Un Rapporto del Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione UE sulla situazione globale della siccità, attesta che nel periodo agosto2023 – luglio 2024 si sono avuti 52 singoli eventi di siccità meteorologica prolungata, i più importanti e duraturi dei quali si sono verificati in Sud America, Asia centrale e orientale, Africa centrale e Nord America e parti del Mediterraneo orientale, che stanno provocando, soprattutto in Africa, stress di insicurezza alimentare e carenze di energia elettrica per il ridotto flusso d’acqua dei fiumi.
Una rara combinazione di tre importanti fattori climatici (El Niño, la fase positiva del dipolo dell’Oceano Indiano (IOD) e la fase calda dell’Atlantico settentrionale tropicale (AMO) ha contribuito, insieme al cambiamento climatico, a intensificare nel corso del 2024 le condizioni di siccità in Sud America, Africa meridionale e parti del Mediterraneo e dell’Europa orientale.
Lo sottolinea il Rapporto Global Drought Overview – September 2024” , pubblicato dal Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione UE, in concomitanza con lo svolgimento presso la sede dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) della Conferenza “Drought Resilience +10” (Ginevra, 30 settembre – 2 Ottobre 2024) che si prefigge di aumentare e accelerare l’azione sulla siccità.
Dal Report si evidenzia come diverse regioni del mondo abbiano sperimentato anomalie di temperatura calda molto pronunciate. A luglio 2024, queste anomalie hanno superato i 3 °C nell’America nord-occidentale, nel Canada orientale, nel Mediterraneo, nell’Europa orientale, nell’Africa sud-orientale e centrale, in Iran, nella Russia occidentale e centrale, in Giappone e in Antartide.
Nel periodo agosto 2023 – luglio 2024 sono stati rilevati in totale 52 singoli eventi di siccità meteorologica prolungata, i più importanti e duraturi dei quali si sono verificati in Sud America, Asia centrale e orientale, Africa centrale e Nord America.
Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD) la cui Conferenza delle Parti (COP16) che avrà luogo in Arabia Saudita (Riyadh, 2-13 dicembre 2024), la siccità è aumentata in frequenza e intensità del 29% dal 2000 ed entro il 2050 tre quarti della popolazione mondiale potrebbe esserne colpita.
Gravi siccità stanno attualmente colpendo la maggior parte del Sud America, l’Africa meridionale e il bacino dello Zambesi, il Mediterraneo e l’Europa orientale con condizioni estremamente secche e calde. Ondate di calore e periodi di caldo stanno esacerbando gli impatti della mancanza di precipitazioni. La temperatura media è anormalmente alta, registrando valori record globali a luglio 2024. L’umidità del suolo e le condizioni della vegetazione sono gravemente compromesse, con anomalie negative su vaste aree del mondo. Molti fiumi nei principali bacini del mondo, tra cui l’Amazzonia, La Plata e lo Zambesi, hanno registrato una portata molto bassa nel 2023-2024.

La rara combinazione di forti fasi positive di ENSO e del dipolo dell’Oceano Indiano, insieme alla fase calda dell’Atlantico settentrionale tropicale e al cambiamento climatico, sono probabilmente i principali fattori trainanti della siccità in Sud America, Africa meridionale e centrale e del caldo estremo in Sud America, Africa, Mediterraneo ed Europa orientale.
La siccità, unitamente alle ondate di calore e ai periodi di caldo intenso, ha influito negativamente sulla produttività delle colture in diverse regioni d’Europa, dell’Africa meridionale, dell’America centrale e meridionale e del Sud-est asiatico.
Gli agricoltori nelle aree colpite da siccità prolungate stanno affrontando raccolti ridotti e fallimenti, con potenziali impatti sul reddito e sulle economie locali. Questi effetti sono particolarmente pronunciati nelle aree senza sistemi di irrigazione sostenibili o accesso diretto all’acqua dolce.
Le condizioni di siccità estrema hanno fatto sì che l’insicurezza alimentare acuta IPC (Integrated Food Security Phase Classification) variasse da un livello di stress a uno di crisi nella maggior parte delle regioni spinto milioni di persone dallo stress alimentare a livelli di crisi in molte regioni del mondo. Nell’Africa meridionale, si prevede che milioni di persone avranno bisogno di aiuti alimentari nei prossimi mesi.
Il rischio di incendi boschivi è elevato nel Brasile orientale, negli Stati Uniti occidentali, nell’Africa meridionale e orientale, nell’Asia centrale, in Australia e nell’Europa orientale.
Fiumi, laghi e riserve idriche si stanno prosciugando a causa della prolungata mancanza di pioggia e dell’elevata evaporazione causata dalle alte temperature. In Sud America, fiumi come il Rio delle Amazzoni hanno raggiunto livelli d’acqua allarmanti, mettendo a repentaglio l’agricoltura, le riserve di acqua potabile, i trasporti e la produzione di energia idroelettrica.
Nell’Africa meridionale, il flusso d’acqua molto basso del fiume Zambesi, una fonte essenziale di energia idroelettrica per diversi paesi, ha causato carenze di energia elettrica e blackout, con diverse conseguenze indirette.
Le gravi carenze idriche in Marocco, Spagna, Italia e Sudafrica stanno costringendo i governi ad applicare restrizioni all’uso dell’acqua. Nel bacino del Nilo e in alcune parti del Sud America, le controversie sui diritti idrici sono già una preoccupazione urgente.
Nei prossimi mesi l’Africa centrale e l’Europa settentrionale potrebbero subire condizioni più umide della media, ma la tendenza generale suggerisce che in molte delle regioni colpite persisteranno condizioni secche e più calde della media, riducendo ulteriormente la portata dei fiumi e mettendo a dura prova le risorse idriche.
Alla luce del peggioramento delle condizioni di siccità, la cooperazione internazionale e gli interventi tempestivi sono fondamentali per supportare la popolazione in alcune delle aree più colpiti, con aiuti alimentari urgenti, soprattutto nell’Africa meridionale, dove si prevede che oltre 30 milioni di persone necessiteranno di assistenza tra ottobre 2024 e marzo 2025.

I sistemi di rilevamento precoce come il monitoraggio della siccità possono fornire agli agricoltori e ai decisori politici prove a supporto e per accelerare l’anticipazione e la risposta alla siccità. L’utilizzo di colture resistenti alla siccità che utilizzano meno acqua e sopportano meglio il calore può aiutare a ridurre le perdite, soprattutto se combinate con tecniche agroforestali, lavorazione conservativa e rotazione delle colture.
Una gestione efficiente dell’acqua (compresa, ad esempio, la riduzione delle perdite d’acqua lungo le condutture della rete), sistemi di irrigazione sostenibili migliorati e investimenti nella raccolta dell’acqua piovana e nella desalinizzazione possono contribuire a rafforzare la resilienza idrica.