A poche settimane dall’avvio della vendemmia 2023, il Protocollo d’intesa firmato dall’Ispettorato nazionale del Lavoro e l’Associazione nazionale Città del Vino sulla “Vendemmia turistica”, permetterà agli enoturisti di partecipare alla vendemmia da protagonisti, e alle cantine di offrire ai turisti un’esperienza, senza incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai controlli sul lavoro.
Per la prima volta in Italia anche i visitatori potranno partecipare personalmente alla raccolta dell’uva tra i filari.
Grazie al Protocollo d’intesa sottoscritto fra l’Ispettorato nazionale del lavoro (INL) e l’Associazione nazionale Città del Vino, “l’attività di raccolta dell’uva non retribuita, di breve durata, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio o alla visita e degustazione delle cantine locali“, non può essere considerata un rapporto di lavoro.
La vendemmia turistica sarà ristretta a poche ore alternativamente nella fascia oraria antimeridiana o postmeridiana e non può ripetersi per più di 2 volte nella stessa azienda vitivinicola nell’arco della stessa settimana. Inoltre, i filari della vendemmia turistica devono essere resi riconoscibili e distinguibili dai luoghi ove i vendemmiatori professionisti svolgono la vendemmia ordinaria, con l’apposizione di idonei cartelli, avendo cura di escludere in maniera tassativa lo svolgimento promiscuo delle due attività.
La vendemmia turistica dovrà svolgersi sotto il controllo di referenti della struttura che dovranno vigilare sul rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza e garantire il perseguimento delle finalità culturali e ricreative dell’evento e con modalità che assicurino la salute e sicurezza dei turisti, anche con riferimento alle attrezzature messe a disposizione degli stessi nonché agli indumenti e alle calzature indossate, senza alcuna possibilità di usare macchine agricole.
“Andare a regolarizzare la vendemmia turistica significa dare un importante impulso all’enoturismo, che in Italia vale già un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e 14 milioni di presenze: un’opportunità ulteriore per tutti i territori enologici – ha dichiarato Angelo Radica, Presidente delle Città del Vino – Grazie a questo accordo le cantine avranno tutta la tranquillità di far svolgere in sicurezza ai turisti una esperienza, senza incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai controlli sul lavoro“.
La vendemmia turistica regolarizzata è un ulteriore incentivo all’enoturismo, offrendo un’occasione per vivere la vendemmia da protagonisti. A Vinitaly 2023, il 19° Osservatorio sul Turismo del vino, l’ultima indagine di Nomisma – Wine Monitor, che ha coinvolto un campione di 265 cantine aderenti al Movimento Turismo Vino e all’Associazione Donne del Vino localizzate sul territorio nazionale, 145 Comuni e 20 delegati nazionali e coordinatori delle Città del Vino. ha evidenziato la crescita dell’enoturismo in Italia, che nel giro di un decennio ha triplicato e diversificato le esperienze offerte.
In copertina: foto di Czapp Árpád