Sostenibilità

PNGR: Italia dei rifiuti tra luci ed ombre

In occasione del digital talk  “PNGR, l’Italia dei rifiuti tra luci e ombre”, promosso da Ricicla.tv in collaborazione con Assoambiente, che ha costituito anche il primo appuntamento del nuovo assetto dell’Associazione, il Presidente Chicco Testa ha espresso un giudizio positivo sul Piano Nazionale di Gestione dei Rifiuti (PNGR), ma ha sottolineato anche il rischio di limitare e frammentare il mercato.

Un passo in avanti significativo verso una gestione più efficace e sostenibile dei rifiuti che prende atto del gap impiantistico che penalizza alcune aree del nostro Paese. Tuttavia occorre, per le frazioni avviate a valorizzazione secondo l’economia circolare, rivedere le limitazioni territoriali per assicurare coerenza con il criterio di specializzazione impiantistica, che impone impianti di taglia adeguata e tecnologie avanzate, non facilmente realizzabili ovunque e da chiunque. Non ha senso indirizzare la programmazione e le risorse pubbliche su impianti che possono essere realizzati da imprese che già oggi sarebbero pronte ad investire se solo i tempi per ottenere un’autorizzazione glielo consentissero”.

È il commento di Chicco Testa, Presidente di Assoambiente (Associazione imprese di servizi ambientali ed economia circolare), sul Programma Nazionale Gestione Rifiuti, quale diffuso in bozza per la consultazione il mese scorso, espresso nel corso dell’evento digital andato in onda il 13 aprile 2022, in collaborazione con Ricicla.tv, dal titolo “PNGR, l’Italia dei rifiuti tra luci e ombre”, che segna anche il primo appuntamento ufficiale del nuovo assetto dell’Associazione che da componente interna di FISE (Federazione Imprese di Servizi), diventa soggetto giuridico autonomo, incorporando Unicircular (Associazione delle imprese dell’economia circolare) che è diventata una delle 4 sezioni interne alla nuova Associazione.

Si tratta di un passaggio storico per l’Associazione che ha alle spalle oltre 70 anni di attività e che rafforza la propria rappresentanza con aziende che operano nelle filiere del riciclo – ha affermato Testa – Un nuovo modello che consentirà di unire gli sforzi e le competenze e di essere ancora più incisivi ed efficaci anche nelle interlocuzioni con le istituzionali locali, nazionali ed europee”.

Focus dell’evento, a cui hanno preso parte anche Valeria Frittelloni, Responsabile del Centro Nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare di ISPRA, Sabrina Alfonsi,  Assessore all’Ambiente del Comune di Roma, e Filippo Brandolini,  Vice-Presidente di Utilitalia, è stato il PNGR, nuovo strumento di politica ambientale che punta a superare le disomogeneità sul territorio nazionale, rappresentando uno strumento di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella pianificazione della gestione dei rifiuti.

Nel suo intervento, Testa ha evidenziato le note positive contenute nel Programma, a partire dall’obiettivo esplicito di dare indirizzi atti a colmare i gap impiantistici presenti nel territorio, superando la disomogeneità registrata a livello nazionale. L’altra novità del PNG, è che afferma chiaramente il principio di prossimità ed autosufficienza regionale per rifiuti urbani indifferenziati, per gli scarti dei rifiuti urbani avviati a smaltimento e per gli organici. Tuttavia per questi ultimi la “bacinizzazione”, ha evidenziato il Presidente di Assoambiente, genera perplessità per il possibile contrasto con le norme che oggi consentono la libera circolazione sul territorio nazionale delle frazioni da raccolte differenziate destinate a riciclo e recupero.

Importanti sono poi alcune valutazioni, basate su analisi Life Cicle Assessment, relative a performance ambientali degli attuali sistemi di gestione per indirizzare le scelte future: ad esempio, emerge che per il trattamento della frazione organica risulta molto più conveniente, sotto il profilo ambientale, un impianto che integri la fase aerobica con quella anaerobica. Allo stesso modo si chiarisce che al pretrattamento del rifiuto residuo in impianti TMB è preferibile l’invio diretto a recupero energetico. Infine, si stabilisce che l’obiettivo di discarica al 10% al 2035 deve essere raggiunto progressivamente indicando chiari step intermedi a partire dal 2023.
Al riguardo, secondo Assoambiente, sarà opportuna la funzione di stimolo e coordinamento che il Governo potrà svolgere nei confronti del livello locale.

“Sebbene il PNGR non sia un vero piano che prevede localizzazioni ed impianti, obbliga però le Regioni a stimare correttamente i flussi dei rifiuti, compresi gli scarti prodotti dalle raccolte differenziate, e compie un significativo passo in avanti al fine di superare l’attuale disomogeneità delle pianificazioni e delle realtà gestionali – ha evidenziato Testa – Occorrerà introdurre per tutte le attività strategiche indicate dal Programma (aumentare le raccolte differenziate, incrementare qualità delle raccolte, definire il fabbisogno impiantistico, incrementare o promuovere il riciclaggio) adeguati criteri di misurazione, per non lasciare ad una eccessiva discrezionalità la valutazione del loro effettivo compimento e successo”.

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