Clima

Inondazioni da precipitazioni estreme sempre più frequenti

Uno studio rapido condotto da un gruppo di 39 scienziati dell’iniziativa World Weather Attribution attesta che i cambiamenti climatici hanno reso più probabile il tipo di forti temporali che hanno causato le drammatiche inondazioni nell’Europa centro-occidentale nel luglio 2021.

I cambiamenti climatici hanno reso gli eventi di precipitazioni estreme, simili a quelli che hanno portato alle inondazioni del mese scorso in Germania, più probabili di verificarsi da 1,2 a 9 volte e la quantità di pioggia nella regione colpita è più intensa del 3-19%.

Sono le principali conclusioni dello Studio “Rapid attribution of heavy rainfall events leading to the severe flooding in Western Europe during July 2021”, condotto da un gruppo di scienziati della World Weather Attribution (WWA), l’iniziativa di cui sono partner l’Istituto per il cambiamento ambientale-Università di Oxford, l’Istituto Meteorologico reale dei Paesi Bassi (KMNI), il Laboratorio di scienze del clima e dell’ambiente dell’Istituto Pierre-Simon Laplace ( LSCE-IPSL), l’Università di Princeton, il Centro nazionale per gli studi atmosferici (NCAR) degli Stati Uniti, il Politecnico Federale di Zurigo (ETH), l’Istituto Indiano di Tecnologia (IIT) di Delhi e il Centro per il Clima della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, con l’obiettivo rispondere alla domanda se e in che misura la probabilità e l’intensità di un evento estremo osservato siano cambiate a causa della modificazione antropica del clima terrestre, utilizzando un metodo chiamato attribuzione di eventi estremi (qui il riassunto della metodologia seguita).

I risultati della valutazione rafforzano le conclusioni del nuovo Rapporto dell’IPCC diffuso il 9 agosto 2021, dove si afferma che ora ci sono prove inequivocabili che gli uomini stanno riscaldando il clima del Pianeta e che i cambiamenti climatici di origine antropica sono il principale motore degli eventi estremi e che, con l’aumento delle temperature, l’Europa occidentale e centrale sarà maggiormente esposta a piogge intense e inondazioni.

Infatti, dal 12 al 15 luglio, le forti piogge associate al sistema di interruzione della bassa pressione “Bernd” hanno provocato gravi inondazioni, in particolare in Germania nei länder Nord Reno-Westfalia e Renania-Palatinato, nonché in Lussemburgo e lungo il fiume Mosa e alcuni dei suoi affluenti in Belgio e nei Paesi Bassi. 

Quando è arrivata la tempesta “Bernd”, i suoli erano in parte già saturi. Alcuni tratti di valle sono molto stretti con pendii ripidi che in caso di piene estreme determinano effetti a imbuto. Questi fattori sono stati modificati localmente anche dalle differenze nella copertura del suolo, nelle infrastrutture e nella gestione dell’acqua, che hanno aumentato la devastazione delle inondazioni estreme. Lungo il fiume Ahr l’alluvione era stimata in un evento ogni 500 anni o ancora più rara.

L’alluvione ha provocato almeno 184 morti in Germania e 38 in Belgio e notevoli danni alle infrastrutture, tra cui case, autostrade e linee ferroviarie, ponti e fonti di reddito fondamentali. Le chiusure stradali hanno lasciato alcuni luoghi inaccessibili per giorni, tagliando fuori alcuni villaggi dalle vie di evacuazione e dagli interventi di emergenza. Le aree più colpite sono state intorno ai fiumi Ahr, Erft e Mosa.

Queste inondazioni ci hanno mostrato che anche i Paesi sviluppati non sono al sicuro da gravi impatti di condizioni meteorologiche estreme che abbiamo visto e sappiamo peggiorare con il cambiamento climatico -ha dichiarato Friederike Otto, Direttrice dell’Environmental Change Institute dell’Università di Oxford, cordinatrice del gruppo WWA – Questa è una sfida globale urgente e dobbiamo affrontarla. La scienza è chiara e lo è da anni”.

Inserire immagine: A sinistra: precipitazioni accumulate in due giorni (accumulo di 48 ore tra il 13 e il 15 luglio 2021 luglio. A destra: precipitazioni accumulate nell’arco di 24 ore per ciascuno dei singoli giorni dell’evento di precipitazione estrema.

I principali risultati

– La grave inondazione è stata causata da precipitazioni molto intense per un periodo di 1-2 giorni, condizioni umide già prima dell’evento e fattori idrologici locali. Mentre la portata fluviale e il livello dell’acqua sono le componenti fisiche più direttamente collegate agli impatti dell’evento, la valutazione si è concentrata sul principale driver meteorologico, l’evento di pioggia intensa. Ciò è dovuto al fatto che alcuni sistemi di monitoraggio idrologico sono stati distrutti durante l’alluvione e non sono attualmente disponibili dati di qualità e quantità sufficientemente attendibili.

– Le quantità di precipitazioni osservate nell’Ahr/Erft e nella parte belga del bacino della Mosa hanno superato con ampi margini i record di precipitazioni osservati storicamente nelle regioni, dove in media sono caduti rispettivamente 93 mm in un giorno e 106 mm in due giorni. In regioni di tali dimensioni una stima attendibile dei valori di ritorno e l’individuazione e l’attribuzione delle tendenze è impegnativa e quindi spinge i limiti per i quali sono progettati gli attuali metodi di attribuzione di eventi estremi.

– L’analisi ha valutato l’influenza dei cambiamenti climatici su simili tipi di eventi che potrebbero verificarsi ovunque nell’Europa occidentale in una vasta regione tra il nord delle Alpi ei Paesi Bassi, scoprendo che nel clima attuale, per una data località all’interno di questa ampia regione, si può aspettare in media un evento del genere ogni 400 anni, ma può verificarsi anche più di una volta in tale intervallo. 

– I cambiamenti climatici hanno aumentato l’intensità di precipitazioni di 1 giorno nella stagione estiva in questa vasta regione di circa il 3 – 19% rispetto ad una tendenza di temperatura globale più fresca di 1,2 °C di quella odierna. L’aumento è simile per l’evento di 2 giorni.

– La probabilità che un tale evento si verifichi oggi rispetto a un clima più fresco di 1,2 °C è aumentata di un fattore compreso tra 1,2 e 9 per l’evento di 1 giorno nella vasta regione. L’aumento è nuovamente simile per l’evento di 2 giorni.

– Questi numeri si basano su una valutazione che include osservazioni, modelli climatici regionali e modelli climatici ad altissima risoluzione che simulano direttamente l’evento. Le variazioni di intensità e probabilità sono maggiori nella valutazione basata sull’osservazione rispetto a tutti i modelli.

– In un clima più caldo di 2 °C rispetto all’epoca preindustriale, i modelli suggeriscono che l’intensità di un evento di 1 giorno aumenterebbe di un ulteriore 0,8-6% e la probabilità di un fattore di 1,2-1,4. L’aumento è simile per l’evento di 2 giorni.

– Le inondazioni del luglio 2021 hanno provocato impatti estremi, tra cui oltre duecento morti. Data la rarità dell’evento è chiaro che si tratta di un evento molto estremo che è ragionevolmente probabile che causi impatti negativi. Tuttavia, soprattutto in considerazione di eventi come questo che si verificheranno più frequentemente in futuro, esaminare come mitigare la vulnerabilità e l’esposizione diventa fondamentale per ridurre gli impatti futuri.

Si tratta ancora di eventi rari, ma sono eventi a cui dovremmo prepararci – ha sottolineato Maarten van Aalst ricercatore sul clima e sul rischio di catastrofi presso l’Università di Twente (Paesi Bassi) e Direttore del Centro per il clima della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, nonché co-autore della valutazione – Gli enormi costi umani ed economici di queste inondazioni sono un duro promemoria del fatto che i paesi di tutto il mondo devono prepararsi a eventi meteorologici più estremi e che abbiamo urgente bisogno di ridurre le emissioni di gas serra per evitare che tali rischi sfuggano ancora di più al controllo“.

Precedenti valutazioni della WWA avevano attribuito ai cambiamenti climatici gli incendi boschivi in ​​Australia del 2019-20, l’ondata di calore dello scorso anno in Siberia e quella recente del Nord America e la perdita della vendemmia in Francia a seguito delle gelate della scorsa primavera.

In copertina: Inondazioni in Renania-Palatinato del luglio 2021 (Fonte: World Weather Attribution)

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