Biodiversità e conservazione Fauna

Strategia forestale UE: per ECA risultati positivi ma limitati

La Relazione speciale la Corte dei conti europea (ECA) traccia un bilancio della strategia forestale dell’UE per il periodo 2014-2020 e delle principali politiche UE in questo ambito, segnalando che la Commissione UE avrebbe potuto svolgere un’azione più incisiva a tutela delle foreste dell’UE, nei settori in cui quest’ultima ha piena competenza ad agire. 

Sebbene negli ultimi trent’anni sia aumentata nell’UE la superficie coperta da foreste, il loro stato di conservazione è in peggioramento.

A rilevarlo è la Corte dei Conti europea (ECA) che nella Relazione speciale Finanziamenti dell’UE per la biodiversità e la lotta contro ii cambiamenti climatici nelle foreste dell’UE: risultati positivi ma limitati”, pubblicata il 4 ottobre 2021, traccia un bilancio della Strategia forestale dell’UE per il periodo 2014-2020 e delle principali politiche UE in questo ambito, segnalando che la Commissione UE avrebbe potuto svolgere un’azione più incisiva a tutela delle foreste dell’Unione, nei settori in cui quest’ultima ha piena competenza ad agire. Ad esempio, si poteva fare di più per combattere il disboscamento illegale e concentrare maggiormente sulla biodiversità e sulla lotta ai cambiamenti climatici le misure forestali attuate nell’ambito dello sviluppo rurale.

In forza degli Accordi internazionali sottoscritti, come la Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (CBD) e l’Agenda 2030 con il relativo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica, l’UE è tenuta a rispettare una serie di valori-obiettivo direttamente correlati alla biodiversità nelle foreste. Inoltre, i Trattati dell’Unione europea invitano l’UE ad adoperarsi per lo sviluppo sostenibile dell’Europa.

Le foreste assolvono una pluralità di funzioni utili a fini ambientali, economici e sociali, per cui è in corso la fissazione di limiti ecologici, ad esempio, per l’utilizzo delle foreste a scopi energetici – ha dichiarato Samo Jereb, il Membro dell’ECA e responsabile della relazione – Le foreste possono servire da importanti pozzi di assorbimento del carbonio e aiutarci a ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici, quali incendi boschivi, nubifragi, siccità, e del calo della biodiversità, ma questo solo se sono in buone condizioni. Spetta alla Commissione europea e agli Stati membri intensificare gli sforzi per assicurare la resilienza delle foreste”.

Fonte: ECA

Le superfici boschive ricevono dal bilancio UE finanziamenti di gran lunga inferiori a quelle agricole, sebbene le due tipologie siano equiparabili per estensione. I finanziamenti UE per la silvicoltura rappresentano meno dell’1 % del bilancio della PAC e l’attenzione è posta soprattutto sul sostegno alle misure di conservazione e alle attività di piantumazione e ripristino delle superfici boschive. Il 90 % dei finanziamenti dell’UE per la silvicoltura è erogato tramite il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).

La Corte ha constatato che le principali politiche dell’UE affrontano i problemi della biodiversità e dei cambiamenti climatici nelle foreste dell’Unione, ma il loro impatto è limitato. Ad esempio, sebbene il Regolamento UE sul legno vieti la commercializzazione di legno e prodotti da esso derivati di provenienza illegale, il disboscamento illegale continua a essere praticato. Vi sono debolezze nell’applicazione del regolamento da parte degli Stati membri e spesso mancano controlli efficaci, anche da parte della Commissione. Il telerilevamento (dati di osservazione della Terra, mappe e fotografie georeferenziate) offre un grande potenziale per il monitoraggio efficace di grandi superfici con un buon rapporto tra costi ed efficacia, ma la Commissione non ne fa un uso sistematico.

L’UE ha adottato varie strategie per ovviare alla scarsa biodiversità e al mediocre stato di conservazione delle foreste dell’UE, tuttavia la Corte ha constatato che la qualità delle misure di conservazione destinate agli habitat forestali rimane problematica. Benché l’85% delle valutazioni degli habitat protetti riportino uno stato di conservazione cattivo o mediocre, le misure di conservazione sono per la maggior parte finalizzate a mantenere tale stato anziché a ripristinarne uno migliore. In alcuni progetti di imboschimento, gli auditor della Corte hanno riscontrato raggruppamenti di monocolture, mentre la combinazione di specie diverse avrebbe accresciuto la biodiversità e la resilienza a nubifragi, siccità e infestazioni.

Secondo la Corte le misure di sviluppo rurale hanno avuto un impatto modesto sulla biodiversità forestale e sulla resilienza ai cambiamenti climatici, in parte a causa dei limitati importi spesi a favore delle foreste (in pratica, il 3 % della spesa totale per lo sviluppo rurale). Nonostante il rimboschimento sia previsto dalla misura 8 del FEASR, le somme iscritte in bilancio e spese per misure forestali si concentrano in pochi Stati membri. Tra il 2014 e il 2020 cinque di essi (Spagna, Portogallo, Regno Unito, Italia e Polonia) hanno utilizzato il 73 % dell’importo totale disponibile.

La mera esistenza di un Piano di gestione forestale, condizione per ricevere i finanziamenti FEASR, secondo gli auditor,  offre scarse garanzie che i finanziamenti siano destinati ad attività ecosostenibili. Inoltre, il sistema comune di monitoraggio dell’UE non misura gli effetti delle misure forestali in termini di biodiversità o di cambiamenti climatici.

La Corte sottolinea che lo scopo della relazione “è facilitare il dibattito sulle politiche che hanno un impatto sulle foreste dell’UE e contribuire alla definizione della PAC per il periodo 2021-2027, alla nuova strategia forestale dell’UE, all’elaborazione e attuazione della proposta normativa europea sul clima, alla nuova strategia di adattamento dell’UE e alla riflessione sul regolamento dell’UE sul legno”.

C’è da osservare, che la Commissione UE ha presentato lo scorso anno la nuova Strategia sulla Biodiversità e quella per la nuova Strategia Forestale lo scorso luglio).

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