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Terra dei Fuochi: in arrivo 250 detective ambientali a caccia di roghi

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Nei prossimi mesi 250 uomini delle forze dell’ordine e della polizia locale saranno formati per contrastare il fenomeno della combustione dei rifiuti nella cosiddetta “Terra dei Fuochi“. E’ quanto ha riferito pochi giorni fa il viceprefetto Donato Cafagna, incaricato dal Governo per combattere il fenomeno dei roghi dei rifiuti tossici in Campania.

Attraverso un corso di formazione integrata tecnico-giuridico-operativa in materia di tutela ambientale, rivolto alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, alle polizie locali, agli organi di vigilanza sanitaria delle province di Napoli e Caserta, si formeranno dei veri e propri detective ambientali altamente specializzati in reati ecologici. Questi opereranno in particolare negli 88 comuni del Patto per la Terra dei Fuochi e interverranno sull’intera filiera per contrastare ogni forma di illegalità o ecoreato, partendo proprio dalla produzione illegale del rifiuto poi smaltito attraverso la combustione.

Le prime tappe di questo percorso formativo, lungo tre mesi, che prevede al termine anche la partecipazione ad un laboratorio operativo, prenderanno il via in contemporanea nelle quattro sedi di principali di NapoliAversaCaserta e San Giuseppe Vesuviano. A partire dal mese di aprile seguiranno quelle nelle sedi di AfragolaCastel VolturnoGiugliano e Nola.

È molto di più di un corso di formazione – ha dichiarato soddisfatto Cafagna – se pensiamo che i docenti saranno gli stessi magistrati delle Procure del Distretto giudiziario di Napoli“.

Proprio Giugliano, inoltre, è stata indicata dalle Istituzioni come la possibile sede del presidio operativo che sorgerà al termine del percorso formativo. “La terza città della Campania – ha spiegato Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Giunta regionale campana con delega all’Ambiente – è stata scelta per la sua centralità nella lotta ai disastri ambientali, e la sede operativa che andrebbe ad ospitare sarebbe fornita di mezzi antincendio, un centro per il monitoraggio e un collegamento con il sistema di videosorveglianza“.

In totale, i detective specializzati saranno 250, preparati su ogni possibile illegalità in ambito ecologico. Una vera e propria forza che dovrà contrastare quello che è ormai riconosciuto anche dall’Istituto Superiore di Sanità come uno dei pericoli più gravi della nostra società, tanto che i recenti dati confermano che “I tumori nella Terra dei Fuochi uccidono di più“.

È un’iniziativa importante, caso unico in Italia – ha concluso Luigi Riello, procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli – Si tratta di una sinergia effettiva tra una serie di soggetti istituzionali, dalle forze dell’ordine, ai nuclei specializzati, fino alle autorità giudiziarie, tutti impegnati nel sottolineare la centralità della problematica dei reati ambientali, per lungo tempo sottovalutata“.

La buona notizia è che i roghi sono segnalati in calo dal 2012, secondo il monitoraggio costante portato avanti dalla struttura a contrasto del fenomeno guidata proprio dal viceprefetto Donato Cafagna: nella sola provincia di Caserta negli ultimi tre anni si è registrato un calo del 67%; in provincia di Napoli il calo rispetto al 2012 è stato del 50% circa.

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