Il Parlamento europeo e il Consiglio UE hanno raggiunto un Accordo provvisorio sulla revisione delle procedure e delle misure di controllo dell’UE per le spedizioni di rifiuti al fine di proteggere l’ambiente e la salute umana, che prevede tra l’altro l’esportazione di rifiuti di plastica dall’UE verso Paesi non appartenenti all’OCSE, che potranno a loro volta ricevere tali rifiuti solo 5 anni dopo l’entrata in vigore del Regolamento e solo se saranno soddisfatte rigorose condizioni ambientali. Contestualmente, si è raggiunta un’intesa anche sulla nuova Direttiva di tutela penale dell’ambiente.
– Misure più severe per proteggere l’ambiente e la salute umana.
– Divieto di esportare rifiuti di plastica verso paesi non OCSE.
– La spedizione di rifiuti destinati allo smaltimento in un altro Paese dell’UE sarà consentita solo in via eccezionale.
– I rifiuti spediti al di fuori dell’UE devono essere gestiti in modo rispettoso dell’ambiente.
Sono gli aspetti più importanti dell’Accordo politico provvisorio, raggiunto nella tarda serata del 16 novembre 2023 tra il Parlamento europeo e il Consiglio UE, sulla proposta di Regolamento relativo alle spedizioni di rifiuti che la Commissione UE ha adottato nel novembre 2021, proponendo norme più rigorose per l’esportazione dei rifiuti, un sistema più efficiente per la circolazione dei rifiuti considerati risorsa e un’azione incisiva contro il traffico illegale e contribuendo al contempo a raggiungere gli obiettivi dell’UE di neutralità climatica, economia circolare e inquinamento zero.
A livello internazionale, la Convenzione di Basilea regola il controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e il loro smaltimento, a seguito della quale l’OCSE aveva assunto la Decisione giuridicamente vincolante sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti destinati ad operazioni di recupero tra i paesi OCSE, aggiornata poi nel 2022 con l’introduzione di ulteriori norme sulle spedizioni internazionali dei rifiuti non pericolosi di plastica.
“Il risultato dei negoziati porterà agli europei maggiore certezza che i nostri rifiuti saranno gestiti adeguatamente, indipendentemente da dove verranno spediti – ha dichiarato la Deputata danese Pernille Weiss, relatrice per il Parlamento europeo – L’UE si assumerà finalmente la responsabilità dei propri rifiuti di plastica vietandone l’esportazione verso i paesi non OCSE. Ancora una volta, seguiamo la nostra visione secondo cui i rifiuti sono una risorsa quando sono gestiti correttamente, ma non dovrebbero in nessun caso causare danni all’ambiente o alla salute umana”.
In base all’Accordo, sarà vietata l’esportazione di rifiuti di plastica dall’UE verso Paesi non appartenenti all’OCSE. Solo se sono soddisfatte rigorose condizioni ambientali, i singoli Paesi possono ricevere tali rifiuti 5 anni dopo l’entrata in vigore delle nuove norme. Alla luce dei problemi globali dell’impennata delle quantità di rifiuti di plastica e delle sfide per la loro gestione sostenibile, con questa misura i legislatori dell’UE mirano a prevenire il degrado ambientale e l’inquinamento nei Paesi terzi causato dai rifiuti di plastica prodotti nell’UE. Tutte le imprese dell’UE che esportano rifiuti al di fuori dell’UE dovranno garantire che gli impianti che ricevono i rifiuti siano sottoposti a un audit indipendente che dimostri che gestiscono tali rifiuti in modo ecologicamente corretto.
“Considerare i rifiuti come una risorsa preziosa piuttosto che come qualcosa da smaltire è fondamentale per il nostro passaggio a un’economia circolare – ha affermato Teresa Ribera. la Ministra per la transizione ecologica e la sfida demografica della Spagna, che ha la Presidenza del Consiglio UE – L’accordo ci fornirà il quadro necessario per recuperare e riutilizzare meglio i rifiuti come materiale secondario. Allo stesso tempo, ci aiuterà a garantire che i rifiuti che esportiamo non siano dannosi per l’ambiente e la salute umana. L’accordo di oggi rappresenta un altro passo importante verso gli obiettivi dell’UE di zero inquinamento e neutralità climatica”.
Altri rifiuti idonei al riciclaggio saranno esportati dall’UE verso Paesi non appartenenti all’OCSE solo se questi garantiscono che possano gestirli in modo sostenibile. Al tempo stesso sarà più facile spedire rifiuti destinati al riciclaggio all’interno dell’UE, grazie alle moderne procedure digitalizzate. Saranno inoltre rafforzate l’applicazione delle norme e la cooperazione nella lotta contro il traffico di rifiuti. Il Regolamento integrerà la nuova Direttiva sulla tutela penale dell’ambiente, per la quale è stato contestualmente raggiunto l’Accordo tra Parlamento europeo e Consiglio UE.
Per intensificare la risposta dell’UE contro il traffico di rifiuti, vi sarà una maggiore cooperazione tra gli Stati membri dell’UE e l’adozione di sanzioni più dissuasive nei confronti dei criminali coinvolti nel commercio illecito di rifiuti. La Commissione potrà intervenire sul campo per sostenere le indagini degli Stati membri sulla criminalità transnazionale connessa al traffico di rifiuti, con il coinvolgimento diretto dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) su tali questioni.
Il traffico di rifiuti è uno dei reati ambientali più gravi di oggi, che danneggia l’ambiente, ma anche le imprese legittime. Esiste inoltre un chiaro legame tra il traffico di rifiuti e la criminalità organizzata. Si ritiene che fino a un terzo di tutte le spedizioni di rifiuti sia illegale, generando ogni anno un notevole profitto illecito.
La Commissione ha accolto favorevolmente l’Accordo raggiunto che garantisce l’assunzione da parte dell’UE di maggiore responsabilità per i suoi rifiuti e che non esporti le sue sfide ambientali verso Paesi terzi, agevolando al contempo l’uso dei rifiuti come risorsa.
“L’accordo raggiunto dalle due istituzioni dimostra il nostro impegno comune ad assumersi la responsabilità delle nostre sfide in materia di rifiuti, anziché esportare i nostri problemi all’estero -ha commentato Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – Una volta in vigore, le nuove norme garantiranno che i rifiuti siano spediti per essere utilizzati come risorsa, aumentando la sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime per l’industria. Le imprese e le autorità nazionali beneficeranno di procedure più efficienti e digitalizzate. Intensificheremo inoltre la risposta dell’UE contro il traffico di rifiuti, combattendo uno dei reati ambientali più dannosi”.