Energia

Transizione energetica: difficile senza collaborazione internazionale

Il 2° Rapporto Breaktrough Agenda dell’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA), dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) e dei Campioni di alto livello delle Nazioni Unite (UNCCHC), evidenzia come i risultati assai modesti conseguiti in alcuni dei settori chiave dell’Agenda, in special modo quelli con le emissioni più difficili da abbattere, confermano che senza una più stretta collaborazione a livello internazionale sarà difficile raggiungere l’obiettivo net zero al 2050.

I progressi nella transizione verso tecnologie pulite e soluzioni sostenibili nel 2022 sono risultati modesti, evidenziando la necessità di una più forte collaborazione internazionale mirata nei settori ad alte emissioni per realizzare transizioni che siano più veloci, più facili ed economiche per tutti.

Lo rileva l’ultimo Rapporto Breakthrough Agenda una collaborazione annuale tra l’Agenzia internazionale per (IEA), l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) e i Campioni di alto livello dei cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (UNCCHC), rilasciato nel corso di un evento online dedicato il 14 settembre 2023, in vista della Climate Week di New York (17-24 settembre 2023) che si svolge ogni anno durante l’annuale Assemblea delle Nazioni Unite (UNGA78), gestita in coordinamento tra l’ONU e New York City, e costituisce il contributo delle Agenzie per il primo Global Stocktake previsto alla COP28 (Dubai, 30 novembre – 12 dicembre 2023).

il Rapporto esamina i progressi compiuti e le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Breakthrough, lanciata alla COP26 di Glasgow e sottoscritta alla COP27 di Sharm el-Sheikh da 48 Paesi più l’UE, tra cui alcuni dei più grandi inquinatori globali come gli Stati Uniti, la Cina, l’India e la stessa UE, che si focalizza sul sostegno di una più forte collaborazione internazionale per favorire riduzioni più rapide delle emissioni di gas serra a livello globale.

Questo secondo Rapporto annuale valuta i progressi compiuti nel 2022 per rendere le tecnologie pulite e le soluzioni sostenibili l’opzione più conveniente, accessibile e attraente in ciascuno dei 5 settori chiave: energia, trasporti stradali, acciaio, idrogeno e agricoltura. Nell’edizione di quest’anno l’ambito di copertura è stato ampliato per includere anche gli edifici e il cemento. Nel complesso, questi 7 settori rappresentano oltre il 60% delle emissioni globali di gas serra, mentre il focus dell’Agriculture Breakthrough affronta anche questioni relative all’adattamento climatico, alla natura e alla sicurezza alimentare.

Dal Rapporto emerge che in alcune aree prioritarie la transizione verso l’energia pulita e soluzioni sostenibili sta accelerando, con un’espansione senza precedenti di tecnologie come i veicoli elettrici e il solare fotovoltaico. L’analisi evidenzia che le autovetture elettriche rappresenteranno il 18% delle vendite totali di auto nel 2023, mentre gli investimenti nelle tecnologie energetiche pulite stanno superando significativamente la spesa per i combustibili fossili. Ma altri settori ad alte emissioni difficili da abbattere come l’acciaio, idrogeno e agricoltura, non stanno procedendo nella transizione/decarbonizzaizone abbastanza rapidamente, nonostante i progressi incoraggianti compiuti in alcune aree. 

La transizione energetica si sta muovendo più rapidamente di quanto molti pensino, ma deve muoversi ancora più velocemente – ha affermato il Direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol – La nostra analisi mostra che mentre alcuni settori vedono una più forte collaborazione internazionale, altri restano indietro. Nessun paese può affrontare da solo le sfide climatiche ed energetiche che ci attendono. Lavorare insieme è l’unico modo per garantire una transizione agevole per tutti. Basarsi sull’innovazione, attrarre investimenti e aumentare la domanda di nuove tecnologie sono gli elementi fondamentali per il successo. Ritardando ulteriormente, stiamo semplicemente aumentando i rischi”.

L’azione in questo decennio sarà cruciale per scongiurare gli effetti peggiori del cambiamento climatico, si sottolinea nel Rapporto. Alcune delle soluzioni necessarie per decarbonizzare vari settori non sono ancora implementate su larga scala, e il loro sviluppo può richiedere diversi anni, il che significa che sono necessari i primi passi verso la loro diffusione.

Il Rapporto ha rilevato che nel 2022 sono stati compiuti solo modesti progressi nel rafforzamento della collaborazione internazionale nei settori in cui è maggiormente necessaria. Sono stati compiuti progressi nell’espansione dell’assistenza finanziaria ai Paesi in via di sviluppo in alcuni settori e nelle iniziative congiunte di ricerca e sviluppo. Ma sono necessari molti più progressi nell’allineare le politiche per creare la domanda di tecnologie pulite e nello stabilire un dialogo sul commercio nei settori in cui questo potrebbe essere fondamentale per la transizione. Nella maggior parte dei settori, la partecipazione alle principali iniziative di cooperazione pratica è ancora al di sotto della maggioranza del mercato globale. 

Il Rapporto sostiene che è necessario un maggiore impegno politico per passare da forme di collaborazione più morbide, come la condivisione delle migliori pratiche, a forme più dure come l’allineamento di standard e politiche, invita i governi a rafforzare la collaborazione in settori chiave – come gli standard e la regolamentazione, l’assistenza finanziaria e tecnica e la creazione di mercato – per dare una spinta decisiva alla transizione.

Note: red = minimal progress; orange = modest progress; yellow = good progress; green = strong progress; blue = new recommendation; grey = no recommendation in this area for this sector.

Le energie rinnovabili costituivano quasi la metà della produzione globale di energia nel 2022, segnando una pietra miliare nella transizione energetica – ha affermato Francesco La Camera, Direttore Generale dell’IRENA Tuttavia, IRENA ha sempre evidenziato un’esigenza urgente: l’aggiunta di energia rinnovabile deve triplicare entro il 2030 mantenere l’obiettivo di 1,5°C. Dobbiamo superare urgentemente le barriere sistemiche in termini di infrastrutture, politiche e capacità istituzionali. E dobbiamo riallineare il modo in cui funziona la cooperazione internazionale. Una cooperazione internazionale ben mirata può determinare se manterremo la promessa collettiva per garantire un’esistenza sicura dal punto di vista climatico per le generazioni attuali e future”.

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