Da un’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat emerge che quasi un italiano su 2 (48,6%), ha intenzione di utilizzare l’agevolazione del Superbonus 110%, ma il 14,4% dei nostri connazionali ha ammesso di non aver capito bene come funziona l’agevolazione.
Aumentare le prestazioni energetiche degli edifici per distribuire l’efficienza energetica e le energie rinnovabili a un ritmo molto più elevato è una priorità per l’UE, dove attualmente solo l’1% degli edifici sono sottoposti a lavori di ristrutturazione ogni anno. Questo tasso dovrà almeno raddoppiare per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e climatici che l’Europa si è posta, tant’è che le scorse settimane la Commissione UE ha adottato la Strategia Ondata di Ristrutturazioni per l’Europa (A Renovation Wave for Europe), prevista nel Green Deal europeo e inserita tra le priorità del Programma Next Generation EU di ripresa economica dalla crisi innescata dalla pandemia di Covid-19.
Il Decreto Legge 19 maggio 2020 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” ( il cosiddetto “Decreto Rilancio”) ha introdotto il Superbonus ovvero l’aliquota di detrazione fiscale al 110% delle spese per alcuni specifici interventi di efficientamento energetico degli immobili o adeguamento sismico effettuati tra 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021.
Visto il vantaggio garantito, sono molti gli italiani che usufruiranno o pensano di usufruirne, come emerge dall’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat che, interrogando tra il 18 e il 20 settembre 2020 un campione rappresentativo della popolazione nazionale, hanno evidenziato come quasi 1 individuo su 2 (48,6%), pari a più di 21 milioni di italiani, abbia intenzione di utilizzare l’agevolazione; il che vuol dire che sono oltre 9 milioni i nuclei familiari interessati dal provvedimento.
Tipologia di immobile che usufruirà del Superbonus
Continuando ad analizzare i dati dell’indagine emerge come più di 11,7 milioni di italiani (55%), tra coloro
che hanno dichiarato di voler usufruire del bonus, lo faranno per il condominio in cui risiedono, mentre il 29,3%, pari a più di 6.250.000 individui, lo
utilizzerà per la casa
unifamiliare di residenza.
Questa percentuale aumenta fino a raggiungere il 32,1% per gli abitanti del Sud e delle isole, probabilmente perché in questa zona d’Italia le abitazioni unifamiliari sono più diffuse e molti immobili, a causa del loro stato di conservazione, necessitano di interventi importanti.
Più di 2 milioni, invece, i rispondenti che hanno intenzione di usufruire dell’agevolazione per le seconde case, siano esse un immobile unifamiliare o parte di un condominio.
Come si usufruirà del Superbonus
Guardando al modo in cui si sfrutterà il Superbonus, tra coloro che hanno dichiarato di volerne usufruire per un condominio, la maggior parte (46%) cederà il credito di imposta, mentre il 42,9% detrarrà quanto possibile nella dichiarazione dei redditi e solo il 21,6% userà lo sconto in fattura.
Gli interessati al Superbonus per una casa unifamiliare, anche in questo caso la maggior parte (45,3%) ha dichiarato di voler cedere il credito di imposta alla banca o altri soggetti.
A seguire quelli che pensano di detrarre quanto possibile nella dichiarazione dei redditi (43,8%) e, in ultimo, chi usufruirà dello sconto in fattura (18,6%).
Interventi trainanti e trainati
Il Superbonus spetta per tre tipologie di interventi definiti “trainanti”:
– i lavori di isolamento termico delle superfici;
– quelli di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti;
– quelli antisismici e di riduzione del rischio sismico.
I primi due tipi di interventi “trainanti”, destinati cioè alla riqualificazione energetica, danno la possibilità ai singoli proprietari di estendere il bonus 110% anche ad alcuni interventi minori “trainati”, come ad esempio la sostituzione degli infissi, l’installazione di impianti solari fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.
Esistono, tuttavia, delle condizioni: prima di tutto la somma dei lavori trinati e trainanti devono tradursi in un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio (o il raggiungimento della migliore classe possibile).
Gli interventi antisismici, invece, trainano solo l’installazione dei pannelli fotovoltaici e sistemi di accumulo.
Secondo l’indagine di Facile.it, tra coloro che hanno intenzione di usufruire del Superbonus, più di 1 italiano su 2 (58,2%), pari a quasi 12,4 milioni di individui, pensa di ricorrere al bonus al 110% per l’intervento di isolamento termico (cappotto termico), percentuale che sale fino al 63,4% tra i residenti del Sud e delle isole.
Sempre tra chi pensa di utilizzare l’agevolazione, più di 7.300.000 (34,7%) italiani hanno intenzione di sostituire l’impianto di climatizzazione invernale esistente con impianti centralizzati per il riscaldamento, raffreddamento o fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, mentre il 7,1%, vale a dire più di 1,5 milioni di individui, si dedicherà all’implementazione di misure antisismiche. Sono soprattutto gli abitanti del Centro Italia (10%) a voler ricorrere a questo tipo di intervento.
Perché si rinuncia al Superbonus 110%
Se fra gli intervistati quasi la metà ha dichiarato di voler utilizzare il Superbonus, c’è anche chi pensava di usufruirne ma alla fine ha scelto di non farlo a causa della quantità di documenti necessaria; secondo l’indagine sono più di 3 milioni di italiani. Ad aver desistito per questo motivo sono principalmente i residenti del Nord-Est.
Più di 6 milioni (14,4%), invece, i nostri connazionali che hanno ammesso di non aver capito bene come funziona l’agevolazione, percentuale che raggiunge il 17,3% tra coloro che abitano nel Sud Italia.
Segnaliamo che per aiutare contribuenti, tecnici e imprese in merito all’applicazione operativa del Superbonus del 110%, di cui è stato completato il quadro normativo di riferimento e l’Agenzia delle Entrate ha attivato dal 15 ottobre 2020 la piattaforma per l’esercizio dell’opzione necessaria per eseguire la cessione del credito a terzi o per lo sconto in fattura, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) ha pubblicato le risposte alle domande più frequenti (FAQ)condivise con la stessa Agenzia delle Entrate e con il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE).