovendo strategie territoriali atte a limitare in via preventiva i danni sullo stesso.

Per troppo tempo i suoli sono stati trascurati, come stiamo constatando, purtroppo, noi italiani alle prese con ricorrenti alluvioni e frane, che denunciano quanto la selvaggia cementificazione del territorio possa essere catastrofica se non si tiene conto dei cambiamenti climatici e del dissesto idrogeologico.

L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nell’edizione 2017 del Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” attesta come, pur con una velocità ridotta, che si attesta sui 3 mq al secondo, il consumo di suolo continua inesorabilmente ad aumentare, cancellando, al 2016, 23 mila kmq (pari alla dimensione di Campania, Molise e Liguria messe insieme), il 7,6% del territorio nazionale.

E il futuro non è roseo. Le previsioni dell’ISPRA, che ha ipotizzato gli scenari di trasformazione del territorio italiano al 2050, parlano, nel migliore dei casi (interventi normativi significativi e azioni conseguenti che possano portare a una progressiva e lineare riduzione della velocità di cambiamento dell’uso del suolo), di una perdita di ulteriori 1.635 kmq, di 3.270 kmq in caso si mantenesse la bassa velocità di consumo dettata dalla crisi economica e di 8.326 kmq nel caso in cui la ripresa economica riportasse la velocità al valore di 8 mq al secondo registrato negli ultimi decenni.

Dal Rapporto emerge che dagli anni ’50 al 2016il consumo di suolo nazionale è passato dal 2,7% al 7,6%, con una crescita del 184%.

Lo scorso mese di novembre i Presidenti di Coldiretti, FAI-Fondo Ambiente Italiano, INU, Legambiente, LIPU, Slow FoodTouring Club Italiano e WWF Italia in una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri competenti hanno rivolto un appello affinché il Disegno di legge sul consumo di suolo diventi Legge entro fine legislatura.

Salutiamo con favore e speranza – si legge nella missiva – la piena consapevolezza, emersa in occasione degli Stati Generali del Paesaggio nelle dichiarazioni pubbliche del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del Ministro Dario Franceschini che il nostro Paese non può continuare a limitarsi a registrare un preoccupante e persistente consumo del suolo senza dotarsi di uno strumento normativo che eviti nuovi sfregi al territorio italiano. Questa consapevolezza deve tramutarsi ora in un’assunzione di responsabilità da parte del Governo nel concordare un’azione con il Parlamento per fare in modo che il disegno di legge sul ‘Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato’, ora all’esame del Senato, diventi legge prima della fine della legislatura”.

La Giornata del 5 dicembre 2017 deve costituire anche l’occasione per far aumentare la consapevolezza nelle persone del ruolo cruciale del suolo per la nostra vita.

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