Per la Giornata mondiale delle zone umide (WWD) che si celebra ogni anno il 2 febbraio, la Segreteria della Convenzione sulle zone umide per il 2022 ha scelto per tema l’appello a investire capitale finanziario, politico e umano per salvare le zone umide del mondo dalla scomparsa e ripristinare quelle che sono state degradate.
Il 2 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day-WWD) per ricordare la data di adozione nel 1971 della Convenzione internazionale relativa alle zone umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, meglio nota come la Convenzione di Ramsar, dal nome della città iraniana sul Mar Caspio, dove si tenne la storica Conferenza Internazionale
La Convenzione è nata per rispondere all’esigenza di invertire il processo di trasformazione e distruzione delle zone umide (le paludi e gli acquitrini, le torbiere oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri), ovvero quegli ambienti primari per la vita degli uccelli acquatici che devono percorrere particolari rotte migratorie attraverso diversi Stati e Continenti per raggiungere ad ogni stagione i differenti siti di nidificazione, sosta e svernamento.
La Convenzione è stata sottoscritta finora da 172 Paesi che si sono impegnati a preservare lo stato ecologico di 2.435 zone umide che coprono una superficie di oltre 254 milioni di ettari, pari al 13-18% di tutte le zone umide mondiali, secondo l’ultimo Elenco.
In Italia sono 57 le aree umide incluse nei siti della Convenzione di Ramsar, che ricoprono una superficie di circa 74mila ettari, ed accolgono il 40% della biodiversità italiana, con quasi la metà degli uccelli presenti legata a questi ambienti.
Con il passare del tempo e con l’aumentare dei trattati internazionali per la conservazione della natura, la Convenzione ha cercato di allargare i suoi obiettivi su tutti gli aspetti riguardanti la conservazione e l’uso sostenibile delle zone umide.
Nonostante l’alta adesione formale, questi habitat sono gravemente minacciati e dal 1990 ad oggi i due terzi sono andati distrutti, in particolare in Asia, dove la perdita è stata maggiore. Questo rapido declino significa che l’accesso all’acqua dolce sta peggiorando per quasi 2 miliardi di persone in tutto il mondo, mentre il controllo delle inondazioni, la riduzione del rischio di catastrofi climatiche, lo stoccaggio del carbonio e i mezzi di sostentamento per le popolazioni che vivono nelle aree limitrofe alle zone umide, sono in grave sofferenza e con loro anche il nostro futuro.
Le cause principali di perdita e del degrado delle zone umide sono indotte dai cambiamenti di uso del suolo, in particolare dalla conversione all’agricoltura e al pascolo, e dalla crescita delle città e infrastrutture, con l’aggravante di rilasciare nelle zone umide un eccesso di nutrienti e di prelevare acqua, deviandola per fare dighe, laghetti, corsi d’acqua e canali.
“Non raggiungeremo gli obiettivi di conservazione della biodiversità, di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici o gli obiettivi di sviluppo sostenibile – ha dichiarato alla vigilia del WWD 2022, Elizabeth Maruma Mrema, Segretaria Esecutiva della Convenzione sulla Biodiversità (CBD) – a meno che non ripristiniamo le zone umide”.
C’è scarsa consapevolezza dei molteplici servizi che le zone umide offrono e della necessità del loro mantenimento e ripristino.
– Ogni essere umano ha bisogno di 20-50 litri di acqua al giorno per bere, cucinare e pulirsi: le zone umide forniscono l’acqua.
– Le piante delle zone umide filtrano e assorbono i fertilizzanti e pesticidi dannosi che vengono rilasciati nelle acque, così come i metalli pesanti e le tossine di origine industriale.
– Le zone umide forniscono cibo: nelle risaie viene coltivato il cereale che costituisce l’alimento base per tre miliardi di persone, e nelle paludi, negli estuari e nei laghi costieri viene prodotta la maggior parte del pesce da acquacoltura.
– A livello globale, dalle zone umide deriva il 70% di tutta l’acqua dolce utilizzata per l’irrigazione dei nostri raccolti.
– Le zone umide sono ricche di biodiversità, ospitando più di 100.000 specie di acqua dolce conosciute e questo numero sta crescendo ogni anno.
– Le zone umide agiscono come ammortizzatori di eventi naturali estremi, assorbendo le precipitazioni abbondanti e riducendo l’impatto delle inondazioni fluviali, mentre agiscono come stoccaggio idrico nei periodi di siccità.
– Le zone umide mitigano l’impatto dei cambiamenti climatici, quali serbatoi di carbonio più del doppio delle foreste e limitano l’erosione delle aree costiere per effetto dell’innalzamento del livello dei mari, riducendo l’impatto di tifoni, uragani e tsunami.
– Le zone umide forniscono i mezzi di sussistenza e prodotti sostenibili a 62 milioni di persone che dipendono direttamente dalla pesca per vivere, il legname per le costruzioni, gli oli vegetali, le piante medicinali, il foraggio per gli animali, e steli e foglie per tessuti.
“Le zone umide sono habitat importanti per molte specie migratorie elencate nella Convenzione sulle specie migratorie – ha chiarito Amy Fraenkel, Segretaria esecutiva della Convenzione sulla conservazione delle specie migratorie d i animali selvatici (CMS) – Milioni di uccelli acquatici migratori come aironi, spatole e fenicotteri fanno affidamento sulle zone umide per l’alimentazione, la riproduzione e il riposo, e molte specie migratorie di pesci, tartarughe e alcune specie di delfini dipendono dalle zone umide per la loro sopravvivenza. Il rafforzamento delle azioni in tutto il mondo per proteggere e ripristinare le zone umide è quindi di fondamentale importanza per la conservazione delle specie migratorie”.
Per sensibilizzare e informare sull’importante ruolo che assolvono per il benessere umano, ogni anno viene scelto il tema che lo focalizzi e che per il 2022 è “Wetlands Action for People and Nature”, un appello a investire capitale finanziario, umano e politico per salvare le zone umide del mondo dalla scomparsa e ripristinare quelle che sono state degradate.
Tre i messaggi principali:
1. Valorizzare le zone umide per i molteplici vantaggi e le soluzioni basate sulla natura che offrono per il benessere umano e per un pianeta sano.
2. Gestire saggiamente le zone umide e utilizzarle in modo sostenibile per conservare e mantenere in salute questi ecosistemi di fondamentale importanza.
3. Ripristinare le zone umide perdute e degradate per far rivivere la ricca biodiversità che viene supportata in questi vitali ecosistemi.
“La Giornata mondiale delle zone umide è un’opportunità per coinvolgere tutte le parti interessate a tutti i livelli, per rafforzare e moltiplicare l’azione per le zone umide – ha sottolineato Martha Rojas Urrego, la Segretaria generale della Convenzione sulle zone umide – Sia promuovendo la conservazione, reindirizzando i flussi di finanziamento pubblici e privati, trasformando le pratiche agricole, riducendo gli sprechi idrici, contribuendo agli sforzi di ripristino o sostenendo la pulizia delle zone umide locali, tutti possiamo svolgere un’azione. Un futuro prospero e sostenibile si basa sulle azioni che intraprendiamo oggi. Mentre ci riuniamo per celebrare la Giornata mondiale delle zone umide, invito tutti voi a valutare, gestire, ripristinare e amare le zone umide. Perché per ispirare il livello di azione delle zone umide di cui abbiamo bisogno, dobbiamo accendere un maggiore apprezzamento per i nostri più preziosi ecosistemi“.