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Watch Water: l’indice di impatto delle industrie sul settore idrico

La piattaforma di divulgazione ambientale Carbon Disclosure Project (CDP) ha lanciato Watch Water, l’Indice di impatto delle attività industriali sulla quantità e qualità dell’acqua , con l’obiettivo di migliorare la comprensione degli investitori sui rischi correlati all’esaurimento delle risorse idriche.

In occasione dello svolgimento della 27ma edizione della Settimana Mondiale dell’Acqua, (23 -27 agosto 2021), l’evento focale sui problemi idrici del mondo, organizzato dallo Stockholm International Water Institute (SIWI), che quest’anno si è svolto interamente online per garantire che questo importante forum potesse svolgersi nonostante la pandemia in corso e che ha avuto per tema “Costruire la resilienza più velocemente“, Carbon Disclosure Project (CDP) ha lanciato Water Watch: Water Impact Index, il nuovo indice di valutazione dell’impatto idrico di oltre 200 diverse attività industriali e la loro esposizione ai rischi legati all’acqua.

L’ultimo Rapporto dell’IPCC diffuso il 9 agosto 2021 mette in evidenza gli impatti di un clima che cambia sulle risorse idriche a livello globale. Eventi meteorologici estremi come la siccità, con i relativi incendi boschivi, e le inondazioni aumenteranno di gravità man mano che la crisi climatica prenderà sempre più piede. La gestione delle risorse idriche globali, degli ecosistemi, delle istituzioni e delle infrastrutture sarà fondamentale per consentire di continuare a prosperare in un clima che cambia.

CDP è una Ong internazionale che supporta imprese e governi nel ridurre le emissioni di gas serra, salvaguardare le risorse idriche e proteggere le foreste dalla deforestazione, e che gestisce la piattaforma mondiale di divulgazione dei dati ambientali delle imprese.

L’Indice Water Watch di CDP, Ong internazionale che supporta imprese e governi nel ridurre le emissioni di gas serra, salvaguardare le risorse idriche e proteggere le foreste dalla deforestazione, e che gestisce la piattaforma mondiale di divulgazione dei dati ambientali delle imprese, tiene conto dell’impatto idrico di ciascuna attività industriale sulla base del suo potenziale impatto, sia sulla quantità che sulla qualità dell’acqua, lungo l’intera catena del valore. Per esempio, per la moda si tiene conto del cotone e dell’allevamento, dell’estrazione di combustibili fossili per la produzione di sintetici, della manifattura e della tintura. 

Ad ogni attività industriale viene assegnato un punteggio da zero a 18, dove zero è l’impatto idrico più basso e 18 è il più alto. I punteggi da 15 a 18 indicano che l’attività considerata ha un impatto “critico”.

Il design e la produzione di abbigliamento hanno avuto un punteggio di 18 e i prodotti tessili 16. Tutte le attività relative all’estrazione e alla lavorazione dei combustibili fossili hanno ricevuto punteggi di impatto “critico“, così come tutte le attività relative all’estrazione, fusione, raffinazione e formatura dei metalli. Altri settori con un’elevata percentuale di punteggi “critici” includevano la chimica e l’agroalimentare.

Anche la finanza ha ricevuto un punteggio di 18, in considerazione che il flusso di denaro da banche, assicurazioni e gestori patrimoniali verso società ad alto impatto sta consentendo alle aziende agroalimentari di pompare quantità sempre crescenti di acque sotterranee non rinnovabili, la costruzione di dighe discarico alla testa dei fiumi a scorrimento libero, e alle aziende chimiche, di abbigliamento e farmaceutiche di rilasciare nelle acque sostanze tossiche, gran parte delle quali cancerogene, che rappresentano un pericolo reale per gli ecosistemi e la salute umana, per il loro effetti cancerogeni.

CDP si augura che gli investitori utilizzino l’Indice per valutare il potenziale impatto dei loro portafogli sui sistemi idrici mondiali, portando a decisioni più informate sul coinvolgimento e il disinvestimento dei clienti. Gli investitori potrebbero anche utilizzare l’indice di impatto per sollecitare le aziende che hanno continuamente omesso di divulgare informazioni sulla loro impronta idrica a farlo. 

Raggiungere un futuro water-safe e net-zero richiederà una trasformazione completa della nostra economia globale ed è necessaria un’azione urgente – ha affermato Cate Lamb, Direttore globale della sicurezza idrica di CDP – Per avere successo, le aziende responsabili dei maggiori impatti sulle risorse idriche devono trasformare i loro modelli di business, prodotti e pratiche in modo da separare la produzione e il consumo dall’esaurimento delle risorse idriche”.

In un Rapporto pubblicato lo scorso marzo, CDP aveva avvertito che 2.900 grandi imprese rischiavano la perdita di 301 miliardi di dollari di valore aziendale causa delle sfide legate alla gestione dell’acqua, una cifra 5 volte superiore a quella necessaria  per approntare adeguate iniziative

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