Circular economy Sostenibilità

Rilegno: dalla ciclicità della natura all’economia circolare

Il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno (Rilegno) ha diffuso i dati relativi alle attività svolte nel 2019 da cui emerge che il sistema ha raggiunto il 63,11% nel riciclo degli imballaggi in legno, materia che avrà un ruolo importante nell’ambito della bioeconomia circolare.

1.967.000 tonnellate di legno raccolto e avviato a riciclo nel 2019 con un incremento dei volumi del 1,77% sull’anno precedente, contribuendo in maniera ragguardevole al raggiungimento della percentuale del 63,11% nel riciclo degli imballaggi di legno, tra le più alte in Europa.

Sono questi i principali risultati che emergono dal Rapporto sull’attività 2019 svolta da Rilegno, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno.

I dati del 2019 confermano un trend di costante crescita – ha affermato Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno – portando la raccolta gestita dal Consorzio al massimo livello mai raggiunto dal sistema. L’anno in corso presenta incognite dovute alla crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando. Sebbene questa importante crisi sia una realtà con cui ci confronteremo nei mesi a venire, il sistema Rilegno non si ferma e non si è mai fermato, nemmeno nei mesi di lockdown, garantendo la raccolta e l’avvio al riciclo del legno in tutta Italia”.”.

La gran parte del materiale riciclato è costituito da pallet, imballaggi industriali, imballaggi ortofrutticoli e per alimenti, ma una quota importante, pari a 676.000 tonnellate, proviene dalla raccolta urbana realizzata attraverso le convenzioni attive con i Comuni italiani, dove confluiscono materiali provenienti dal consumo domestico come vecchi mobili, cassette per la frutta o per vini e liquori, fino ai tappi in sughero.

A livello territoriale le Regioni con i maggiori volumi raccolti sono la Lombardia con 484mila tonnellate (circa il 25% del totale), l’Emilia-Romagna con 278mila, il Piemonte con 171mila, il Veneto con 162mila e la Toscana con 152mila.

C’è poi l’attività di rigenerazione dei pallet, fondamentale in ottica di prevenzione, e in costante crescita: sono ben 839.000 le tonnellate, ovvero oltre 60 milioni i pallet usati, riparati e ripristinati per la loro funzione originaria e reimmessi al consumo.

Rilegno gestisce una filiera basata su 2.000 consorziati, 419 piattaforme di raccolta private, 15 impianti di riciclo, 4.545 comuni convenzionati per una popolazione servita che supera i 42 milioni di abitanti.

La raccolta degli imballaggi e una prima lavorazione per ridurne il volume tramite pressatura, frantumazione, triturazione o cippatura, avviene nelle piattaforme convenzionate con il Consorzio, capillarmente diffuse su tutto il territorio nazionale e al servizio del tessuto produttivo e distributivo nazionale e delle raccolte differenziate comunali. Dopodiché inizia il grande viaggio lungo tutto lo Stivale fatto di oltre 120mila viaggi di autotreni all’anno, 480 al giorno, che trasportano il legno verso i centri di riciclo localizzati perlopiù nel Nord Italia.

In questi impianti avviene il processo di riciclo che consente al legno di intraprendere un nuovo ciclo di vita, generando nuova materia e quindi nuovi prodotti. Il 95% del materiale legnoso riciclato viene, infatti, utilizzato per la creazione di pannelli truciolari, linfa vitale per l’industria del mobile, e altri prodotti come pannelli OSB, pallet block, blocchi di legno cemento per l’edilizia, pasta di legno destinata alle cartiere e compost.

Il sistema del recupero e del riciclo del legno in Italia rappresenta, dunque, un concreto esempio di economia circolare che in poco più di 20 anni ha creato una “nuova” economia che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione e che si pone all’avanguardia in Europa con una percentuale del 63% nel riciclo degli imballaggi di legno, ben oltre il target fissato dall’Unione Europea al 30% per il 2030.

Una ricerca del Politecnico di Milano condotta lo scorso anno ha stimato che l’impatto economico sulla produzione nazionale delle attività della filiera del recupero del legno post consumo è stimabile in circa 1,4 miliardi di Euro (che salgono a circa 2 miliardi considerando oltre al recupero e riciclo anche il riutilizzo), con quasi 6.000 posti di lavoro complessivamente sostenuti in Italia e un “risparmio” nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate.

Questa paralisi mondiale dovuta al Covid-19 – ha aggiunto Semeraro – ci costringe a rivedere i nostri stili di vita e le nostre scelte a tutti i livelli, di Governo, di impresa e anche individuali orientandoli ai valori e ai principi della sostenibilità, della protezione dell’ambiente e dell’ecosistema in cui viviamo. Quegli stessi valori ai quali da sempre si ispira l’azione di Rilegno che in poco più di vent’anni ha realizzato un sistema che rappresenta un concreto e virtuoso esempio di economia circolare nel nostro Paese, che non solo crea valore economico, ma che permette di “congelare” un milione di tonnellate di CO2 ogni anno”.

 “Già Henry David Thoreau 150 anni fa scriveva che ‘dalla Natura selvaggia dipende la sopravvivenza del mondo’. Il grande classico ‘Walden. Vita nel bosco’, è considerato capostipite della cultura dell’ecologia, della sostenibilità e del ritorno alla natura e noi di Rilegno ne trasmettiamo i valori”.

Ricordiamo che “Walden” è anche il titolo della nuova rivista annuale di Rilegno, dedicata alla cultura e alla pratica della sostenibilità e dell’economia circolare, che presenta intelligenze e competenze tanto diverse quanto complementari.

E dal momento che la sostenibilità passa anche dai materiali che utilizziamo – ha concluso il Presidente di Rilegno – siamo convinti che il legno sia il materiale su cui puntare per un futuro ecosostenibile. Naturale, sostenibile per eccellenza, circolare e riciclabile all’infinito, il legno è certamente la risposta migliore per un’economia che vada di pari passo con il rispetto dell’ambiente e dell’uomo”.

E il futuro ecosostenibile è più vicino di quanto si creda. La Commissione UE ha adottato 2 anni fa un ambizioso Piano d’azione che mira a sviluppare una bioeconomia circolare: “Se vogliamo decarbonizzare le nostre economie, dovremo generare più materiali e sostanze chimiche a base biologica“. In questo settore, in cui l’Italia occupa in Europa il 3° posto, come rilevato recentemente dall’annuale Rapporto di Intesa Sanpaolo, il sistema Rilegno per la gestione dei rifiuti in legno ha tutte le potenzialità per l’adozione di processi efficienti di trattamento e riciclaggio nelle catene del valore del legno, a beneficio della società, dell’ambiente e dell’economia europei.

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