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Unione dell’Energia: presentato dalla Commissione Ue il Pacchetto

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La Commissione UE ha presentato un pacchetto in materia di sicurezza energetica contenente le proposte necessarie per preparare l’UE alla transizione energetica globale, come pure a possibili interruzioni dell’approvvigionamento energetico.

Una delle priorità della Commissione Juncker è la creazione di un’Unione europea dell’energia resiliente e di una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici, che, come indicato nella Strategia quadro adottata il 25 febbraio 2015, si prefigge di fornire a famiglie e imprese energia sicura, sostenibile e competitiva a prezzi accessibili, contribuendo alla creazione di posti di lavoro e alla crescita economica nell’UE oltre che alla protezione dell’ambiente.

A tal fine, la Commissione UE ha adottato il 16 febbraio 2016 un Pacchetto di misure sia per dotare l’UE degli strumenti per affrontare la transizione energetica globale, secondo quanto indicato nell’Accordo di Parigi del dicembre scorso, sia per fronteggiare possibili interruzioni dell’approvvigionamento energetico, che comprendono una riduzione della domanda di energia, un aumento della produzione di energia in Europa (anche da fonti rinnovabili), l’ulteriore sviluppo di un mercato dell’energia ben funzionante e perfettamente integrato, nonché la diversificazione delle fonti energetiche, dei fornitori e delle rotte.
Le proposte intendono, inoltre, migliorare la trasparenza del mercato europeo dell’energia e creare maggiore solidarietà tra gli Stati membri.

La strategia per l’Unione dell’energia, lanciata un anno fa, si prefiggeva di garantire a tutti gli europei energia sicura, sostenibile e a prezzi accessibili – ha affermato Maroš Šefčovič, Vicepresidente della Commissione UE e Responsabile per l’Unione dell’energia – Il pacchetto presentato è incentrato sulla sicurezza dell’approvvigionamento, ma va a toccare tutti e tre gli obiettivi generali. Riducendo la domanda di energia e gestendo meglio l’approvvigionamento da fonti esterne, l’Unione europea può mantenere le promesse fatte e migliorare la stabilità del mercato europeo dell’energia“.

Il pacchetto comprende:
un nuovo Regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas;
una Decisione sugli accordi intergovernativi nel settore energetico;
una Strategia per il gas naturale liquefatto (GNL) e lo stoccaggio del gas;
una Strategia in materia di riscaldamento e raffreddamento.

Il nuovo Regolamento introduce un approccio nuovo e più efficace per prevenire e mitigare quanto più possibile il rischio di crisi di forniture di gas che svolge un ruolo importante nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e resta, comunque, una componente importante del mix energetico dell’UE. Tuttavia, l’attuale dipendenza esterna impone che l’UE aumenti la resilienza dei suoi mercati qualora debba far fronte a eventuali interruzioni delle forniture di gas. Per rimediare alla fragilità del sistema, la Commissione propone di passare da un approccio nazionale a uno regionale nella definizione delle misure di sicurezza di rifornimento. La proposta introduce, inoltre, un principio di solidarietà tra gli Stati membri per garantire l’approvvigionamento delle famiglie e dei servizi sociali essenziali, quali quelli sanitari, qualora l’approvvigionamento sia compromesso da una grave crisi.

La dipendenza energetica dell’UE è in aumento e i suoi Stati membri sono sempre più alla ricerca di nuove fonti di energia al di fuori dell’Unione. L’UE deve fare in modo che gli accordi intergovernativi, firmati dai suoi Stati membri con Paesi terzi e aventi un impatto sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas, siano più trasparenti e pienamente conformi al diritto dell’Unione. A tal fine, viene proposta una Decisione per il controllo di compatibilità ex ante che deve essere effettuato dalla Commissione per poter verificare la conformità alla normativa sulla concorrenza e alla legislazione sul mercato interno dell’energia prima che gli accordi siano negoziati, firmati e sigillati. Gli Stati membri dovranno tenere pienamente conto dell’opinione della Commissione prima di firmare gli accordi.

L’UE è il principale importatore di gas naturale al mondo (GNL), prevalentemente metano, con una significativa capacità globale di importazione, sufficiente al momento per soddisfare circa il 43% della domanda attuale totale di gas (2015). Tuttavia, permangono notevoli disparità a livello regionale per quanto riguarda l’accesso al GNL. La Commissione propone una Strategia per il gas naturale liquefatto e lo stoccaggio di gas che permetterà di migliorare l’accesso di tutti gli Stati membri al GNL come fonte alternativa di gas. Gli elementi centrali di questa strategia riguardano la costruzione dell’infrastruttura strategica per completare il mercato interno dell’energia e l’individuazione dei progetti necessari per mettere fine alla dipendenza di alcuni Stati membri da un’unica fonte di approvvigionamento.
(Si veda in proposito anche i risultati della Consultazione avviata dal MiSE sulla Strategia Nazionale sul GNL).

Dopo le crisi del gas del 2006 e del 2009, che avevano lasciato al freddo milioni di persone, avevamo detto: ‘mai più’ – ha sottolineato il Commissario UE responsabile per l’Azione per il Clima e l’Energia, Miguel Arias CañeteMa gli stress test del 2014 hanno evidenziato che l’Europa è ancora troppo vulnerabile in caso di gravi interruzioni dell’approvvigionamento di gas. E le tensioni politiche ai nostri confini ci hanno fatto capire in modo chiaro che tale problema non è destinato a scomparire. Le proposte di oggi riguardano un sistema affidabile, competitivo e flessibile in cui l’energia si sposta attraverso i confini a tutto beneficio dei consumatori. Riguardano la solidarietà per proteggere i più vulnerabili. E mirano a garantirci un futuro in cui l’energia sarà pulita: a questo proposito tengo a precisare che il nostro impegno per una transizione verso l’energia pulita è irreversibile e non negoziabile“.

Infine, la Strategia in materia di riscaldamento e raffreddamento.
Il riscaldamento e il raffredamento in ambito edilile e industriale sono responsabili di metà del consumo energetico annuo dell’UE. Non solo: i tre quarti del fabbisogno deriva da combustibili fossili (13% da petrolio e 59% da gas), perché gli edifici sono vecchi (il tasso di ristrutturazione è attualmente meno dell’1%), le fonti rinnovabili nel settore edilizio non sono adeguatamente utilizzate, la quantità di calore prodotta dai processi industriali viene sprecata in atmosfera o nelle acque.

Al fine di ridurre la perdita di energia dagli edifici, di massimizzare l’efficienza e di aumentare la quota di energie rinnovabili, la Strategia proposta in materia di riscaldamento e raffreddamento si incentra sulle seguenti azioni:
facilitare la ristrutturazione degli edifici e aumentarne l’efficienza energetica;
aumentare la quota di energie rinnovabili nel settore edile;
riutilizzare l’energia di scarto dei processi industriali con sistemi di teleriscaldamento e cogenerazione;
coinvolgere consumatori e industrie attraverso informazioni mirate sulle decisioni più efficienti che possono essere intraprese.
Un potenziamento della strategia indirizzata a tale settore è fondamentale se l’UE vuole migliorare la propria interdipendenza dai fornitori esterni.

La Commissione UE ha rivolto un accorato invito al Parlamento europeo e al Consiglio perché trasformino sollecitamente in legge le proposte in quanto prioritarie per aumentare la resilienza dell’Europa in caso di possibili interruzioni dell’approvvigionamento energetico.

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